Sabato 18 ottobre, alle ore 20, il maestro Marc Minkowski torna alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio per un nuovo appuntamento sinfonico nell’ambito della programmazione autunnale del Teatro del Maggio.
In cartellone Die Jahreszeiten (Le stagioni), una delle più celebri composizioni firmate da Franz Joseph Haydn e che il maestro Minkowski esegue per la prima volta nel corso della sua carriera. Voci soliste il soprano Ana Maria Labin; il tenore Kieran Carrel e il basso Samuel Hasselhorn, tutti al loro debutto in Teatro. Il maestro del Coro del Maggio è Donato Sivo.
La partitura della composizione di Haydn si sviluppa in quattro parti che corrispondono proprio alle stagioni: sono contraddistinte da un preludio strumentale in apertura e da una grandiosa pagina corale in chiusura. Il compito di descrivere e ‘commentare’ gli avvenimenti che scandiscono il ritmo delle stagioni stesse è affidato alle tre voci soliste dei contadini Hanne (soprano), Lukas (tenore) e Simon (basso), mentre il coro si fa voce di volta in volta di cacciatori, contadini, giovani e paesani. Con questa composizione Haydn mette in musica il ciclo delle stagioni, metafora della vita stessa, celebrata attraverso una visione del mondo luminosa ed ottimista.
Dopo il secondo soggiorno londinese, nel 1795 Haydn rientrò a Vienna con un bagaglio pieno di successi e soddisfazioni ma anche di nuovi progetti. Il felicissimo esito dell’oratorio Die Schöpfung (La creazione), rappresentato la prima volta in forma privata il 29 aprile 1798 a Palazzo Schwarzenberg per essere poi presentato pubblicamente l’anno successivo al Teatro di Porta Carinzia, spinse Haydn a realizzarne un secondo - Die Jahreszeiten (Le stagioni) per soli coro e orchestra Hob. XXI: 3 - al quale lavorò tra la fine del 1799 e l’inizio del 1801. Come Die Schöpfung, anche Die Jahreszeiten ebbe un’esecuzione privata a Palazzo Schwarzenberg nell’aprile del 1801 prima della consacrazione pubblica nella Redoutensaal di Vienna il 29 maggio di quello stesso anno. Il testo, tradotto in tedesco dal barone Gottfried van Swieten, era tratto dal poema di soggetto bucolico “The Seasons” dello scozzese James Thomson. La partitura si articola in quattro parti, corrispondenti alle stagioni, contraddistinte da un preludio strumentale in apertura e da una grandiosa pagina corale in chiusura. Il compito di descrivere e commentare gli avvenimenti che scandiscono il ritmo delle stagioni è affidato alle tre voci soliste dei contadini Hanne (soprano), Lukas (tenore) e Simon (basso), mentre il coro si fa portavoce di volta in volta di cacciatori, contadini, giovani e paesani. Gli interventi in recitativo dei contadini costituiscono il filo conduttore della narrazione in cui si alternano arie solistiche e trii di tono gioviale, interventi corali monumentali atti a celebrare la bellezza della natura, episodi strumentali descrittivi degli elementi (sole, vento, tuono, pioggia) e della fauna (insetti, cani, uccelli del bosco), nonché passaggi polifonici dalla densa trama contrappuntistica. Così il ciclo delle stagioni rappresenta per Haydn la metafora della vita stessa, celebrata attraverso una visione del mondo luminosa ed ottimista.
Franz Joseph Haydn
Die Jahreszeiten (Le Stagioni)
Hob. XXI:3
Oratorio per soli, coro e orchestra
Der Frühling (La primavera) / Der Sommer (L'estate) / Der Herbst (L'autunno) / Der Winter (L'inverno)
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Direttore Marc Minkowski
Maestro del Coro Donato Sivo
Soprano Ana Maria Labin
Tenore Kieran Carrel
Basso Samuel Hasselhorn
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Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Il concerto è preceduto dalla guida all'ascolto tenuta da Marco Cosci nel Foyer di Galleria della Sala Mehta.
È riservata ai possessori del biglietto e si svolge 45 minuti prima dell’inizio dello spettacolo (durata: 30 minuti circa).

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