Il 30 marzo ore 19.30 (repliche venerdì 31 marzo ore 20.30 e sabato 1°aprile ore 18, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone), segnerà il ritorno sul podio ceciliano del maestro russo Tugan Sokhiev, già direttore del Teatro Bolshoi di Mosca e che, dopo aver lasciato l’incarico di Direttore musicale dell’Orchestre National du Capitole de Toulouse, ha ulterioremente intensificato le sue collaborazioni con le orchestre più blasonate, come i Berliner e i Wiener Philharmoniker, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e le maggiori compagini statunitensi.
Sokhiev aprirà il concerto con la Sinfonia n. 104 detta “Londra” di Haydn, tra le vette creative del compositore austriaco per l’eleganza melodica dei temi, lo sviluppo e l’elaborazione dei dati tematici, per l’equilibrio nel bilanciamento di tutti i mezzi stilistici. Ultima delle 12 sinfonie dette “londinesi”, la 104 è anche l’ultima sinfonia composta dal compositore, tra il 1794 e il 1795, in occasione del suo secondo e ultimo viaggio londinese.
Nella seconda parte del concerto il Maestro russo dirigerà Il canto della terra di Gustav Mahler, sei Lieder su testi tratti dal volume Il flauto cinese, una raccolta di poesie di autori cinesi compresi tra il XII secolo a.C. e l’epoca contemporanea, parafrasate in tedesco dal poeta Hans Bethge. Il ciclo, composto nel 1908/09 – ma eseguito soltanto nel 1911, sei mesi dopo la morte di Mahler – è stato definito dall’autore una “sinfonia per voce di contralto, tenore e grande orchestra” in cui il compositore ha fuso in un unico blocco il mondo del Lied e della Sinfonia. Mahler definì il suo Canto della terra un grande “Addio”, alla gioventù, alla bellezza, all’amicizia. Dopo che gli fu diagnosticato un disturbo cardiaco, egli presentiva che la sua vita volgeva al termine, e tutti questi Lieder sono canti della solitudine: una commovente testimonianza del compositore per la terra e per l’esistenza, per la natura estiva in fiore, in cui ogni parola messa in musica, ogni nota rispecchiano la sua anima e sono una testimonianza delle sue più intime confessioni. “Oscura è la vita, è la morte” sono i versi che risuonano tre volte nel primo Lied, “Il brindisi del dolore della terra”, in cui il tenore rende omaggio al vino che tutto fa dimenticare, mentre nell’ultimo, “L’addio”, due persone si avviano verso casa per “riapprendere nel sonno la felicità dimenticata e la giovinezza”. Protagonisti dei Lieder saranno Alice Coote, definita dal San Francisco Chronicle un “superlativo mezzosoprano britannico” e al suo debutto nella stagione sinfonica di Santa Cecilia, e dal tenore statunitense Russell Thomas, anch’egli al suo primo concerto ceciliano.
Tugan Sokhiev
Il direttore russo Tugan Sokhiev – allievo del leggendario docente di direzione d’orchestra Ilya Musin al Conservatorio di San Pietroburgo – si divide tra il repertorio sinfonico e quello lirico e come direttore ospite dirige le più prestigiose orchestre del mondo: Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Wiener e Berliner Philharmoniker, le orchestre sinfoniche di Boston, Chicago, New York, Philadelphia, Monaco, NHK Symphony Orchestra e Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, di cui è stato Direttore Principale dal 2012 al 2016. Dal 2008 al 2022 è stato Direttore Musicale dell’Orchestre National du Capitole de Toulouse dirigendo numerose prime esecuzioni ed effettuando frequenti e applaudite tournée. Appassionato del repertorio lirico, dal 2014 al 2022 è stato Direttore Musicale del Teatro Bolshoi di Mosca. Nelle ultime stagioni è stato ospite del Metropolitan di New York (in tournée con l’Orchestra Mariinskij), del Festival di Aix-en- Provence e del Teatro Real di Madrid. Gli impegni di questa stagione comprendono concerti con la Filarmonica della Scala, l’Orchestra della Radio bavarese, Dresdner Staatskapelle. Inoltre tornerà a dirigere le Orchestre filarmoniche di Monaco, Vienna, Berlino, Philadelphia, Philharmonia Orchestra e l’Orchestra della Radio finlandese.
