La musica nelle sale storiche di Palazzo Regio di Cagliari: per l’ottava edizione della rassegna “Concerti a Palazzo Regio”, organizzata dall’Associazione Culturale Musicale “Ennio Porrino” di Elmas con la direzione artistica del M° Ignazio Perra, il 19 ottobre alle 19.00, il sassofonista Giuseppe Cristiano e il pianista Francesco Alessandro Meloni saranno protagonisti di “Interazioni musicali – Dialoghi sonori fra modernità e celebri melodie”, un concerto che metterà in risalto la versatilità del sassofono e la complicità di questa formazione cameristica. Tra i compositori proposti, Eugène Bozza (1905 – 1991), il cui linguaggio musicale, tradizionale e fedele alla scrittura tonale, è caratterizzato da grande foga e dinamismo, e che al sassofono ha dedicato numerose pagine, come un Concertino con orchestra (1939), o brani per strumento solo come l'Aria (1936), l'Improvisation et Caprice (19552), una Piece Breve. Suo coetaneo, Paul Creston (1906 – 1985), compositore statunitense (il cui vero nome era Giuseppe Guttoveggio), nato da genitori siciliani; ece ricerche scrupolose sulla storia della musica e sull'acustica, e il suo credo estetico assegnava alla musica un modo pianificatore e spirituale. Tra le opere pi eseguite ci sono la Sonata op. 19 (1939) per sax alto e pianoforte, il Concerto per sassofono e fiati (1941) e la Suite op. 6 per sax alto e pianoforte.
Altro autore proposto è Camille Saint-Saëns (1835-1921), contemporaneo di Adolphe Sax e, come molti compositori di quel periodo, sperimentò l'uso del sassofono nelle sue opere. Il primo brano in cui Saint-Saëns utilizzò il sassofono fu la cantata Les noces de Prométhée (1867). Questo brano contiene parti per due sassofoni contralti e un sassofono baritono. Le parti del sassofono sono scritte in uno stile che le rende integrate nell'orchestra piuttosto che essere utilizzate come assolo. Camille Saint-Saëns non ha scritto una sonata originale per sassofono, ma la sua Sonata per oboe, Op. 166 è stata arrangiata per sassofono contralto e tenore. Questo adattamento di tre movimenti, che cattura il fascino melodico e le armonie dell'era romantica, è diventato un'opera popolare
Jules Auguste Demersseman (1833 – 1866) è stato un flautista e compositore francese, uno dei primi compositori francesi a scrivere musica per il sassofono di recente sviluppo: sua una Fantaisie sur un thème original per sassofono e pianoforte.
Ancora un compositore france, Darius Milhaud (1892 – 1974) che ha composto diverse opere per sassofono, la più nota delle quali è la suite Scaramouche, op. 165c. Questa composizione esiste in più versioni, tra cui una per sassofono e orchestra sinfonica (1939), una per sassofono e pianoforte e un'altra per due pianoforti (op. 165b).
Completano la serata pagine di Pedro Iturralde (1929 – 2020), compositore e docente di sassofono al "Reale conservatorio superiore di musica" di Madrid, autore di molti brani che sono venuti a far parte del repertorio classico del saxofono. Sono da ricordare le Czárdás, composte per l'amico Theodore Kerkezos, la Suite Hellénique e la Jazz Suite, per quartetto di saxofoni. Realizza inoltre l'adattamento di brani altrui, come la Sonatina di José-Fermin Gurbindo per saxofono e pianoforte. Completano la serata pagine di Pasquale Perra (Docente, compositore e strumentista contemporaneo) e Rachmaninov.
Sergio Albertini (c) 2025

Nessun commento:
Posta un commento