È la fine del mondo – secondo la mitologia nordica – la Götterdämmerung, soggetto a cui si ispira la terza giornata e quarto dramma della saga wagneriana Der Ring des Nibelungen (L’anello del Nibelungo) che vede la bacchetta di Oksana Lyniv (foto in alto) dirigere l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Dopo essere stata sul podio nel 2024 per il prologo Das Rheingold (L’oro del Reno) e per la prima giornata Die Walküre (La Valchiria), e quest’anno a giugno per la seconda giornata Siegfried (Sigfrido) , venerdì 24 ottobre alle 18.00 e in replica domenica 26 ottobre alle 16.00 all’Auditorium Manzoni la direttrice d’orchestra è protagonista dell’ultimo capitolo della Tetralogia di Richard Wagner, Il crepuscolo degli dei (Götterdämmerung), con cui si conclude l’esecuzione in forma di concerto in due anni di tutto il ciclo nibelungico.
Il cast vede protagonisti il tenore Michael Heim (nella foto a sinistra) come Siegfried e il soprano Sonja Šarić (nella foto in basso a destra) come Brünnhilde; accanto a loro il baritono Anton Keremidtchiev come Gunther, il basso Albert Pesendorfer come Hagen, il basso-baritono Claudio Otelli come Alberich, il soprano Charlotte Shipley come Gutrune, il contralto Atala Schöck come Waltraute, il soprano Yulia Tkachenko come Woglinde. I mezzosoprani Marina Ogii, Eglė Wyss, Eleonora Filipponi, Tamta Tarielashvili sono rispettivamente Wellgunde, Flosshilde, Die erste Norn (Prima Norna) e Die zweite Norn (Seconda Norna) mentre il soprano Brit-Tone Müllertz è Die dritte Norn (Terza Norna). Il Coro del Teatro Comunale di Bologna è preparato da Gea Garatti Ansini.
Com’è noto, Wagner lavorò alla stesura del Ring “a ritroso” per quanto riguarda l’elaborazione poetica e drammaturgica, ed ecco che Il crepuscolo degli dei finale è il primo testo affrontato, procedendo in modo inverso con la musica, cominciando quindi a comporre dal prologo L’oro del Reno. L’enorme progetto della Tetralogia – con cui Wagner mirava a fare dell’opera una metafora del mondo attraverso il mito – tenne impegnato il compositore tedesco per circa trent’anni, se si considera come avvio del tutto la lettura del «Nibelungenlied» e come conclusione la prima rappresentazione integrale nel nuovo teatro di Bayreuth nel 1876. E l’interesse per il personaggio di Sigfrido pare affondare le sue radici già nel 1845, quando Wagner stava lavorando alla creazione di Lohengrin. La composizione della Götterdämmerung – l’opera più lunga dell’intero catalogo wagneriano – iniziò il 2 ottobre 1869 e si concluse il 21 novembre 1874.
Il ciclo bolognese Der Ring des Nibelungen è dedicato all'imprenditore e filantropo Marino Golinelli, da sempre amante e sostenitore delle arti, della musica e del teatro, e fondatore di Fondazione Golinelli che ha sostenuto la realizzazione della tetralogia.



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