Violetta Valéry come Anita Ekberg,
Laura Antonelli e Marilyn Monroe: torna in scena a Caracalla, dal 21
luglio al 9 agosto, La traviata di Giuseppe Verdi
nell’acclamata regia del 2018 di Lorenzo Mariani. Nel
ruolo di Violetta il soprano Francesca Dotto, già
protagonista dello stesso allestimento nel 2019. Per il capolavoro di
Verdi - che sul podio vede impegnato un direttore di grande
esperienza operistica come Paolo Arrivabeni - il
regista si ispira agli anni de La dolce vita di Fellini, da
una prospettiva però estranea al lusso e agli scintillii: la storia
di Violetta Valéry si intreccia con quella delle icone del cinema di
un tempo, gettate nel vortice della società divoratrice dello star
system.
«Quando sono stato invitato a montare La traviata ho voluto partire dalle fonti» racconta Lorenzo
«Quando sono stato invitato a montare La traviata ho voluto partire dalle fonti» racconta Lorenzo
Mariani «andando a rileggere il
romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas. E mi sono
trovato davanti a una bomba di emozioni quasi insopportabili per la
loro intensità. Sono davvero angosciose le sofferenze che deve
patire la protagonista». Ed è stato proprio chiedendosi in che modo
avrebbe potuto dipingere un mondo così privo di speranze che ha
pensato a La dolce vita di Fellini. «Nel film c’è
moltissima bellezza, ma si tratta di una bellezza feroce, che divora
le persone. In effetti, quel film è un ritratto spietato della Roma
e dell’Italia di fine anni Cinquanta. Possiede il fasto e il
glamour di un sistema che stritola. Penso a certe attrici consumate
dal successo in pochi anni come Laura Antonelli, che ci ha rimesso la
vita. Anche Violetta è così, cioè intrappolata in un mondo che non
dà scampo. D’altronde la borghesia francese di metà Ottocento era
spietatissima».
Lorenzo Mariani è tra i registi d’opera più esperti della scena contemporanea, particolarmente apprezzato per la sua attività di direttore artistico svolta al Teatro Massimo di Palermo per otto anni. Ha collaborato con direttori del calibro di Claudio Abbado e Zubin Mehta, mettendo in scena allestimenti che hanno girato in tutto il mondo (San Francisco, Tokyo, Shanghai, Göteborg, Helsinki, Tel Aviv). Per l’Opera di Roma, a Caracalla, ha diretto nel 2014 un Barbiere di Siviglia rossiniano di grande successo.
A dirigere il capolavoro di Verdi è Paolo Arrivabeni, specializzato nel repertorio operistico italiano, che torna a Caracalla dopo il grande successo, nel 2015, de La bohème di Puccini messa in scena da Davide Livermore. Arrivabeni ha diretto innumerevoli produzioni operistiche e ha collaborato con i più prestigiosi teatri e istituzioni musicali al mondo, come la Deutsche Oper di Berlino, la Wiener Staatsoper e la Metropolitan Opera House di New York. Direttore Musicale dell’Opéra Royal de Wallonie di Liegi dal 2008 al 2017, il maestro viene ospitato regolarmente nei maggiori festival operistici nazionali e internazionali.
Apprezzatissima nel ruolo di Violetta Valéry, il soprano Francesca Dotto - che della cortigiana è una delle più note interpreti - ha vestito i panni di Violetta all’Opera di Roma nella celebre produzione del 2016 con la regia di Sofia Coppola e i costumi di Valentino, e a Caracalla nel 2019 in questa versione firmata da Mariani. Ad affiancarla nel ruolo di Alfredo Germont, si alterneranno il giovane tenore Giovanni Sala - vincitore nel 2014 del Concorso per Giovani Cantanti Lirici dell’Associazione Lirica Concertistica italiana - e Alessandro Scotto di Luzio, anche lui già Alfredo nel 2019 a Caracalla. Giorgio Germont è invece interpretato da Christopher Maltman - richiestissimo baritono per ruoli verdiani - e da Marco Caria - premio speciale del pubblico e secondo classificato al Concorso Operalia nel 2007.
