Un impaginato tutto novecentesco sarà protagonista degli appuntamenti di sabato 18, martedì 21 e giovedì 23 ottobre (sempre alle ore 20), quando il Direttore Musicale Riccardo Chailly dirigerà Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. Cuore del programma è A Survivor from Warsaw di Arnold Schönberg, per voce recitante, coro maschile e orchestra, intensa pagina sinfonica eseguita per la prima volta nel 1948, proposta insieme alle Variazioni op. 31 dello stesso autore, ai Rückert-Lieder di Gustav Mahler interpretati da Christopher Maltman e alla Fuga (Ricercata) a 6 voci, capolavoro di orchestrazione effettuato da Anton Webern sul “Ricercare a 6 voci” dall’ Offerta musicale di Johann Sebastian Bach.
Pagine che raccontano in musica le tante, diverse anime di quello che Erich Hobsbawm chiamò “Secolo breve”, il Novecento, tra Guerre Mondiali e avanguardie. Si comincia con un capolavoro dell’orchestrazione, la Fuga (Ricercata) a 6 voci, lavoro con cui Anton Webern propone una inedita concezione del colore orchestrale, “frammentando” le linee delle diverse voci del “Ricercare a 6” dell’ Offerta musicale di Johann Sebastian Bach, donando una nuova, sbalorditiva tridimensionalità a una musica originariamente non destinata a nessun organico né strumentale né vocale, una geniale concretizzazione di un puro pensiero musicale completamente astratto, che grazie a Webern acquisisce una drammaticità del tutto originale e che rende la musica di Bach totalmente intrisa dello spirito novecentesco.
Lo stesso spirito che si avverte vivido nelle rivoluzionarie Variazioni op. 31 di Arnold Schönberg, manifesto orchestrale della dodecafonia datato 1928, un’opera di tecnica rigorosa e di costruzione quasi geometrica, che nonostante ciò non risulta mai accademica. Come annota Giacomo Manzoni, in questo lavoro “si contorce la coscienza espressionistica dell’autore in un delirio raggelato che richiama le costruite allucinazioni di Kafka o gli spazi di Klee, increspati di impercettibili fremiti d’angoscia”.
Ma il cuore del programma è un’istantanea di eccezionale fattura della tragedia dei campi di concentramento nazisti, barbarie che in A Survivor from Warsaw di Arnold Schönberg, per coro maschile, orchestra e voce recitante (Christopher Maltman), rivive trasfigurata grazie al racconto di un giovane polacco scampato alla strage compiuta dai nazisti nel ghetto di Varsavia. Il testo narra di come un mattino gli ebrei di Varsavia furono condotti verso le camere a gas. I numeri, scanditi a voce alta, che incalzavano la macabra conta, vennero interrotti dal canto spontaneo delle vittime per darsi coraggio, lo “Schema Yisroel”, la preghiera che comanda di amare Dio, unico Signore. Del resto, forse nessun artista più di Schönberg, nel Novecento, ha avuto una concezione etica dell’arte, avvertendo il proprio lavoro come un’autentica missione. La necessità di rendere perfettamente intelleggibile il testo spinse l’autore a una strumentazione che tende al camerismo, fatta di aggregazioni e non di sottrazioni di suoni. Infallibili sono le scelte strumentali, dagli squilli di tromba dell’inizio, che si riaffacciano ripetutamente, all’uso degli archi divisi e con sordina, per sottolineare preziosi dettagli, alla ritmica incalzante di tutto l’organico, per accompagnare il momento della conta. L’effetto più impressionante è l’improvviso ingresso del coro maschile all’unisono sul testo dello “Shema Yisroel”; qui la melodia trovata da Schönberg è semplice e icastica allo stesso tempo, di disarmante efficacia.
Di Gustav Mahler vengono invece proposti i Rückert-Lieder, lavoro per voce e orchestra coevo della Quinta e della Sesta sinfonia nonché dei Kindertotenlieder. In questi Lieder traspira un senso malinconico e crepuscolare della vita ma, nonostante il clima pessimistico di derivazione romantica, non mancano spunti euforici tipici della sensibilità mahleriana. Mahler non lasciò indicazioni circa l’ordine di esecuzione dei cinque Lieder. Del resto, ogni Lied è un mondo a parte, ognuno di essi presenta un organico orchestrale specifico e diverso e l’ambientazione è altrettanto mutevole. Si passa dall’estatico all’ingenuo, all’ironia a malinconici pensieri sul destino dell’uomo, all’onnipresente natura. A interpretare questa meravigliosa pagina per voce e orchestra sarà ancora Christopher Maltman.
Il concerto del 18 ottobre sarà trasmesso in diretta radiofonica su RAI - Radio3 e in differita su altre emittenti del Circuito Euroradio. Il concerto del 23 ottobre sarà trasmesso in diretta sulla piattaforma streaming del Teatro LaScalaTv; dopo la diretta, il video resterà disponibile on demand fino al 30 ottobre.




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