Proseguono le celebrazioni per il bicentenario di Antonio Salieri, il compositore partito da Legnago e divenuto massimo maestro a Vienna, capitale della musica tra ‘700 e ‘800. Fondazione Arena ne guida la riscoperta portando in scena Falstaff a Legnago, primo titolo dell’Edizione Nazionale delle opere di Salieri. L’anniversario è inserito nel Programma regionale per la promozione dei Grandi Eventi della Regione Veneto.
A duecento anni dalla scomparsa di Salieri, la sua opera buffa Falstaff ossia Le tre burle sarà rappresentata il 7 ottobre nella natia Legnago, nel teatro a lui dedicato, per la prima volta nell’edizione critica prodotta da Ricordi con Fondazione Arena, la quale porta Orchestra, Coro e Tecnici in scena con un cast italiano di prestigio.
Il culmine del bicentenario salieriano avviene dopo l’istituzione da parte del Ministero della Cultura dell’Edizione Nazionale delle opere di Antonio Salieri. Si tratta della più importante iniziativa editoriale per valorizzare e promuovere l'intero catalogo del compositore, con un vasto progetto di studi e pubblicazione pluriennale in edizione critica, finalmente a disposizione di un pubblico internazionale. Obiettivo tutelare e diffondere il patrimonio musicale del compositore, grazie anche al lavoro di un Comitato scientifico con professori e studiosi italiani e stranieri.
Iniziativa pioneristicamente aperta da Fondazione Arena che, con l’opera Falstaff ossia Le tre burle, ha inaugurato la stagione lirica 2025 con una nuova produzione scenica in edizione critica realizzata con Casa Ricordi, editore di riferimento per l’opera lirica e gli studi filologici musicali. Curatrice Elena Biggi Parodi, professoressa di Storia e Storiografia della Musica, che ha promosso l’istituzione dell’Edizione Nazionale delle opere di Salieri ed è presidente del Comitato Scientifico.
Antonio Salieri, nato nel 1750 da commercianti di Legnago, da sempre votato alla musica, fu notato a Venezia da Florian Leopold Gassmann, compositore alla corte degli Asburgo, che lo portò con sé come allievo a Vienna. Qui il giovane veronese conquistò anche la fiducia dell’Imperatore, che lo nominò Hofkapellmeister dopo il suo maestro. In questo ruolo amministrò fino alla morte (esattamente duecento anni fa) il patrimonio musicale di corte, i musicisti, le esecuzioni e il repertorio, fornendo in prima persona nuove composizioni in ogni genere, tra cui serenate, sinfonie, concerti, inni, messe, opere serie e buffe. A Vienna Salieri fu anche un ricercato insegnante: fra i suoi allievi, che spesso citarono il proprio maestro con dediche o variazioni di temi dalle sue opere, si annoverano Beethoven, Cherubini, Czerny, Hummel, Liszt, Meyerbeer, Schubert. Tutta leggendaria la rivalità con Mozart, che per il teatro di Puškin e Shaffer e il pluripremiato film Amadeus di Forman, ha contrapposto il genio salisburghese a Salieri in intrighi e avvelenamenti romanzeschi.
Falstaff fu scritta nel 1799 per il Teatro di Porta Carinzia (sede di storici debutti da Mozart a Offenbach, passando per Beethoven, Chopin e Donizetti), su libretto di Carlo Prospero Defranceschi. È un’opera fra le più mature tra le circa quaranta firmate da Salieri. Partendo dalla celebre commedia shakespeariana Le allegre comari di Windsor, il compositore condensa abilmente i numerosi personaggi in poche essenziali figure, conservando la trama dell’originale e combinandole con le esigenze convenzionali dei ruoli dell’epoca. Il risultato è originale e la commedia procede speditamente con un’estremamente moderna successione di scene e numeri musicali in continuità, includendo tutte e tre le burle di Shakespeare (ridotte invece a due dal più celebre Falstaff verdiano del 1893). Un successo per l’opera italiana buffa anche in terra viennese, che Salieri omaggiò con una aria in lingua tedesca, spiritosamente inserita nell’azione.
Al Teatro Salieri di Legnago, a suggello di Salieri 200 – Celebrazioni per il bicentenario, l’opera andrà in scena martedì 7 ottobre alle 20.45 nell’allestimento firmato dal regista Paolo Valerio, ripreso da Giulia Bonghi, con scene e projection design di Ezio Antonelli e luci di Claudio Schmid. Il cast schiera giovani cantanti italiani dalla prestigiosa carriera internazionale: si conferma protagonista nel ruolo del titolo il baritono Giulio Mastrototaro, così come la coppia dei coniugi Slender, affidati a Laura Verrecchia e Michele Patti, e il servo Bardolf di Romano Dal Zovo. Debuttano invece il soprano Eleonora Bellocci e il tenore Manuel Amati come signori Ford, così come il soprano Barbara Massaro nei panni di Betty. Protagonisti saranno l’Orchestra di Fondazione Arena diretta dal Maestro Francesco Ommassini e il Coro preparato da Roberto Gabbiani, oltre a mimi e tecnici areniani.


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