mercoledì 20 novembre 2024

Al Carlo Felice di Genova musiche di Fryderyk Chopin e Paul Hindemith

 

Giovedì 21 novembre alle ore 20.00, Wolfram Christ sarà alla direzione dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice nel concerto Virtuosismi, con il solista al pianoforte Giacomo Menegardi, vincitore del Premio Venezia 2023. Il programma si apre con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in fa minore op. 21 di Fryderyk Chopin, composto tra il 1829 e il 1830 a Varsavia. Si tratta di uno dei pochi lavori per pianoforte e orchestra del compositore, dove la scrittura unica dedicata al solista si unisce al prezioso impasto sonoro orchestrale con picchi di grande virtuosismo. In chiusura, Nobilissima visione (balletto completo del 1938) di Paul Hindemith (nella foto in alto), raffinato affresco orchestrale ispirato alla vita di San Francesco d’Assisi.
 


Giacomo Menegardi ha vinto il Primo premio alla 34ma edizione del Premio Venezia 2023 tenutosi al Gran Teatro la Fenice di Venezia, premio grazie al quale si è esibito in un tour di concerti per le più importanti istituzioni musicali in Italia e in Europa, sia in recital solistici sia con orchestra. Ha iniziato a suonare all’età di 6 anni e si è diplomato in Pianoforte al Conservatorio di Castelfranco Veneto, si perfeziona ora con  Stefano Andreatta. Premiato in oltre 40 concorsi pianistici, si è già esibito in Italia, Spagna, Germania, Belgio, Francia, Scozia, Irlanda, Olanda e USA. Durante la Stagione 2024-2025 terrà concerti con l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova, con i Solisti Veneti e l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia. In passato ha suonato da solista con orchestre quali l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, Orchestra Sinfonica di Castelfranco Veneto, Dolomiti Symphonia Orchestra, Venice Chamber Orchestra esibendosi in prestigiosi teatri e sale da concerto quali la Sala Grande e le Sale Apollinee del Teatro la Fenice di Venezia, Auditorium “Largo Gustav Mahler” di Milano, Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro Greco di Taormina, Fazioli Concert Hall,  Teatro Comunale di Belluno, Teatro Camploy di Verona, Teatro di Castelfranco Veneto, Steinway Hall di Barcellona, Auditorium Viader di Girona, Lang Recital Hall di New York City. Ha registrato un album dal titolo Humoreske con musiche di Mendelssohn, Beethoven e Schumann per l’etichetta KNS Classical premiato con 5 stelle da “Amadeus”. Le sue registrazioni sono andate in onda per Rai Radio 3, Radio Classica, RadioBelluno, Radio MCA, Venice Classic Radio e Inblu Radio.  

 

Wolfram Christ, leggendaria prima viola dei Berliner Philharmoniker, prima viola dell’Orchestra del Festival di Lucerna e professore alla Hochschule für Musik di Friburgo, dopo la gratificante carriera solistica, è oggi molto apprezzato come direttore d’orchestra che incarna sincerità e integrità musicale. Lodato per le sue interpretazioni esilaranti e sensibili, ha lavorato con prestigiose orchestre di cinque continenti. Tra il 2004 e il 2008 è stato direttore principale della Kurpfalz Chamber Orchestra Mannheim. Durante questo periodo ha collaborato con diversi solisti di fama internazionale. Dal 2009 al 2013 ha ricoperto il ruolo di Direttore Principale Ospite dell'Orchestra da Camera di Stoccarda. Pubblicata all'inizio del 2014 su etichetta hänssler CLASSIC, la registrazione di Wolfram Christ delle Sinfonie di Amburgo di Carl Philipp Emanuel Bach con l’Orchestra da Camera di Stoccarda ha ricevuto il plauso della critica internazionale ed è ampiamente considerata come la migliore esecuzione di queste opere. Dopo aver sviluppato dal 2021 un legame musicale speciale con l’Orchestra di Padova e del Veneto, è stato recentemente nominato Direttore in residenza per la Stagione 2023-2024 dell'Orchestra. Tra i suoi ingaggi più recenti ha diretto l’Orchestra di Padova e del Veneto al Festival di Lucerna 2023 con la leggendaria solista Sabine Meyer.
 

