lunedì 20 ottobre 2025

FESTIVAL RESPIGHI BOLOGNA 2025 | Domani martedì 21 ottobre alle 20.30 l'omaggio a Guido Alberto Fano all'Oratorio di San Filippo Neri

 

Nell’avvicinarsi alla conclusione, l’edizione di quest’anno del Festival Respighi Bologna non cessa di sottolineare l’aderenza alla progettualità definita dal suo Direttore Artistico Maurizio Scardovi e da Musica Insieme, che hanno concepito la rassegna come un tributo collettivo e multidisciplinare al lavoro di Ottorino Respighi, integrandolo alla valorizzazione e riscoperta di altri compositori suoi contemporanei. 
In quest'ottica, il prossimo appuntamento del festival, in programma all’Oratorio di San Filippo Neri martedì 21 ottobre (ore 20.30), accende i riflettori su due importanti maestri italiani da riscoprire, Guido Alberto Fano, compositore padovano vissuto fra il 1875 e il 1951, e il fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968), segnando quindi rispettivamente il 150° anniversario della nascita di Fano e il 130° della nascita di Castelnuovo-Tedesco. 
 

Allievo prediletto di Giuseppe Martucci a Bologna, direttore di conservatorio a Parma, Napoli e Palermo, Guido Alberto Fano divenne nel 1922 docente di pianoforte al Conservatorio di Milano, finché nel 1938 venne rimosso dall’insegnamento a causa delle leggi razziali e costretto a fuggire e rifugiarsi a Fossombrone e Assisi fino al 1945. Musica sinfonica e da camera, canti per voce e pianoforte, musica pianistica e due opere liriche (mai rappresentate) compongono la sua produzione, da cui è stato scelto per il concerto del Festival Respighi Bologna il Quintetto con pianoforte in do maggiore. Il brano, del 1917, presenta in conclusione un solenne corale religioso, in cui compare “a sorpresa” una tromba, affidata al talento diciottenne Andrea Ferrati. Il Quintetto rappresenta un punto di svolta nello stile del musicista, che dopo un periodo di ricerca e sperimentazione ripiega su un linguaggio chiaramente tonale e su modelli classico-romantici. 
 

Accanto a Fano risuonerà Mario Castelnuovo-Tedesco, a cui lo accomunano fra l’altro le medesime vicende biografiche: anch’egli infatti fu colpito dalle leggi razziali, e si trasferì insieme alla famiglia negli Stati Uniti, dapprima a New York, per divenire poi uno stimatissimo autore di colonne sonore hollywoodiane per la Metro-Goldwyn-Mayer. Il suo Terzo Quartetto per archi Casa al Dono op. 203, del 1964, rappresenta invece un tenero ricordo della residenza di Vallombrosa, dove il compositore schizzò di getto, su carta da lettera, gli appunti tematici che poi sviluppò a Beverly Hills: uno dei più importanti lavori da camera del Novecento italiano, il Quartetto è ricco di rimandi all’arte e alla spiritualità, nella dedica alla memoria di Bernard Berenson, studioso di arte rinascimentale e caro amico dell’autore. 
 

Il programma è affidato all’esecuzione dell’Ensemble Mark Rothko (nella foto), formato dalle prime parti delle principali orchestre italiane, insieme a Massimiliano Ferrati (nella foto di apertura, di Diego Zanetti), Grand Prix all’unanimità al Concorso “Rina Sala Gallo” di Monza ed oggi uno dei pianisti più apprezzati della sua generazione, noto per la sua straordinaria musicalità, la sua forza tecnica ed il carisma delle sue interpretazioni. 
 
Introdurrà il concerto Vitale Fano, Presidente dell’Archivio Musicale Guido Alberto Fano. 

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