Nikolai Rimskij-Korsakov
Shéhérazade, suite sinfonica op. 35
1. I. Il mare e la nave di Sinbad
2. II. Il principe Kalender
3. III. Il giovane principe e la giovane principessa
4. IV. Festa a Bagdad. Il mare. La nave si infrange contro una scogliera. Finale
Modest Musorgskij
5. Una notte sul Monte Calvo (1867, versione originale per orchestra)
6. Una notte sul Monte Calvo (1880, versione per coro, Voci Bianche, basso e orchestra)
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (track 6)
Antonio Pappano direttore
Ciro Visco maestro del coro
Deyan Vatchkov basso (track 6)
Carlo Maria Parazzoli primo violino
Modest Musorgskij (1839-1881) e Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908) facevano entrambi parte (insieme a Borodin, Balakirev e Cui) del gruppo di compositori noti come “Il gruppo dei Cinque” o “Il potente mucchietto”. Rimskij-Korsakov riconobbe lo straordinario talento e l'originalità del suo collega così anticonformista, le cui creazioni sembravano voler sfidare l'establishment musicale dell’epoca. Dopo la morte prematura di Musorgskij, Rimskij-Korsakov volle assicurare un futuro a due delle partiture più sorprendenti del suo collega – l'opera Boris Godunov e il poema sinfonico Una notte sul Monte Calvo – e le rielaborò, rendendole più convenzionali e accessibili al pubblico, e a tal proposito scrisse: «La mia coscienza è in pace, perché ho fatto per la sua musica e per la sua memoria tutto ciò che ero in grado di fare e che avevo il dovere di fare».
La versione di Rimskij-Korsakov della Notte sul Monte Calvo rimane ancora oggi la più popolare, tuttavia non è presente in questo album. Il cd propone invece le due versioni del brano realizzate dallo stesso Musorgskij. La prima (solo orchestrale, 1860) si ispirava a un dramma teatrale andato perduto, La strega di Georgi Mengden, e descriveva appunto un sabba di streghe; alcuni anni dopo, intorno al 1880, il compositore la rielaborò per orchestra, coro, coro di Voci Bianche e voce (in questa registrazione il ruolo del basso è interpretato da Deyan Vatchkov) inserendola nell'opera La fiera di Soročincy, basata su una commedia di Nikolai Gogol, nella quale Satana e i suoi seguaci, una moltitudine di demoni, fanno la loro apparizione durante la notte di San Giovanni. Musorgskij tuttavia non riuscì a completare l’opera, e la seconda versione del brano fu orchestrata dal compositore Vissarion Shebalin nel 1930.
Nel booklet del cd Antonio Pappano dichiara che «[...] è uno shock, dopo essere stati abituati alla versione più “morbida” della Notte sul Monte Calvo di Rimskij-Korsakov, sentire questa musica con un’orchestrazione quasi scheletrica... I suoni non si fondono e i ritmi escono dalla partitura in modo diverso. La presunta mancanza di raffinatezza nella scrittura di Musorgskij le conferisce un mordente insolito per l’epoca [...]. Il modo in cui tratta il ritmo sembra quasi anticipare Stravinskij [...]. Le armonie sono sorprendentemente anticonvenzionali per quei tempi. Soprattutto quando scrive blocchi di accordi, questi sono strettamente legati alla musica ortodossa [...] Tutto è scarno e disadorno, di una cruda ruvidezza [...]. La schiettezza della sua musica sembra riflettere la sua personalità, così aspra e difficile».
Al contrario, l'iridescente suite sinfonica Shéhérazade di Rimskij-Korsakov, che mette in musica quattro fiabe tratte dalle Mille e una notte è, secondo le parole di Pappano, «un superbo capolavoro per orchestra [...] tecnicamente molto impegnativo, anche per il direttore d'orchestra che deve trasmettere il senso della narrazione in modo avvincente [...]. È pieno di immagini [...]. In Shéhérazade spesso affiora una musica quasi cameristica [...] che seduce l'ascoltatore – che contrasto con la musica Musorgskij! Ma per ottenere questi effetti, naturalmente è necessaria un’orchestra di primo ordine. È soprattutto nei momenti più trasparenti e di natura cantabile che la qualità dell'orchestra è davvero decisiva. I musicisti italiani sono noti per il loro suono così melodioso e per il loro stile, ed è per questo che trovo che questo brano sia ideale per l'Orchestra di Santa Cecilia".
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