La storia dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice inizia nei primi anni del ‘900; l’attività sinfonica e operistica è da allora continuativa. Con un repertorio che spazia dal Seicento alla musica contemporanea, la compagine si distingue per produttività e versatilità. Sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale, per citarne solo alcuni: Victor De Sabata, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Claudio Abbado, Alceo Galliera, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gennadij Roždestvenskij, Bruno Campanella, Zubin Mehta, Nello Santi, Sir Neville Marriner, Kirill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev, Andrea Battistoni, Fabio Luisi (Direttore onorario), Donato Renzetti (Direttore emerito). Dal 2022 Riccardo Minasi è il Direttore musicale. Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik, Dynamic, Bongiovanni, Denon/Nippon Columbia e BMG-Ricordi. L’alto livello artistico consolidato negli anni le consente di prendere parte a manifestazioni di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Ravello Festival, il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa, e di esibirsi in importanti sedi nazionali e internazionali quali il Parco della Musica di Roma, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, l’Auditorium della Conciliazione di Roma, il Teatro dal Verme di Milano, la Royal Opera House di Muscat, la Astana Opera, il Mariinskij Concert Hall, la Basilica di S. Francesco ad Assisi.

Torna a Bologna per Musica Insieme Grigory Sokolov, universalmente riconosciuto per le sue inarrivabili interpretazioni. E in attesa del concerto, domenica 24 novembre alle 18 a San Filippo Neri un docu-film gratuito dedicato alla vita del Maestro.

 
I CONCERTI 2024|2025
XXXVIII edizione
Lunedì 25 novembre 2024 | ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
(Via de’ Monari 1/2 – Bologna)


GRIGORY SOKOLOV
 pianoforte

WILLIAM BYRD
(1540-1623)
 John Come Kiss Me Now T 478
The First Pavan. The Galliard to the First Pavan T 487
Fantasia T 455
Alman T 436
Pavan: The Earl of Salisbury. Galliard. Second Galliard T 503
Callino Casturame T 441
                                          
***
 
FRYDERYK CHOPIN
(1810-1849)
Quattro Mazurche op. 30 (1836-37)
Tre Mazurche op. 50 (1841-42)

ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
 Waldszenen (Scene della foresta) op. 82 (1848-49)  


Lunedì 25 novembre 2024 alle 20.30, Musica Insieme si prepara ad accogliere uno degli eventi più attesi della Stagione I Concerti 2024/25: il ritorno del pianista Grigory Sokolov (nella foto in alto, di Anna Flegontova) all’Auditorium Manzoni di Bologna. A precedere il concerto, domenica 24 novembre, sarà uno speciale appuntamento di Vite straordinarie, la rassegna di proiezioni gratuite all’Oratorio di San Filippo Neri, con il docu-film A Conversation That Never Was, che ne ripercorre la sbalorditiva carriera a partire dalla vittoria nel 1966, ad appena sedici anni, del Concorso Čajkovskij di Mosca.
Il programma proposto da Sokolov per il suo recital di lunedì 25 novembre è assai variegato, attraversando ben tre secoli di repertorio pianistico. La prima parte sarà dedicata a William Byrd, compositore inglese attivo fra Cinque e Seicento, con una selezione di Pavane, Fantasie e Variazioni che lo hanno consegnato alla storia come uno dei primi e più fecondi autori per tastiera. Ascolteremo alcuni brani del prolifico autore inglese tratti perlopiù dal Fitzwilliam Virginal Book, ovvero una raccolta di pezzi “salottieri”, come John Come Kiss Me Now o The Earl of Salisbury, da eseguire al virginale, sorta di piccolo cembalo o spinetta portatile molto popolare in epoca elisabettiana.
Nella seconda parte, le Mazurche op. 30 e op. 50 di Fryderyk Chopin ci trasporteranno in piena temperie romantica. Se le quattro Mazurche op. 30 furono dedicate da Chopin alla principessa Marcelina de Württemberg nata Czartoryska, una delle sue allieve più brave e più devote, le tre Mazurche op. 50, composte tra gli ultimi mesi del 1841 e la primavera del 1842, furono pubblicate nel settembre del 1842 con dedica all’amico Leon Szmitkowski. 
Il recital si concluderà con le Waldszenen op. 82 di Robert Schumann, “Scene della foresta” che rappresentano il mondo fascinoso della natura. Si tratta di un ciclo di nove brani che non seguono un criterio descrittivo, ma reinterpretano la tavolozza di sensazioni paesane con l’occhio dello stupore romantico: ecco allora che i tratti morbidi e sereni si mischiano alle atmosfere più cupe, ossessive, quasi alla Hoffmann, come dice bene la quarta scena della serie, Verrufene Stelle (“Luogo maledetto”), ispirata a una poesia di Friedrich Hebbel.

