Secondo incontro per BIS! Ascoltiamo due volte, il nuovo format dell’Accademia Filarmonica Romana ideato dal suo direttore artistico, fra i violoncellisti italiani più apprezzati, Enrico Dindo accompagnato dalla pianista Monica Cattarossi. L’intento è quello di offrire al pubblico un ascolto più consapevole e attento; ogni ascolto musicale, infatti, viene ripetuto due volte intervallato da un momento di dialogo con i musicisti e un’interazione con gli ascoltatori, moderato dal musicologo Valerio Sebastiani. Sarà così l’occasione per mettere in rilievo aspetti musicali, strutturali e interpretativi e altre curiosità legate all’esecuzione. Il pubblico avrà modo di confrontare il primo ascolto vergine con il secondo più consapevole, valutando l’importanza sia dell’approccio incondizionato sia della formazione all’ascolto.
Se il concerto di apertura è stato incentrato su Beethoven con la Sonata per violoncello e pianoforte in la maggiore op. 69, il secondo incontro domenica 21 aprile in Sala Casella (ore 17.30 via Flaminia 118), sarà dedicato al repertorio romantico di Robert Schumann con due pezzi entrambi composti nel 1849, l’Adagio e Allegro op. 70 e i Fünf Stücke im Volkston op. 102. Il primo, originariamente per corno e pianoforte e poi trasposto per altri strumenti solisti, come in questo caso il violoncello, alterna momenti dal tono più meditativo dell’Adagio con una esaltata concitazione delle pagine finali dell’Allegro. Nei Cinque pezzi in stile popolare, il violoncello ha un ruolo dominante rispetto al pianoforte; l’autore si richiama a temi popolari, come una brillante polka boema, una berceuse e altre danze stilizzate, tra il carattere rustico e i ritmi vivaci della tarantella.
“Motivato dalla voglia di portare un tocco personale e musicale all'Accademia Filarmonica Romana, ho pensato di creare un nuovo ciclo che metterà in primo piano il repertorio per violoncello, il quale ha sempre influenzato le mie scelte come direttore artistico in modo significativo e sempre appassionato” spiega Dindo, che prosegue: “La formula di BIS! darà agli ascoltatori la possibilità di confrontare la freschezza del primo ascolto con la consapevolezza del secondo, mettendo in luce la differenza tra un approccio spontaneo e la crescita nell’ascolto”.
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