Sokhiev è interprete di una vasta discografia per le etichette Naïve, Warner Classics e Sony Classical, e nel 2020 è stato premiato con il Diapason d’Or. Ha collaborato con EuroArts per una serie di dvd, il primo dei quali – “A Flight through the Orchestra” – è dedicato alla Seconda Sinfonia di Brahms con la Deutsches Symphonie-Orchester. Per la stessa etichetta è stato registrato anche il suo concerto con i Berliner Philharmoniker del 2019 (con brani di Ravel e Prokof’ev) mentre sul podio dell’orchestra del Capitole de Toulouse ha registrato Il principe di legno di Bartók e la Prima Sinfonia di Brahms. L’ultima presenza con l’Orchestra di Santa Cecilia risale al maggio dello scorso anno.
Alice Coote
La britannica Alice Coote ha riscosso unanimi consensi sia sui grandi palcoscenici operistici che in concerto e recital, e il San Francisco Chronicle l’ha definita un “superlativo mezzosoprano britannico”, The Times, invece, ha definito le sue performance “mozzafiato” mentre The Daily Telegraph sulle qualità della sua voce ha scritto “bella, certamente ma, cosa ancor più importante, entusiasmante fino al midollo”.
Alice Coote è stata ospite dei teatri e delle sale da concerto più prestigiose in Gran Bretagna, Europa e Stati Uniti: Wigmore Hall (dove è stata artista residente), BBC Proms, Concertgebouw di Amsterdam, Konzerthaus di Vienna, Lincoln Center e Carnegie Hall di New York, e del Festival delle notti bianche di San Pietroburgo dove ha cantato la Winterreise di Schubert.
Tra i suoi appuntamenti più recenti: Orfeo ed Euridice di Gluck alla English National Opera; Roméo et Juliette di Berlioz con la London Symphony Orchestra diretta da Michael Tilson Thomas; la Sinfonia n. 8 di Mahler con la City of Birmingham Symphony Orchestra diretta da Mirga Gražinytė-Tyla. Tra gli impegni della stagione 2022/23 segnaliamo Orfeo ed Euridice all’Opera North e Dialogues des Carmélites al Metropolitan, mentre nel repertorio sinfonico prenderà parte al Requiem di Verdi con la Hallé Orchestra e Mark Elder, e a Sea Pictures di Elgar con la Philharmonia diretta da John Eliot Gardiner.
Le sue numerose incisioni discografiche comprendono The Power of Love: An English Songbook (Hyperion), Lieder di Robert Schumann (EMI), il Messiah di Händel e la Seconda Sinfonia di Mahler (EMI), Ariadne auf Naxos di Strauss (Chandos) e Das Lied von der Erde (Pentatone).
Russell Thomas
Russell Thomas è tra i tenori più ricercati della sua generazione. Tra i principali ruoli interpretati segnaliamo Don Carlo, Manrico (Il trovatore), Don Alvaro (La forza del destino) e Pollione (Norma). Alla Metropolitan Opera recentemente ha interpretato il ruolo di Rodolfo (La bohème) e Ismaele (Nabucco), trasmesso in tutto il mondo dalla serie "Live in HD" di The Met. In questa stagione vi tornerà come Don Carlo nella produzione di David McVicar e sotto la direzione di Carlo Rizzi. Tra i debutti europei più significativi ricordiamo Don Alvaro nella nuova produzione di Frank Castorf della Forza del destino alla Deutsche Oper di Berlino e nel ruolo di Manrico alla Bayerische Staatsoper di Monaco con la direzione di Asher Fisch. Ulteriori momenti salienti della stagione in corso includeranno il suo debutto all'Opéra National de Paris come Don Alvaro, il ritorno alla Lyric Opera Chicago come Ernani e al Covent Garden come Calaf (Turandot) con la direzione di Antonio Pappano.
In concerto ha interpretato, tra gli altri, la Nona Sinfonia di Beethoven al Konzerthaus di Vienna diretto da Gianandrea Noseda e in tournèe con i Wiener Philharmoniker diretti da Andris Nelsons, Oedipus Rex di Stravinskij con Esa-Pekka Salonen a Helsinki e Das Rheingold con la New York Philharmonic e Alan Gilbert. La scorsa stagione è stato il primo artista residente della Los Angeles Opera.
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