Il concerto vedrà come Main Sponsor Alfasigma e sarà introdotto da Fulvia de Colle, Direttrice Artistica della Fondazione Musica Insieme.


I biglietti, da € 10 a € 60, sono disponibili a Bologna Welcome (Piazza Maggiore 1/e), online sul sito www.vivaticket.it e nei punti vendita convenzionati. Il giorno del concerto, si potranno acquistare anche presso il Teatro Auditorium Manzoni di Bologna (Via de' Monari 1/2) a partire dalle ore 19.
Previste riduzioni per Under 25 e Under 35, Over 65 e convenzionati. 


Sarà invece a ingresso gratuito, domenica 24 novembre, il secondo appuntamento di Vite straordinarie, che Musica Insieme dedicherà al Maestro Sokolov con il docu-film A Conversation That Never Was, scritto e diretto da Nadezhda Zhdanova. Il film sarà proiettato per la prima volta nella versione sottotitolata in italiano a cura di Musica Insieme. È consigliabile la prenotazione scrivendo a boxoffice@musicainsiemebologna.it o telefonando allo 051 271932.

L’OPERA “RODELINDA” DI HÄNDEL PER LA PRIMA VOLTA A SANTA CECILIA

 

Venerdì 22 novembre ore 20.30
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia
 
La Lira d’Orfeo
Karina Gauvin, Rodelinda
Raffaele Pe, Bertarido
Giuseppina Bridelli, Eduige
Luigi Morassi, Grimoaldo
Mirco Palazzi, Garibaldo
Rafał Tomkiewic, Unulfo 

Händel 
Rodelinda,
regina de' Longobardi
opera seria in 3 atti HWV 7

Nuova prima esecuzione a Santa Cecilia il 22 novembre alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia): per la prima volta l’Accademia ospiterà infatti uno dei massimi capolavori del teatro musicale di Georg Friedrich Händel, l’opera Rodelinda, Regina de’ Longobardi composta nel 1724 su un libretto di Nicola Haym. Protagonista dell’esecuzione sarà un giovane cast che annovera fra le sue fila Karina Gauvin, Giuseppina Bridelli, Luigi Morassi, Mirco Palazzi, Rafał Tomkiewic e l’ensemble strumentale La Lira d’Orfeo, un collettivo di musicisti fondato da Raffaele Pe – che nell’esecuzione a Santa Cecilia interpreterà il ruolo di Bertarido – che da un decennio sta introducendo una vera e propria rivoluzione nel mondo della musica barocca, proponendo un repertorio nuovo e creando spettacoli che guardano al passato con una sensibilità contemporanea.  L’opera seria in tre atti del compositore sassone fu presentata trionfalmente al King's Theatre di Londra il 13 febbraio 1725 e costituisce uno degli esiti creativi più alti di Händel.
 
