Se nella tradizione omerica Ulisse è
un eroe carismatico e saggio, un nuovo spettacolo ce ne rivela la
solitudine e le ferite interiori, quelle di un uomo che rientra in
patria dopo vent’anni di assenza e diventa oggetto del risentimento
delle famiglie di quanti lo hanno accompagnato in guerra, lusingati
dalle promesse di ricchezza e gesta gloriose e mai più tornati.
Mercoledì 7 febbraio alle 20.30, il Teatro Alighieri ospita Le
guerre di Ulisse (il giorno seguente la matinée per
gli studenti, parte del percorso A scuola in Teatro), una
coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara che unisce
letteratura, musica e recitazione in un’opera moderna. Lo
spettacolo nasce dalla collaborazione dell’ex Ministro
dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ne firma il libretto, con la
Fondazione Scuola di Musica Carlo e Guglielmo Andreoli di Mirandola,
diretta da Mirco Besutti, e il compositore Marco Somadossi, le cui
musiche originali sono affidate alla Banda giovanile “John Lennon”,
formazione di novanta musicisti fra i 13 e i 25 anni che include
persone con disabilità. In scena anche la giovanissima e talentuosa
Frida Bollani Magoni come voce solista e pianista (oltre che autrice
di alcune parti dello spettacolo) e l’attore e doppiatore Luca
Violini, la cui magistrale voce ripercorre il ritorno di Ulisse a
Itaca; Teresa Auletta guida invece il Coro Accademia Vittore
Veneziani. Attraverso gli occhi di Penelope, il ritorno di Ulisse a
Itaca diventa un’occasione per riflettere sul presente, una
denuncia dell’insensatezza della guerra e un messaggio di speranza
in questo nostro complesso momento storico, tra momenti malinconici
dal sapore jazz ed episodi ora eroici, ora epici e marziali.
“Siamo abituati a vedere Ulisse come un personaggio eroico, invece al centro di quest’opera c’è un uomo che torna a casa dopo vent’anni e scopre che la guerra non è eroica, non lo è mai – spiega Patrizio Bianchi - nella foto - , oggi professore emerito dell’Università di Ferrara, di cui è stato rettore dal 2004 al 2010 – La guerra non è mai la soluzione; del resto è scritto chiaramente nella nostra Costituzione, che la ripudia”. Il testo sceglie il punto di vista di Penelope, nel momento del ritorno a casa dello sposo. Nel suo lungo viaggio Ulisse prende coscienza di quanto sia inutile far uso della violenza per regolare i conflitti: “La guerra doveva essere veloce e fatta di gesta su cui costruire leggende eterne e invece è stata lunga e ha portato morte, distruzione e odio”, recita un passaggio della nuova opera; una presa di coscienza che oggi suona sinistramente attuale.
“Scrivere questa musica è stato da un lato sublime ma anche terrificante – racconta il compositore Marco Somadossi – Ulisse nel suo viaggio non capisce il dramma che sta vivendo. Io ho cercato di tradurre questo sentimento in musica, come un viaggio dentro noi stessi, alla ricerca delle conseguenze che le nostre azioni hanno sempre sugli altri. Anche noi, come Ulisse, alle volte non capiamo”. Il dramma scorre lungo note musicali, con un coro che fa da eco a tragedie e disillusioni ineluttabili. L’antieroe si deve confrontare con il passato, per rendersi conto di essere stato uno strumento per alimentare il conflitto ma soprattutto che la guerra ha solo conseguenze nefaste. In apertura e chiusura dell’opera, Ulisse si rivolge al mare, che da sempre regge la redini del suo destino e, alimentando il suo insaziabile desiderio di conoscenza, lo ha spinto alla scoperta dell’ignoto.
