Un nuovo allestimento per
rappresentare la commovente e tragica storia di Cio Cio San che
culmina con la sua morte, decisa a morire come una orgogliosa figlia
del Sol Levante. Madama Butterfly, una delle opere liriche più
popolari del Maestro che conquista il pubblico di tutto il mondo per
la poesia e la drammaticità che contraddistinguono la storia d’amore
della sventurata geisha è in scena al Festival Puccini per 4
rappresentazioni (28 luglio/ 5-18-24 agosto) con l’interessante
lettura di Pier Luigi Pizzi che dello spettacolo firma regia, scene e
costumi. Protagonisti nel ruolo di Cio Cio San, il soprano
boliviano-albanese Carolina López Moreno, già protagonista
applaudita su palcoscenici di prestigio, mentre Luciano Ganci torna
al Festival Puccini per vestire i panni del tenente Pinkerton. Nel
ruolo di Sharpless il baritono Bruno Taddia mentre Suzuki sarà
Alessandra Volpe. Yamadori è Italo Proferisce, lo zio Bonzo il basso
coreano Seung Pil Choi. Sul podio di Orchestra e Coro un nuovo
debutto al Festival Puccini , Francesco Cilluffo, direttore
principale del Wexford Festival Opera (Irlanda), è nato a Torino,
dove si è diplomato in direzione d’orchestra e in
composizione presso il Conservatorio “G. Verdi”, laureandosi
anche in storia della musica al DAMS, apprezzato interprete in molte
produzioni in Italia e all’estero.
Un nuovo spettacolo che porta la
firma di Pier Lugi Pizzi “È con quest’opera che ho fatto il mio
primo fortunato incontro con Puccini, -dichiara Pizzi- agli inizi
della mia attività di scenografo. La regia era di Franco Enriquez,
che però non venne mai alle prove per un incauto accavallamento di
impegni. Così m’improvvisai regista lasciandomi trasportare in
modo naturale dalla musica, poeticamente, con estrema semplicità, al
limite dell’astrazione, come avevo fatto per la scenografia……Ho
dovuto aspettare fino al 1969 per ritrovare Puccini, all’Arena di
Verona, con Turandot, per la regia di Luigi Squarzina, in un momento
di grande emozione. Negli anni 70, al Lyric Opera di Chicago mi sono
trovato ad affrontare tre capolavori pucciniani: La bohème e Manon
Lescaut con Giorgio De Lullo regista e Tosca con Tito Gobbi. La
bohème si rappresentò anche al Met, protagonisti Renata Scotto e
Luciano Pavarotti. Un accumulo straordinario di emozioni mi è
passato attraverso la musica pucciniana. Eppure la nuova esperienza
di regista mi ha portato altrove, con l’opera barocca e
il Teatro della Meraviglia, col Rossini serio e buffo, con Mozart,
verso interessi musicali lontani dal verismo. La riscoperta di
Puccini è avvenuta più tardi.
Nel 2004, come Direttore Artistico del Festival di Macerata, ho deciso di programmare allo Sferisterio, Turandot. È stata la mia prima regia pucciniana , vista come un percorso iniziatico alla scoperta dell’amore. Per Madama Butterfly, prevista in stagioni successive ho chiesto di curarne la regia a Gabriele Lavia , che dopo aver accettato all’ultimo si è ritirato dal progetto. Era tardi per trovare un nuovo regista, non avevo scelta, dovevo pensarci io. È bastato rimettermi all’ascolto per ringraziare il caso, che mi offriva un’occasione così preziosa. Ho molto amato ritrovare questo capolavoro e riscoprirne i tanti preziosi valori. Sono certo che questa nuova occasione mi darà la possibilità di scavare anche più in profondità. Seguendo un metodo che mi appartiene metto al centro dei miei progetti la musica, che mi impone di rinunciare ormai sistematicamente ad ogni genere di ornamento, guidandomi con rigore nel percorso drammaturgico. Evito il lato folcloristico, asciugo al massimo le citazioni alla tradizione, cerco nei personaggi la maggior credibilità. Inseguo un ideale poetico lasciandomi trasportare dalle emozioni che Puccini copiosamente ci regala”. Completano il cast Enrico Casari, Goro; Italo Proferisce Yamadori, Seung Pil Choi lo zio Bonzo; Loriana Castellano, Kate Pinkerton, Taisiia Gureva la mamma, Romina Cicoli la cugina, Marco Montagna Yakusidè, Francesco Auriemma, il commissario imperiale, Alessandro Ceccarini, L’ufficiale del registro . Assistente alla regia e light designer Massimo Pizzi Gasparon, assistente ai costumi Lorena Marin.
Nel 2004, come Direttore Artistico del Festival di Macerata, ho deciso di programmare allo Sferisterio, Turandot. È stata la mia prima regia pucciniana , vista come un percorso iniziatico alla scoperta dell’amore. Per Madama Butterfly, prevista in stagioni successive ho chiesto di curarne la regia a Gabriele Lavia , che dopo aver accettato all’ultimo si è ritirato dal progetto. Era tardi per trovare un nuovo regista, non avevo scelta, dovevo pensarci io. È bastato rimettermi all’ascolto per ringraziare il caso, che mi offriva un’occasione così preziosa. Ho molto amato ritrovare questo capolavoro e riscoprirne i tanti preziosi valori. Sono certo che questa nuova occasione mi darà la possibilità di scavare anche più in profondità. Seguendo un metodo che mi appartiene metto al centro dei miei progetti la musica, che mi impone di rinunciare ormai sistematicamente ad ogni genere di ornamento, guidandomi con rigore nel percorso drammaturgico. Evito il lato folcloristico, asciugo al massimo le citazioni alla tradizione, cerco nei personaggi la maggior credibilità. Inseguo un ideale poetico lasciandomi trasportare dalle emozioni che Puccini copiosamente ci regala”. Completano il cast Enrico Casari, Goro; Italo Proferisce Yamadori, Seung Pil Choi lo zio Bonzo; Loriana Castellano, Kate Pinkerton, Taisiia Gureva la mamma, Romina Cicoli la cugina, Marco Montagna Yakusidè, Francesco Auriemma, il commissario imperiale, Alessandro Ceccarini, L’ufficiale del registro . Assistente alla regia e light designer Massimo Pizzi Gasparon, assistente ai costumi Lorena Marin.
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