martedì 9 aprile 2024

Maxime Pascal debutta all’Accademia di Santa Cecilia con un programma che impagina il Boléro e Alborada del gracioso di Ravel, Iberia di Debussy e la prima italiana di “Corpo elettrico”, il Concerto per violino di Francesconi. Al violino, l’artista moldava Patricia Kopatchinskaja.

 

giovedì 11 aprile ore 19.30, venerdì 12 aprile ore 20.30, sabato 13 aprile ore 18 
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Maxime Pascal
violino Patricia Kopatchinskaja
 
Francesconi Concerto per violino “Corpo elettrico” prima italiana
Ravel Alborada del gracioso
Debussy Iberia
Ravel Boléro

Nuovo debutto all’Accademia di Santa Cecilia che in occasione dei concerti di giovedì 11 aprile ore 19.30, venerdì 12 aprile ore 20.30 e sabato 13 aprile ore 18 (Auditorium Parco della Musica) ospiterà per la prima volta il direttore francese Maxime Pascal (nella foto in alto di Meng Phu), già ospite della Staatsoper di Berlino, dell’Opéra de Paris e della Scala di Milano dove è salito sul podio per l’opera Quartett di Luca Francesconi, compositore tra i più eseguiti a livello internazionale, del quale nella Sala Santa Cecilia dirigerà la “prima italiana” del concerto per violino Corpo elettrico (commissione dell’Accademia di Santa Cecilia, Bamberger Symphoniker, Fundação Casa da Música di Porto e Orquestra Simfònica de Barcelona i Nacional de Catalunya) composto nel 2020, di cui lo stesso Autore ci ha dato una breve descrizione: “L'energia invisibile nel nostro corpo è l'elettricità che, accanto alla gravità, è la forza elementare più significativa. Tutta la nostra esistenza, i nostri pensieri e azioni […] sono possibili solo attraverso i processi sinaptici-elettrici che avvengono nel nostro sistema nervoso. […] Il violino solista sfida le azioni dell'orchestra e inizia una trasformazione propria: il violino diventa 'elettrico' e […] si scatena una vera esplosione di energia”. 
L’esecuzione è affidata alla violinista moldava Patricia Kopatchinskaja (nella foto di Marco Borggrave), appassionata interprete del repertorio del 20° e 21° secolo – “La musica contemporanea è l’aria che respiro” ha dichiarato recentemente a Classic Voice –, che torna a Santa Cecilia dopo un’assenza di dodici anni.  Kopatchinskaja collabora con le maggiori orchestre del mondo e in questa stagione sarà artista residente al Southbank Centre di Londra, Wiener Konzerthaus e Philharmonie Essen.
La serata continua con tre brani ispirati alla Spagna: una pagina scritta nel 1923 di folgorante invenzione musicale come Alborada del gracioso di Ravel (nato da madre basca); il secondo pannello di Images (1908) di Claude Debussy, Iberia, con sensuali melodie e frammenti tematici orientali, e in chiusura il celeberrimo Boléro di Ravel, tra le composizioni più amate e conosciute che la storia della musica conosca.

__________________
biglietti da € 19 a € 52

Nessun commento:

Posta un commento