La progettualità, che ad ogni edizione del Festival Respighi Bologna testimonia la visione del suo ideatore e direttore artistico Maurizio Scardovi, è tra gli elementi cardine della rassegna, attorno alla quale si sviluppa l’intera programmazione. Quest’anno, con un calendario che duplica il numero di appuntamenti realizzati nel 2024, la precisa volontà di esplodere, attraverso la ricerca, la creazione e le collaborazioni multidisciplinari l’indagine a tutto campo su Ottorino Respighi e il suo tempo, alcuni appuntamenti emergono in particolare, per natura e tessuto.
È il caso di PULCINELLA, all’improvviso! che, nato per celebrare il 25° centenario della nascita di Napoli, rende omaggio ad una delle sue più celebri icone illustrando il rapporto tra Respighi, Stravinskij e la musica popolare. In prima assoluta lunedì scorso, il lavoro molto apprezzato dal pubblico in sala del drammaturgo e attore Marco Sgrosso (nella foto in alto), prende spunto dalle origini partenopee del balletto stravinskiano. Avvicinando la commedia dell’arte al repertorio popolare, musica e parola s’intrecciano a Pergolesi e alle pagine della scuola napoletana, ma anche alle Antiche Danze ed Arie di Respighi, a loro volta ispirate alle musiche del Cinque e Seicento italiano. Originali tutte le trascrizioni, che saranno eseguite dall’Orchestra del Baraccano diretta da Giambattista Giocoli (nella foto a destra) domani sera alle 21. Un’ulteriore replica è in programma il 23 ottobre al Teatro Massarenti di Molinella (inizio alle 21).
Domenica 5 ottobre, invece, andrà in scena la nuova cena-spettacolo “Il Cenacolo delle Beffe” a Palazzo Boncompagni che, tra accademia e goliardia, fa rivivere il proverbiale appuntamento che si teneva nella sede della casa editrice e negozio di strumenti musicali Bongiovanni di Bologna. Era un luogo d’incontro per musicisti, compositori e pensatori tanto vivace quanto informale, frequentato nel primo Novecento da nomi illustri, uomini e donne di cultura che lì si ritrovavano a discutere, suonare e coltivare il proprio sguardo geniale.
Nello storico palazzo bolognese, tra le pareti solenni della Sala del Papa, si apparecchia una pièce teatrale gioco solenne - e una cena a base di piatti dell’epoca - in cui Respighi osserva, insieme agli amici del suo tempo, da Arturo Toscanini a Enrico Caruso, da Giuseppe Borgatti al Duca Guido Visconti di Modrone, Ada Negri, Cesare Paglia e molti altri ancora.
Presenze più evocate che imitate attraversano Bologna tra gioia e conoscenza, e ogni gesto, ogni nota, è parte di un racconto che intreccia musica, storia e fantasia.


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