giovedì 23 ottobre 2025

Musiche sacre corali di Morricone e Fauré per i concerti di Roma Sinfonietta il 29 ottobre

 
L’inedito abbinamento Ennio Morricone e Gabriel Fauré condurrà gli ascoltatori in un suggestivo viaggio tra alcuni capolavori della musica sacra corale: è quel che promette il prossimo concerto di Roma Sinfonietta all’Università di Roma “Tor Vergata”, che si svolgerà mercoledì 29 ottobre alle 18.00 nell’Auditorium “Ennio Morricone” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1). Sono in programma musiche d’ispirazione religiosa di questi due compositori, che toccheranno ogni ascoltatore, che sia o non sia credente.
Apre il concerto “Ave Maria Guaranì”, scritta da Morricone per il film “Mission” e dunque per le sale cinematografiche non per le navate di una chiesa. Il testo - diverso da quello ben noto dell’Ave Maria - è una supplica alla madre di Gesù da parte del popolo guaranì, convertito al cristianesimo, che rischiava la schiavitù e anche lo sterminio per mano dei conquistatori europei. Poche altre musiche d’ispirazione religiosa sono capaci di coinvolgere ed emozionare così profondamente ogni ascoltatore.
Si prosegue con “Sancta Dei Genetrix”, tratto della “Messa per Papa Francesco”, composta tra il 2013 e il 2015 da Morricone, che qui unisce rigore liturgico e ispirazione personale, con uno stile sobrio e meditativo. È una delle rare musiche sacre - nel significato più rigoroso del termine - di Morricone e scaturisce da una profonda riflessione sul significato spirituale del pontificato di papa Francesco.
Il concerto prosegue con due lavori corali di Gabriel Fauré, tra i massimi compositori degli anni tra Ottocento e Novecento e maestro di due generazioni di musicisti francesi di quel periodo, tra cui Maurice Ravel. La sua musica non è mai altisonante e proprio per questo penetra nel profondo dell’anima. Si ascolterà dapprima il “Cantique de Jean Racine”. Il testo è un inno attribuito a Sant’Ambrogio, che nel 1688 è stato tradotto in francese dal grande tragediografo Jean Racine: in realtà più che una traduzione è una riscrittura, poiché Racine, seguace del giansenismo, modificò ampiamente il testo originale. Chiuderà il concerto un capolavoro della musica sacra del tardo Ottocento, il “Requiem” per soprano, baritono, coro e orchestra dello stesso Fauré. Rispetto alla tragedia cosmica della Messa da Requiem scritta da Verdi pochi anni prima, questo Requiem ha toni elegiaci e riflette un dolore personale e intimo e “è dominato dall'inizio alla fine da un sentimento molto umano di fede nel riposo eterno", come disse Fauré stesso.
Ne saranno ora interpreti il Coro “Claudio Casini” dell’Università di Roma Tor Vergata, che da quasi trent’anni svolge un’importante funzione artistica, didattica e divulgativa all'interno della seconda università statale romana, e l’Ensemble Roma Sinfonietta. I solisti sono il soprano Anna Laura Tamburro e il tenore Francesco Puma. Dirige il Maestro Stefano Cucci (nella foto), che è stato assistente per circa vent’anni di Ennio Morricone, è salito sul podio di importanti orchestre internazionali e ha inciso numerosi cd.


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