giovedì 23 ottobre 2025

LA MESSA IN SI MINORE DI BACH - Teatro Olimpico di Vicenza sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025


“Il lungo lavoro svolto e i risultati raggiuti fanno di Vicenza l'attuale capitale bachiana in Italia. L'edizione 2024 ha raggiunto l'apogeo con l'esecuzione, l'1 e 2 novembre al Teatro Olimpico, della grande Passione, la Matthaűs-Passion nella versione del 1727, la prima". Queste le parole con cui Sandro Cappelletto, scrittore e giornalista, su Classic Voice di dicembre 2024, si riferisce alla Matthaűs-Passion di J. S. Bach del Progetto Bach che si svolge a Vicenza ormai da un quarto di secolo. Sorto con la direzione di Michael Radulescu, organista e compositore, con Margherita Dalla Vecchia e prosegue con l’Associazione Mousikè, nel 250° Anniversario della morte di J. S. Bach, in un anno giubilare nel nuovo millennio. Questi sono aspetti che caratterizzano da sempre la progettualità e anche questa ricorrenza: la diffusione ed approfondimento scientifico dell'opera bachiana con l’interpretazione delle grandi opere sacre di questo grande compositore difficilmente eseguite in Italia, intrecciando altri aspetti dell’arte e della cultura, la storia di Vicenza e simboli legati al monumentale Teatro Olimpico, una complessa struttura che ha superato non poche difficoltà con successo.
L’esecuzione della Messa in Si minore di Johann Sebastian Bach, per Soli, Coro, grande orchestra barocca su strumenti copia da originali, di Johan Sebastian Bach, che sarà eseguita al Teatro Olimpico in un concerto straordinario sabato 25 ottobre alle 20.30 e domenica 26 ottobre alle 18.30 diventa quindi la pagina universale più idonea per celebrare questo giubileo. Diretta da Margherita Dalla Vecchia (nella foto a sinistra). Infatti questa edizione è accompagnata dal sottotitolo Ordine cosmico e Passione umana, che ne riassume l’artificio compositivo e la profonda spiritualità di quest’opera bachiana. Due elementi apparentemente molto lontani, sicuramente suggestivi, che il direttore artistico Margherita Dalla Vecchia motiva così “ritorno sulla grande Messa dopo vent’anni dalla prima esecuzione, nel 2005; allora fu una produzione molto lunga e faticosa con ben 5 esecuzioni nel nord Italia. Dal 2016 sono stata come travolta dalle 12 esecuzioni della Passione secondo Matteo, una composizione drammatica per la quale ho trovato un’interpretazione in “stile rappresentativo” per il teatro palladiano, un’esperienza molto forte, sia per noi musicisti ma anche per il pubblico presente ai concerti, straordinariamente numeroso. Ebbene, come non unire oggi la complessità di questa grande architettura in musica con gli elementi emotivi, la profondità spirituale con cui Bach scava nei testi dell’Ordinario della Messa, testi millenari comuni a tutte le confessioni cristiane? Un’impresa ardua per un artificio veramente impressionante di questa pagina, altissimo magistero universale, pagina che non a caso dal 2015 è inclusa nel registro del Memoriale del Mondo UNESCO, scritta con una devozione speciale, come altre che Bach aveva scritto e riscritto, sapendo di lasciare all’umanità un’opera senza tempo, senza confini.”
Un evento unico, in un contesto suggestivo, per riscoprire la bellezza e la profondità di una delle vette assolute della musica sacra.
E per comprendere al meglio il capolavoro della Messa in si minore di Bach continuano gli appuntamenti: dopo quello del 22 ottobre nell’Oratorio San Filippo Neri di Vicenza dal titolo “Un Credo in comune: la Messa in si minore di Bach”. Dialogo con il vescovo di Vicenza don Giuliano Brugnotto con Isolde Kittel Zerer, organista e continuista in questa produzione, già cantor del distretto di Rantzau-Münsterdorf (Germania del Nord) segue domenica 26 ottobre alle 16,30 all’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza: “La Messa in si minore, straordinaria sintesi d’una vita e d’una Storia” con il prof. Raffaele Mellace, presidente della Società Bachiana Italiana e consulente scientifico del Teatro alla Scala di Milano.



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