La diciottenne Frida Bollani Magoni è da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica grazie ai genitori Petra Magoni e Stefano Bollani; ha cominciato a studiare il pianoforte all’età di sette anni sotto la guida di Paolo Razzuoli, che le ha insegnato la notazione musicale in Braille, ed è oggi una delle più sorprendenti artiste sulla scena. La Banda musicale giovanile “John Lennon” è stata fondata nel 1998 dal Mirco Besutti e rappresenta un’esperienza unica nella regione Emilia-Romagna, per la sua capacità di abbattere le differenze. Tra i traguardi raggiunti negli anni conta le esibizioni in presenza del Pontefice e le collaborazioni con Davide Riondino, Nicola Piovani e la Piccola Orchestra Avion Travel, accanto a numerose esperienze di scambio internazionale. L’Accademia Corale Vittore Veneziani svolge un’intensa e qualificata attività sia in Italia che all’estero, dedicandosi soprattutto alla polifonia rinascimentale di scuola ferrarese; dal 2019 la guida Teresa Auletta, che cura la direzione artistica delle tre formazioni corali operanti in seno all’Accademia (il coro principale, un ensemble al femminile e un coro da camera).
Prevendite Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
Biglietti 10 Euro, under 18: 5 Euro
“Siamo abituati a vedere Ulisse come un personaggio eroico, invece al centro di quest’opera c’è un uomo che torna a casa dopo vent’anni e scopre che la guerra non è eroica, non lo è mai – spiega Patrizio Bianchi - nella foto - , oggi professore emerito dell’Università di Ferrara, di cui è stato rettore dal 2004 al 2010 – La guerra non è mai la soluzione; del resto è scritto chiaramente nella nostra Costituzione, che la ripudia”. Il testo sceglie il punto di vista di Penelope, nel momento del ritorno a casa dello sposo. Nel suo lungo viaggio Ulisse prende coscienza di quanto sia inutile far uso della violenza per regolare i conflitti: “La guerra doveva essere veloce e fatta di gesta su cui costruire leggende eterne e invece è stata lunga e ha portato morte, distruzione e odio”, recita un passaggio della nuova opera; una presa di coscienza che oggi suona sinistramente attuale.
“Scrivere questa musica è stato da un lato sublime ma anche terrificante – racconta il compositore Marco Somadossi – Ulisse nel suo viaggio non capisce il dramma che sta vivendo. Io ho cercato di tradurre questo sentimento in musica, come un viaggio dentro noi stessi, alla ricerca delle conseguenze che le nostre azioni hanno sempre sugli altri. Anche noi, come Ulisse, alle volte non capiamo”. Il dramma scorre lungo note musicali, con un coro che fa da eco a tragedie e disillusioni ineluttabili. L’antieroe si deve confrontare con il passato, per rendersi conto di essere stato uno strumento per alimentare il conflitto ma soprattutto che la guerra ha solo conseguenze nefaste. In apertura e chiusura dell’opera, Ulisse si rivolge al mare, che da sempre regge la redini del suo destino e, alimentando il suo insaziabile desiderio di conoscenza, lo ha spinto alla scoperta dell’ignoto.
La diciottenne Frida Bollani Magoni è da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica grazie ai genitori Petra Magoni e Stefano Bollani; ha cominciato a studiare il pianoforte all’età di sette anni sotto la guida di Paolo Razzuoli, che le ha insegnato la notazione musicale in Braille, ed è oggi una delle più sorprendenti artiste sulla scena. La Banda musicale giovanile “John Lennon” è stata fondata nel 1998 dal Mirco Besutti e rappresenta un’esperienza unica nella regione Emilia-Romagna, per la sua capacità di abbattere le differenze. Tra i traguardi raggiunti negli anni conta le esibizioni in presenza del Pontefice e le collaborazioni con Davide Riondino, Nicola Piovani e la Piccola Orchestra Avion Travel, accanto a numerose esperienze di scambio internazionale. L’Accademia Corale Vittore Veneziani svolge un’intensa e qualificata attività sia in Italia che all’estero, dedicandosi soprattutto alla polifonia rinascimentale di scuola ferrarese; dal 2019 la guida Teresa Auletta, che cura la direzione artistica delle tre formazioni corali operanti in seno all’Accademia (il coro principale, un ensemble al femminile e un coro da camera).
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