La trama: per ottenere il trono dei Longobardi, Garibaldo consiglia a Grimoaldo di sposare Rodelinda, spezzando così la promessa fatta un tempo ad Eduige. Bertarido torna a Milano, sulla sua (finta) tomba, dove vede la moglie piangerlo; Unulfo gli consiglia di non mettersi troppo in mostra, e i due vedono Garibaldo minacciare Rodelinda di uccidere il figlio se lei non sposerà Grimoaldo. Rodelinda dichiara provocatoriamente a Grimoaldo di essere pronta a sposarlo, a patto che egli abbia il coraggio di ucciderne il figlio: per lei sarebbe inconciliabile essere sposa dell'usurpatore e madre del legittimo erede al trono nello stesso tempo. Grimoaldo, di fronte a questa decisione, esita sconvolto. Intanto Eduige e Unulfo fanno incontrare Rodelinda e Bertarido, che però vengono scoperti da Grimoaldo; egli non riconosce Bertarido e li fa rinchiudere accusando Rodelinda di infedeltà. I due sono condannati a morte, ma Unulfo scende nella prigione di Bertarido per liberarlo; scambiandolo per Grimoaldo, Bertarido lo ferisce, ma si avvede del proprio errore, e i due fuggono per un sotterraneo. Rodelinda viene portata lì da Eduige, ma vedendo le macchie di sangue per terra, teme che siano di Bertarido e crede che sia morto. Ma lo stesso Bertarido una volta rientrato nel castello salva Grimoaldo dal pugnale di Garibaldo, vero malvagio della vicenda, che viene quindi ucciso dallo stesso Bertarido. Rodelinda si ricongiunge così con lo sposo, e Grimoaldo si ravvede, accettando di sposare Eduige. L'opera si conclude col tripudio generale.
 
 
GLI ARTISTI
Il soprano canadese Karina Gauvin (nella foto di Julien Faugare)è interprete richiesta tanto per il repertorio del Settecento quanto per autori quali Mahler e Britten. Ha collaborato con importanti orchestre sinfoniche, tra cui l'Orchestre Symphonique de Montréal, San Francisco Symphony, Chicago Symphony, New York Philharmonic e Rotterdam Philharmonic, nonché con orchestre barocche come Les Talens Lyriques, l'Orchestra Barocca di Venezia, l'Accademia Bizantina, Il Complesso Barocco, la Akademie für Alte Musik Berlin e la Tafelmusik Baroque Orchestra. I prossimi appuntamenti includono il ruolo del titolo in Rodelinda di Händel al Theater an der Wien con la Lira d’Orfeo e il Don Giovanni sotto la direzione di Masato Suzuki al Tokyo Bunkamura Orchard Hall. Inoltre farà ritorno al Théâtre des Champs-Elysées per un concerto di gala in occasione del 10° anniversario de Le Concert de la Loge. La discografia di Karina Gauvin conta più di 50 titoli e le è valsa numerosi riconoscimenti, tra cui un “Chamber Music America Award” per il disco “Fête Galante”
 
Descritto dal “Times” come "a baroque star", artista di riferimento e infaticabile promotore della cultura barocca, il controtenore Raffaele Pe (nella foto di Michele Monasta)  è interprete di un vasto repertorio musicale che va dal Recitar cantando fino all'opera contemporanea. Collabora con direttori e registi di primo piano come Jordi Savall, John Eliot Gardiner, William Christie, Giovanni Antonini, Graham Vick, Claus Guth, Pierluigi Pizzi e Damiano Michieletto nei principali teatri internazionali, dal Teatro alla Scala di Milano alla Staatsoper di Berlino, al Theater an der Wien di Vienna. Da sempre combina un'intensa attività operistica con recital in alcune della più importanti sale e istituzioni sinfoniche internazionali come la Philharmonie di Berlino, il Musikverein di Vienna, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (dove ha debuttato nel 2022), la Philharmonie di Parigi, il Palau de la Musica di Barcellona e la Wigmore Hall di Londra.
 
Nata a Piacenza, Giuseppina Bridelli (nella foto di Francesco Squeglia) ha debuttato a 21 anni al Teatro Grande di Brescia cantando il ruolo di Despina in Così fan tutte diretta da Diego Fasolis. In seguito si distingue come interprete mozartiana interpretando Idamante (Idomeneo) diretta da Michele Mariotti al Teatro Comunale di Bologna, Cherubino (Le nozze di Figaro) al San Carlo di Napoli, Sesto (La clemenza di Tito) diretta da Federico Maria Sardelli al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Nel 2023/2024 per l’inaugurazione della stagione della Fenice interpreta il ruolo di Nicklausse ne Les Contes d'Hoffmann di Offenbach e debutta al Festival d'Aix-en- Provence nel Ritorno d'Ulisse in patria di Monteverdi. Tra gli impegni recenti e futuri: l’Orlando furioso di Vivaldi con l’ensemble Il Pomo d'Oro per il Festival dell'Opera Barocca di Bayreuth, La clemenza di Tito di Mozart diretto da Tomáš Netopil al Grand Théâtre de Genève e la Passione secondo Matteo di Bach al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi.
 
