Venerdì 9 e domenica 11 febbraio l'Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Kolja Blacher propone un programma musicale suggestivo e coinvolgente che farà (ri)scoprire la Sinfonia n. 5 di Petr Il'ič Čajkovskij, una delle opere più celebri e amate del repertorio sinfonico caratterizzata da un'intensa drammaticità emotiva e da una struggente bellezza melodica, e il Concerto per violoncello e orchestra n. 2 in Re maggiore di Franz Joseph Haydn, eseguito da Edgar Moreau, rinomato violoncellista francese, considerato uno dei talenti più brillanti della sua generazione, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti internazionali e apprezzato per la sua tecnica virtuosistica, il suono ricco e caldo e la profonda interpretazione musicale.
Il concerto di Venerdì 9 febbraio sarà introdotto da una guida all'ascolto a ingresso libero dal titolo Il Violoncello prezioso di Haydn. Il malinconico valzer dei fiori alle ore 18.30 nel foyer della balconata a cura di Marco Giuseppe Calderara, Massimo Campagna e Valentina Trovato.
Nonostante i concerti per strumenti solisti rappresentino una piccola parentesi nella storia compositiva di Haydn, egli – come sottolineava Stendhal – mostrò “un segreto debole” per il violoncello. Nel concerto n. 2 in Re maggiore (1783) la precedente vena “barocchista” viene abbandonata per lasciare spazio al periodo della maturità stilistica di Haydn.
Un secolo dopo, nel 1888, Čajkovskij presentava al mondo musicale la Quinta sinfonia. Solo un’estate era stata necessaria per scriverla, ma il risultato fu per il compositore una delusione su cui continuerà a tormentarsi. Čajkovskij la considerava infatti un’opera mal riuscita e artificiosa, ma oggi la Quinta è annoverata tra le pagine più conosciute ed amate del repertorio sinfonico.
Come la Quarta sinfonia, anche la Quinta di Čajkovskij è il lavoro del Fatum. La Quinta sinfonia riprende dalla Quarta anche il principio ciclico dell'idea ricorrente, o motto, facendone un uso ancora più ampio. Scritta in breve tempo, tra il maggio e l'ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell'anno, diretta dallo stesso Čajkovskij, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un'opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell'Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Cajkovskij, «una completa rassegnazione di fronte al destino».
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