Tre appuntamenti dedicati alla grande
musica russa ci attendono giovedì 15 febbraio alle ore
19.30, con repliche venerdì 16 alle 20.30 e sabato
17 alle ore 18, affidati al direttore, anch’egli
russo, Stanislav Kochanovsky, regolarmente ospite dell’Accademia
fin dal 2014. Kochanovsky, classe 1981, ha maturato una profonda
conoscenza del repertorio sinfonico e operistico durante i suoi anni
come direttore del Teatro Michajlovskij di San Pietroburgo e della
State Safonov Philharmonic Orchestra. Insieme a lui, al suo debutto
ceciliano, si esibirà la giovanissima violinista Maria Dueñas,
nata nel 2002 a Granada e scoperta all’età di soli dodici anni da
Marek Janowski, che nel 2014 la diresse in un concerto sul podio
della San Francisco Symphony. Lanciatissima sui palcoscenici più
prestigiosi, ha già suonato con la Staatskapelle Berlin, Oslo
Philharmonic, Philadelphia Orchestra collaborando con direttori quali
Herbert Blomstedt, Alan Gilbert e Yannick Nézet-Séguin. Nel
2022 ha sottoscritto un contratto in esclusiva con l’etichetta
Deutsche Grammophon, che lo scorso anno ha pubblicato un cd con la
sua interpretazione del Concerto per violino di Beethoven (direttore
Manfred Honeck, Wiener Symphoniker). A Santa Cecilia interpreterà
uno dei concerti più amati del repertorio, il Concerto per
violino di Čajkovskij. Composto nel 1878, la composizione
è ricchissima di inventiva melodica, con un’orchestrazione
magistrale ed è tra le pagine più virtuosistiche mai scritte per lo
strumento.
La serata verrà invece aperta dal Capriccio spagnolo di Rimskij-Korsakov. Ultimato nel 1887, il Capriccio conquista grazie alla brillantezza dell’orchestrazione, al folklore spagnolo e alla ricchezza di colori e di ritmi. Chiude il concerto la Terza Sinfonia di Rachmaninoff, scritta a Lucerna tra il 1935 e il ’36, e che risente di quel sentimento di acuta nostalgia per la patria che Rachmaninoff aveva abbandonato nel 1917 e che non rivide più. La prima esecuzione ebbe luogo nel 1936 con la Philadelphia Orchestra diretta da Leopold Stokowski.
La serata verrà invece aperta dal Capriccio spagnolo di Rimskij-Korsakov. Ultimato nel 1887, il Capriccio conquista grazie alla brillantezza dell’orchestrazione, al folklore spagnolo e alla ricchezza di colori e di ritmi. Chiude il concerto la Terza Sinfonia di Rachmaninoff, scritta a Lucerna tra il 1935 e il ’36, e che risente di quel sentimento di acuta nostalgia per la patria che Rachmaninoff aveva abbandonato nel 1917 e che non rivide più. La prima esecuzione ebbe luogo nel 1936 con la Philadelphia Orchestra diretta da Leopold Stokowski.
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