Il bassorilievo in gesso alabastrino
con il volto di Giovanni Battista Pergolesi, opera progettata
dall’artista Giuseppe Campitelli nel 1996, e donata dalla
famiglia dello scultore jesino ai Musei Civici di Jesi dopo un
attento lavoro di recupero dal calco originale, a cura di Massimo
Ippoliti, è tra le opere in mostra a Palazzo Poli di Roma
(Istituto centrale per la grafica), dal 29 marzo al 28 maggio,
nell’ambito della mostra “Le Marche. L’unicità delle
molteplicità”. In esposizione anche la riproduzione del
disegno a penna conservato a Roma nella Biblioteca Vaticana, di Pier
Luigi Ghezzi, raffigurante la caricatura di Pergolesi che il pittore
di origine marchigiana ebbe modo di conoscere, e ritrarre, durante la
breve vita del grande compositore nato a Jesi nel 1710 e morto a
Pozzuoli nel 1736.
Entrambi i ritratti sono conservati dalla Fondazione Pergolesi Spontini nelle Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi di Jesi, uno spazio della memoria dedicato all’autore dello “Stabat Mater” e de “La Serva Padrona”, e che è sempre aperto alle visite, su richiesta e durante le serate di spettacolo a Teatro, o ancora in occasione di itinerari turistici guidati come sarà da Pasqua 2023 al ponte del 2 giugno nell’ambito dell’iniziativa “Jesi, città di Giovanni Battista Pergolesi”.
La mostra “Le Marche. L’unicità delle molteplicità” è interamente dedicata alle figure che si sono contraddistinte e che hanno reso le Marche una regione da sempre creativa e competitiva. Donne e uomini illustri che hanno cambiato la storia operando con modalità vincenti in molteplici ambiti. In esposizione, una ricca collezione di documenti, foto, video, musiche, oggetti personali, distribuiti in 56 isole: 20 dedicate all’arte, 3 alla letteratura, 7 alla musica, 4 alle scienze, 6 alla società, 8 allo spettacolo, 8 allo sport. Dietro una lunga ricerca di materiali, esposti per la prima volta, si documenta un immenso patrimonio di rilevanza internazionale.
Il progetto mira a mettere in evidenza le Marche e il suo plus, il suo estro come sinonimo di successo, il suo made in come simbolo di eccellenza nel mondo, attraverso le figure che l'hanno abitata e valorizzata, espressioni di un pluralismo culturale sedimentato da secoli che la rende una tra le regioni d’Italia più ricche di beni culturali.
La mostra è promossa dalla Presidenza Regione Marche e ATIM – Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche, con il patrocinio del MiC - Ministero della Cultura, in collaborazione con ICG – Istituto Centrale per la Grafica. È a cura di Alessandro Nicosia ed è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la collaborazione di Rai Teche e Archivio Luce Cinecittà; sponsor tecnico European Broker, catalogo Gangemi Editore.
Entrambi i ritratti sono conservati dalla Fondazione Pergolesi Spontini nelle Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi di Jesi, uno spazio della memoria dedicato all’autore dello “Stabat Mater” e de “La Serva Padrona”, e che è sempre aperto alle visite, su richiesta e durante le serate di spettacolo a Teatro, o ancora in occasione di itinerari turistici guidati come sarà da Pasqua 2023 al ponte del 2 giugno nell’ambito dell’iniziativa “Jesi, città di Giovanni Battista Pergolesi”.
La mostra “Le Marche. L’unicità delle molteplicità” è interamente dedicata alle figure che si sono contraddistinte e che hanno reso le Marche una regione da sempre creativa e competitiva. Donne e uomini illustri che hanno cambiato la storia operando con modalità vincenti in molteplici ambiti. In esposizione, una ricca collezione di documenti, foto, video, musiche, oggetti personali, distribuiti in 56 isole: 20 dedicate all’arte, 3 alla letteratura, 7 alla musica, 4 alle scienze, 6 alla società, 8 allo spettacolo, 8 allo sport. Dietro una lunga ricerca di materiali, esposti per la prima volta, si documenta un immenso patrimonio di rilevanza internazionale.
Il progetto mira a mettere in evidenza le Marche e il suo plus, il suo estro come sinonimo di successo, il suo made in come simbolo di eccellenza nel mondo, attraverso le figure che l'hanno abitata e valorizzata, espressioni di un pluralismo culturale sedimentato da secoli che la rende una tra le regioni d’Italia più ricche di beni culturali.
La mostra è promossa dalla Presidenza Regione Marche e ATIM – Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche, con il patrocinio del MiC - Ministero della Cultura, in collaborazione con ICG – Istituto Centrale per la Grafica. È a cura di Alessandro Nicosia ed è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la collaborazione di Rai Teche e Archivio Luce Cinecittà; sponsor tecnico European Broker, catalogo Gangemi Editore.
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