Completano il cast Ekaterine Buachidze (Flora Bervoix), Mariam Suleiman (Annina), Mattia Rossi (il marchese d’Obigny), Nicola Straniero (Gastone), tutti appartenenti a “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera, Arturo Espinosa (Barone Douphol) diplomato nello stesso progetto "Fabbrica" e Viktor Schevchenko (Dottor Grenvil). L’orchestra e il coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma.
Collaboratore alla regia e coreografo Luciano Cannito, le scene e i costumi sono rispettivamente di Alessandro Camera e Silvia Aymonino. Alle luci Roberto Venturi e ai video Fabio Iaquone e Luca Attilii.
La prima rappresentazione si terrà venerdì 21 luglio alle ore 21.00. Le repliche sono previste per martedì 25, venerdì 28 luglio, mercoledì 2, venerdì 4 e mercoledì 9 agosto. L’orario di inizio di tutti gli spettacoli è alle 21.00.
Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese.
Lorenzo Mariani è tra i registi d’opera più esperti della scena contemporanea, particolarmente apprezzato per la sua attività di direttore artistico svolta al Teatro Massimo di Palermo per otto anni. Ha collaborato con direttori del calibro di Claudio Abbado e Zubin Mehta, mettendo in scena allestimenti che hanno girato in tutto il mondo (San Francisco, Tokyo, Shanghai, Göteborg, Helsinki, Tel Aviv). Per l’Opera di Roma, a Caracalla, ha diretto nel 2014 un Barbiere di Siviglia rossiniano di grande successo.
A dirigere il capolavoro di Verdi è Paolo Arrivabeni, specializzato nel repertorio operistico italiano, che torna a Caracalla dopo il grande successo, nel 2015, de La bohème di Puccini messa in scena da Davide Livermore. Arrivabeni ha diretto innumerevoli produzioni operistiche e ha collaborato con i più prestigiosi teatri e istituzioni musicali al mondo, come la Deutsche Oper di Berlino, la Wiener Staatsoper e la Metropolitan Opera House di New York. Direttore Musicale dell’Opéra Royal de Wallonie di Liegi dal 2008 al 2017, il maestro viene ospitato regolarmente nei maggiori festival operistici nazionali e internazionali.
Apprezzatissima nel ruolo di Violetta Valéry, il soprano Francesca Dotto - che della cortigiana è una delle più note interpreti - ha vestito i panni di Violetta all’Opera di Roma nella celebre produzione del 2016 con la regia di Sofia Coppola e i costumi di Valentino, e a Caracalla nel 2019 in questa versione firmata da Mariani. Ad affiancarla nel ruolo di Alfredo Germont, si alterneranno il giovane tenore Giovanni Sala - vincitore nel 2014 del Concorso per Giovani Cantanti Lirici dell’Associazione Lirica Concertistica italiana - e Alessandro Scotto di Luzio, anche lui già Alfredo nel 2019 a Caracalla. Giorgio Germont è invece interpretato da Christopher Maltman - richiestissimo baritono per ruoli verdiani - e da Marco Caria - premio speciale del pubblico e secondo classificato al Concorso Operalia nel 2007.
Completano il cast Ekaterine Buachidze (Flora Bervoix), Mariam Suleiman (Annina), Mattia Rossi (il marchese d’Obigny), Nicola Straniero (Gastone), tutti appartenenti a “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera, Arturo Espinosa (Barone Douphol) diplomato nello stesso progetto "Fabbrica" e Viktor Schevchenko (Dottor Grenvil). L’orchestra e il coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma.
Collaboratore alla regia e coreografo Luciano Cannito, le scene e i costumi sono rispettivamente di Alessandro Camera e Silvia Aymonino. Alle luci Roberto Venturi e ai video Fabio Iaquone e Luca Attilii.
La prima rappresentazione si terrà venerdì 21 luglio alle ore 21.00. Le repliche sono previste per martedì 25, venerdì 28 luglio, mercoledì 2, venerdì 4 e mercoledì 9 agosto. L’orario di inizio di tutti gli spettacoli è alle 21.00.
Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese.
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