Barese, classe 2005, Losacco è al
momento uno dei più promettenti talenti del nostro Paese. Avviato
alla musica dalla prima infanzia, a sei anni è entrato nel coro
delle voci bianche del Teatro Petruzzelli, a otto ha intrapreso lo
studio del violino, venendo presto ammesso al Conservatorio
“Piccinni” della sua città dove è alunno di Francesco D’Orazio.
A dieci anni ha tenuto il suo primo recital e a dodici ha debuttato
per l’associazione “Niccolò Paganini” di Parma. È risultato
vincitore di diversi concorsi nazionali e internazionali, ottenendo
altresì un terzo premio (primo non assegnato) nel 2019 alla terza
edizione del “Leonid Kogan” a Bruxelles e distinguendosi
recentemente al Premio delle Arti indetto dal Miur dove ha meritato
la menzione quale finalista più giovane e il premio speciale come
miglior interprete della musica del Novecento suonando la Tzigane di
Ravel. Recente, inoltre, il debutto da solista con l’Orchestra
Sinfonica Metropolitana di Bari diretta da Giovanni Pelliccia. Al
repertorio violinistico tradizionale ama alternare pagine di autori
contemporanei e del Novecento.
Con la pianista Fiorella Sassanelli (nella foto) presenta un programma tutto francese di primo Novecento, racchiuso nell’arco di soli sei anni, con tre Sonate per violino e pianoforte di Darius Milhaud, Gabriel Fauré e Claude Debussy. Aveva appena diciotto anni Milhaud quando compose la prima delle due Sonate per violino e pianoforte, la n. 1 op. 3: era il 1911 ed era all’epoca studente al Conservatorio di Parigi. Un lavoro giovanile dunque che pur richiamando una scrittura tardo romantica, in nuce già evidenzia alcuni dei tratti distintivi del suo stile, come la politonalità e l’indeterminatezza ritmica. È di sei anni successiva, ma appartiene in questo caso al periodo pienamente maturo la Sonata n. 2 in mi minore op. 108 di Gabriel Fauré, scritta nel pieno della Grande Guerra, e per questo segnata da una scritta inquieta, elusiva, quasi ‘asciugata’ rispetto a precedenti lavori di intenso lirismo. Chiude il programma la Sonata in sol minore di Claude Debussy, anch’essa figlia di quel periodo drammatico che fu la Prima Guerra Mondiale, scritta fra il 1915 e il ’17, quando Debussy era già malato. La sua prima esecuzione, a Parigi il 5 maggio 1917 con lo stesso Debussy al pianoforte, fu l’ultima apparizione in pubblico del musicista che si spense l’anno successivo.
Nella giornata del 19 luglio a Sermoneta si svolgerà anche la 4ª edizione del Premio Riccardo Cerocchi, rivolto a giovani musicisti che non abbiamo raggiunto il trentesimo anno di età. Il Premio nasce con il doppio scopo di sostenere i nuovi talenti e promuovere lo studio e la conoscenza del patrimonio musicale dell’Istituto di studi musicali “Goffredo Petrassi” gestito dalla Fondazione Campus internazionale di Musica, che custodisce i fondi manoscritti dei compositori Goffredo Petrassi, Gino Contilli, Luis de Pablo, Barbara Giuranna, Fausto Razzi e Ivan Vandor. Gli eredi Francesca e Fabrizio Petrassi attribuiranno inoltre una borsa di studio per la migliore interpretazione di un’opera di Goffredo Petrassi. La giuria è presieduta da Claudio Buccarella (già violinista de I Musici di Roma), e ne fanno parte Maria Grazia Bellocchio (pianista), Gabriele Bonomo (musicologo), Paolo Rotili (compositore) e Fausto Sebastiani (compositore).
Con la pianista Fiorella Sassanelli (nella foto) presenta un programma tutto francese di primo Novecento, racchiuso nell’arco di soli sei anni, con tre Sonate per violino e pianoforte di Darius Milhaud, Gabriel Fauré e Claude Debussy. Aveva appena diciotto anni Milhaud quando compose la prima delle due Sonate per violino e pianoforte, la n. 1 op. 3: era il 1911 ed era all’epoca studente al Conservatorio di Parigi. Un lavoro giovanile dunque che pur richiamando una scrittura tardo romantica, in nuce già evidenzia alcuni dei tratti distintivi del suo stile, come la politonalità e l’indeterminatezza ritmica. È di sei anni successiva, ma appartiene in questo caso al periodo pienamente maturo la Sonata n. 2 in mi minore op. 108 di Gabriel Fauré, scritta nel pieno della Grande Guerra, e per questo segnata da una scritta inquieta, elusiva, quasi ‘asciugata’ rispetto a precedenti lavori di intenso lirismo. Chiude il programma la Sonata in sol minore di Claude Debussy, anch’essa figlia di quel periodo drammatico che fu la Prima Guerra Mondiale, scritta fra il 1915 e il ’17, quando Debussy era già malato. La sua prima esecuzione, a Parigi il 5 maggio 1917 con lo stesso Debussy al pianoforte, fu l’ultima apparizione in pubblico del musicista che si spense l’anno successivo.
Nella giornata del 19 luglio a Sermoneta si svolgerà anche la 4ª edizione del Premio Riccardo Cerocchi, rivolto a giovani musicisti che non abbiamo raggiunto il trentesimo anno di età. Il Premio nasce con il doppio scopo di sostenere i nuovi talenti e promuovere lo studio e la conoscenza del patrimonio musicale dell’Istituto di studi musicali “Goffredo Petrassi” gestito dalla Fondazione Campus internazionale di Musica, che custodisce i fondi manoscritti dei compositori Goffredo Petrassi, Gino Contilli, Luis de Pablo, Barbara Giuranna, Fausto Razzi e Ivan Vandor. Gli eredi Francesca e Fabrizio Petrassi attribuiranno inoltre una borsa di studio per la migliore interpretazione di un’opera di Goffredo Petrassi. La giuria è presieduta da Claudio Buccarella (già violinista de I Musici di Roma), e ne fanno parte Maria Grazia Bellocchio (pianista), Gabriele Bonomo (musicologo), Paolo Rotili (compositore) e Fausto Sebastiani (compositore).
Biglietti concerto: 10, 5 euro. Riduzioni per i possessori di Youth Card. Per poter assistere ai concerti del Festival Pontino è consigliata la prenotazione via WhatsApp al 329-7540544 oppure via email a biglietteria@campusmusica.it
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