Conseguita la laurea in canto al Conservatorio “Giovanni Battista Martini” di Bologna, Luigi Morassi si è perfezionato all’Accademia Rossiniana di Pesaro, all’Accademia del Maggio Fiorentino. Nel 2022 ha debuttato nel ruolo di Eumete nel Ritorno di Ulisse in patria diretto da Ottavio Dantone al Monteverdi Festival di Cremona. Vincitore nel 2021 del premio "Rodolfo Celletti" e della borsa di studio per l'Accademia di Alto perfezionamento del belcanto di Martina Franca, ha partecipato al Pulcinella di Stravinskij con l'Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari. Lo scorso luglio ha interpretato a Santa Cecilia, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori e il Coro di Santa Cecilia, il Requiem di Mozart, mentre ad agosto ha debuttato nel ruolo di Pong nella Turandot eseguita al Festival Puccini di Torre del Lago con la regia di Pier Luigi Pizzi. Tra gli impegni futuri ricordiamo lo Stabat Mater di Boccherini con la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma e l’Otello di Verdi al Teatro Bellini di Catania.
 
Definito dalla critica interprete dalla voce nobile e coinvolgente musicalità, specialista del repertorio belcantistico italiano e di quello mozartiano, dopo aver debuttato all’Opera Festival di Wexford, Mirco Palazzi si è esibito nei più importanti teatri e sale da concerto del mondo quali: La Scala di Milano, ROH Covent Garden di Londra, Liceu de Barcelona, Washington Opera, Dallas Opera, Teatro Regio di Torino, Teatro La Fenice di Venezia, Santa Cecilia di Roma, Opera di Roma, Maggio Musicale Fiorentino, Philarmonie di Colonia, Gewandhaus di Lipsia, Barbican di Londra, Suntory Hall di Tokyo, Concertgebouw di Amsterdam collaborando con direttori d’orchestra del calibro di R. Abbado, Alessandrini, Chailly, Chung, Fasolis, Gergiev, Hogwood, Pappano, Noseda, Zedda e registi quali Ronconi, Pizzi, Alden, Carsen e Vick. Ha registrato per Decca, Naxos, Bongiovanni, Opera-rara, Arthaus, Unitel, Opus Arte, Urania. L’incisione di Semiramide per Opera-rara ha vinto l’Opera Award 2019. 
 
Il controtenore polacco Rafał Tomkiewicz, elogiato dalla stampa per la sua voce “possente”, ha studiato all’Università di Cracovia e in seguito al Conservatorio Chopin di Varsavia. Nel corso di questa stagione debutterà nel ruolo di Oberon - A Midsummer night's Dream di Britten - al Teatro dell’Opera di Graz, all’Opera Royal de Versailles nel concerto "Les Trois Contre-Ténors" e nella Senna festeggiante di Vivaldi; farà ritorno agli Händelfestspiele Karlsruhe e interpreterà il ruolo di Unulfo al Theater an der Wien mentre lo scorso mese ha preso parte al Giulio Cesare di Händel in scena alla Warzawska Opera Kameralna. Tra i principali appuntamenti delle scorse stagioni ricordiamo Siroe agli Händelfestspiele di Karlsruhe, l’Orfeo di Monteverdi con l’ensemble L'Arpeggiata a Cracovia, Giulio Cesare agli Händelfestspiele di Göttingen, la Passione secondo Giovanni al Musikverein di Vienna e con la Beethovenorchesteer Bonn, Israele in Egitto di Händel alla Polska Filharmonia Warszawa.
 

Nel 2015 Raffaele Pe ha fondato La Lira di Orfeo (nella foto di Noah Shaye), un collettivo di musicisti, artisti e ricercatori con cui ha realizzato numerose incisioni discografiche. La Lira di Orfeo, ensemble barocco e contenitore creativo dell'immaginario musicale di Raffaele Pe, raccoglie alcuni dei migliori interpreti su strumenti antichi della nuova generazione che, al fianco di artisti provenienti da tutti i campi del sapere, propone programmi innovativi e nuove produzioni curate in una chiave moderna di grande fascino. Dal Premio Abbiati del 2019, ai debutti internazionali a Londra, Berlino e Vienna, l'ensemble si è confermato in pochi anni realtà di riferimento per questo repertorio. Tra i progetti futuri, Rodelinda di Georg Friedrich Händel e un nuovo allestimento di Ambleto di Francesco Gasparin al Theater an der Wien, il tour europeo delle cantate di Antonio Vivaldi a partire dalla Wigmore Hall di Londra e il tour del programma “Virtuosissimo” che parte dal Théâtre des ChampsÉlysées di Parigi.
 


Il Monumento Fieschi a Genova. Un viaggio tra arte e memoria: melologo con musiche di Philip Glass

 

Da giovedì 28 novembre (ore 10.30 e ore 20.00) sarà in scena al Teatro Auditorium Eugenio Montale Il Monumento Fieschi a Genova, un viaggio tra arte e memoria, un melologo scritto, diretto e interpretato da Pino Petruzzelli con musiche da Metamorphosis e dai Piano Etudes di Philip Glass interpretate da Valentina Messa (nella foto qui a destra) al pianoforte e con i video di Lorenzo Zeppa. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con il Museo Diocesano di Genova e con il Teatro Ipotesi.
Il Monumento Fieschi a Genova sarà in replica venerdì 29 novembre (ore 10.30 e ore 20.00), sabato 30 novembre (ore 20.00) e martedì 3 dicembre (ore 10.30 e ore 20.00).
In occasione dello spettacolo, il Museo Diocesano ha organizzato visite guidate al Monumento nei giorni di giovedì 28, venerdì 29, sabato 30 e lunedì 1 dicembre, alle ore 16.00; biglietto ingresso Museo e visita Euro 12,00. Per le scuole, ingresso e visita euro 5,00.
 
Il Cardinale Luca Fieschi (Genova, 1270 - Avignone 1336) fu una figura di spicco nella Genova di inizio ‘300. Dopo la morte, avvenuta ad Avignone, le sue spoglie vennero riportate a Genova per essere sepolte nella Cattedrale di San Lorenzo, dove era stato commissionato per lui un imponente monumento funerario. Nei secoli a seguire diversi eventi portarono al danneggiamento e alla ricollocazione di varie parti del monumento all’interno del Duomo. Molti frammenti furono ritrovati durante i restauri di San Lorenzo tra fine XIX e inizio XX secolo e poi portati al Museo di Sant’Agostino dove nel 1937 circa Orlando Grosso si occupò di studiarne la composizione originale. 
Il recente riallestimento è stato realizzato dal Museo Diocesano, diretto da Paola Martini, su progetto museografico di Giovanni Tortelli (Studio Tortelli e Frassoni, Brescia) e con la consulenza scientifica di Clario Di Fabio e Francesca Girelli (Università di Genova). Lo spettacolo di Pino Petruzzelli racconta tutto ciò che non riusciamo a vedere dinanzi al riallestimento di un monumento la cui unica testimonianza risale al 1600: «Siamo di fronte a una delle più magnifiche e superbe sepolture che fussero in Italia». Tra parole e musica si ripercorre la storia del monumento con l’obiettivo di far rivivere il sogno di chi ha lavorato con dedizione per riportarne alla luce la bellezza.
Oggi è possibile ammirare il Monumento Fieschi al Museo Diocesano di Genova.
 
«L’Opera Carlo Felice – dichiara il Sovrintendente Claudio Orazi – inaugura una nuova collaborazione con il Museo Diocesano nel solco della cooperazione integrata con le istituzioni culturali della città. In questa nuova produzione del Teatro, parole e musica si combinano per meditare attorno ad uno dei monumenti simbolo della città di Genova».
Commenta Pino Petruzzelli (nella foto a sinistra): «Questo mio ultimo lavoro è un viaggio tra storia e arte. A volte ci chiediamo “perché l’arte e perché la storia?” Per me l'arte è una scienza segreta sempre pronta a farci capire chi siamo e chi sono le persone che ci circondano. La storia invece è un poema che racconta il domani e ci mostra tutte le volte in cui credevamo di vedere, ma in realtà non abbiamo visto».
«Il Monumento Fieschi a Genova si propone come un’esperienza unica che unisce teatro, musica e videoproiezioni per raccontare la storia di una figura importante della Genova medievale – commenta Francesca Corso, Assessore al Marketing territoriale del Comune – Pino Petruzzelli, nel ruolo di autore e regista, ci regala un viaggio emozionante tra la bellezza del monumento funerario dedicato al Cardinale Luca Fieschi, i suoi processi di conservazione e il suo significato storico. Ringrazio il Teatro Carlo Felice e il Museo Diocesano, che hanno unito le forze per preservare e valorizzare questo patrimonio artistico e storico della nostra città».


IL DEBUTTO DEI GIOVANI TALENTI GIUSEPPE MENGOLI, PREMIO MAHLER A BAMBERG, E BRUCE LIU, PREMIO CHOPIN A VARSAVIA, CON L’ORCHESTRA RAI

 
Vincitore del Primo Premio nell’edizione del 2023 del “Concorso Mahler” dell’Orchestra Sinfonica di Bamberg, debutta sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Giuseppe Mengoli (nella foto a sinistra), protagonista del concerto in programma giovedì 21 novembre alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata è trasmessa in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura, ed è replicata venerdì 22 novembre alle 20.
Classe 1993, Mengoli ha iniziato la sua carriera di direttore d’orchestra nel 2018, debuttando con la Gustav Mahler Jugend Orchester a Bad Schandau. Figlio di musicisti, è stato anche primo violino della Gustav Mahler Jugendorchester e della Filarmonica Toscanini, oltre che violinista di fila in compagini come la Konzerthaus Orchester e la Rundfunk Sinfonieorchester di Berlino. Ha anche studiato percussioni, pianoforte, tromba e musica jazz. È inoltre compositore e arrangiatore.
Accanto a lui debutta un altro giovane musicista: il pianista ventisettenne Bruce Liu (nella foto a destra), vincitore del primo premio al XVIII Concorso Pianistico Chopin di Varsavia nel 2021. Nato a Parigi da genitori cinesi, è cresciuto in Canada, a Montréal, intriso di culture diverse. La sua ispirazione artistica è stata influenzata tanto dalla cultura europea quanto dalla tradizione cinese, senza trascurare il dinamismo e l’apertura tipici del Nord America. Ha già suonato nei principali festival e con le più prestigiose orchestre del mondo, diretto da musicisti come Myung-Whun Chung, Paavo Järvi, Fabio Luisi e Yannick Nézet-Séguin. Registra in esclusiva per Deutsche Grammophon e ha ricevuto il premio “Giovane talento dell’anno” di Opus Klassik 2024 per il suo album di debutto “Waves”.
In apertura di serata Giuseppe Mengoli e Bruce Liu propongono uno dei capisaldi della letteratura pianistica: il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 di Ludwig van Beethoven. Composto nel 1809 ed eseguito per la prima volta il 28 novembre 1811 al Gewandhaus di Lipsia, dove riscosse un enorme successo, il Concerto fu soprannominato “Imperatore” dall’editore Johann Baptist Cramer che, dopo la morte di Beethoven, aggiunse in partitura l’epiteto probabilmente per evidenziare la natura solenne del brano o ispirandosi all’occupazione di Vienna da parte delle truppe di Napoleone Bonaparte.
Nella seconda parte del concerto invece Mengoli interpreta la Sinfonia n. 4 in sol maggiore di Gustav Mahler: un autentico banco di prova per l’orchestra e per il direttore, chiamato a misurarsi con le diverse sfumature dell’animo del compositore boemo, compresa una certa dose di humor, quella del Lied conclusivo Das himmlische Leben (La vita celestiale), tratto dalla raccolta popolare Il corno magico del fanciullo e affidato alla voce del soprano Leonor Bonilla (nella foto a sinistra), al suo debutto con la compagine Rai.