martedì 21 gennaio 2025

Anima Mundi: XVII edizione del Concorso di Composizione

 

L’Opera della Primaziale Pisana e la Rassegna di Musica Sacra Anima Mundi indicono il XVII Concorso Internazionale di Composizione Sacra Anima Mundi.
La rassegna Anima Mundi è un appuntamento consolidato tra i più importanti e prestigiosi del genere a livello internazionale. L’omonimo concorso di composizione è nato per valorizzare e dare continuità storica e artistica alla Cappella Musicale del Duomo e alla sua ricchissima tradizione musicale sacra. L’Opera della Primaziale Pisana ha, infatti, tra i suoi fini istituzionali la promozione della conoscenza della storia e dell’arte, in ogni sua forma e manifestazione culturale, che abbia riferimento al complesso monumentale.
Per questa edizione del Concorso è stato scelto il testo Salve Regina da sviluppare per voce di soprano solista, coro a quattro voci SATB, con accompagnamento di organo e quintetto d’archi composto da violino primo, violino secondo, viola, violoncello e contrabbasso. La composizione dovrà avere una durata compresa tra i 10 e 12 minuti. I concorrenti, pur nella libertà di scelta di stile e linguaggio a loro più consono, dovranno tenere in debita considerazione il fatto che le composizioni saranno valutate sia per il loro valore artistico intrinseco sia per la loro funzionalità ed efficacia nel contesto liturgico parrocchiale al quale sono prioritariamente destinate. Per questo si richiede anche una versione della composizione ridotta per solo organo in sostituzione dell’orchestra, da allegare alla versione strumentale completa.
Al concorso sono ammessi compositori di qualsiasi nazionalità, senza limiti di età, in possesso di diploma accademico di primo livello, o diploma di laurea, o diploma di Conservatorio dell’ordinamento previgente in Composizione, iscrizione in regola al corso di primo o secondo livello di Composizione presso un Conservatorio musicale italiano o Istituto pareggiato e studenti in possesso di altro titolo di studio equivalente conseguito all’estero e riconosciuto idoneo. Ogni Compositore potrà partecipare al concorso con un’unica partitura interamente originale e mai pubblicata, né eseguita o incisa precedentemente.
Il materiale dovrà pervenire entro e non oltre il 16 aprile 2025 alla segreteria del concorso.
La Commissione Giudicatrice, decisa dalla Direzione Artistica, sarà composta da musicisti e compositori di chiara fama, presieduta dal Direttore Artistico della Rassegna di Musica Sacra Anima Mundi. Al vincitore andrà un premio di € 5.000,00 (cinquemila/00) e il brano verrà eseguito all’interno della programmazione di Anima Mundi, nella Cattedrale di Pisa, a settembre 2025.
 
Il bando e il modello di domanda sono consultabili sul sito www.opapisa.it

CARNEVALE 2025 AL PALAZZETTO BRU ZANE: CINEMA E MUSICA CON CARMEN E CHARLIE CHAPLIN

 


Prosegue al Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française di Venezia la rassegna di cine-concerti, dove la magia del cinema muto si fonde con l’emozione della musica dal vivo. Questi eventi rivivono la storica tradizione di accompagnare le pellicole mute con esibizioni musicali direttamente in sala, creando un’atmosfera unica e coinvolgente proprio accanto allo schermo.
Il travestimento è la quintessenza del Carnevale, ma anche quella del primo cinema, che ha avuto tra le sue maschere indimenticabili quella di Charlot, il piccolo vagabondo inventato da Charlie Chaplin: baffetti finti, pantaloni e scarpe troppo larghi, e anche il ricordo di un’eleganza perduta nella giacca e nel bastone. Ma non fu questo l’unico volto di Chaplin: in The Masquerader (1914) si potranno intravedere i “dietro le quinte” della comicità di Charlot, che si troverà a indossare un costume femminile; e poi lo troveremo ufficiale dei soldati di Siviglia in Burlesque on Carmen (1916), omaggio e parodia di una pellicola coeva (1915) di Cecil B. DeMille, che faceva sua l’opera di Bizet (1875) e il romanzo di Mérimée (1845).
L’evento sarà introdotto da una presentazione video curata da Marco Bellano, e accompagnato da un innovativo commento musicale al pianoforte costruito da Gabriele Dal Santo proprio a partire dalle composizioni di Georges Bizet. Questo sarà un assaggio esclusivo del festival che il Palazzetto Bru Zane dedicherà successivamente al compositore, dal 29 marzo al 16 maggio 2025.
Parallelamente alle 3 date dedicate a questa serata speciale – venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 febbraio, delle visite guidate gratuite saranno previste tutti i giorni dal 20 al 23 febbraio.
Un viaggio straordinario tra la comicità, la musica francese e la storia del cinema!
 
Charlie Chaplin incontra Carmen
VENERDÌ 21, SABATO 22 FEBBRAIO ORE 19.30
DOMENICA 23 FEBBRAIO ORE 17
PALAZZETTO BRU ZANE
Marco Bellano presentazione video
Gabriele Dal Santo pianoforte
Nell’ambito del Carnevale di Venezia 2025
Cineteca di Bologna
Partner culturale per i cine-concerti: Rete cinema in laguna
Finale con brindisi sabato 22 febbraio
Tariffa: 5 euro a persona
 
 
 
Approfondimento: Incontri e scontri tra Carmen e il cinema muto

Carmen di Bizet ha ispirato oltre un centinaio di produzioni cinematografiche, di ogni genere e qualità; è interessante notare, però, che un numero sostanziale di questi film si trovi concentrato nella prima parte del Novecento, quasi a testimoniare un’affinità precoce tra quell’opera lirica e la sensibilità dei primi frequentatori delle sale. Prima della grande Carmen di DeMille del 1915, che appunto ispirò Chaplin, vi erano già stati almeno nove film, a partire dalla breve scena singola del 1909 delle produzioni Lubin, passando per le versioni del 1913 degli studi Thanhouser e Monopol. C’è da dire che Carmen, come personaggio, era un perfetto veicolo per la nascente figura della diva cinematografica; e infatti, negli anni fu un catalizzatore di carisma al femminile, offrendo straordinarie possibilità interpretative a nomi quali Geraldine Farrar, Theda Bara, Pola Negri, Dolores del Río, Viviane Romance e Rita Hayworth.
 
A proposito di Geraldine Farrar, che fu Carmen anche sul palcoscenico, essendo per prima cosa cantante lirica, pare che la sua esperienza davanti alla macchina da presa finì per influenzare di ritorno la messinscena operistica. Si racconta, infatti, che dopo il suo ruolo per DeMille, in una ripresa di Carmen al Metropolitan nella stagione 1915-16 Farrar avesse introdotto una recitazione decisamente impetuosa, applicando quanto aveva appreso sul set. Si ricorda, ad esempio, come nella scena con le sigaraie, Farrar-Carmen si fosse presa la libertà di scrollare per le spalle una delle ragazze in modo sin troppo veemente e apparentemente “autentico”, al punto da provocare lo sdegno del celeberrimo Enrico Caruso, nel ruolo di Don José. «Trucchi da Hollywood!», sbottò il tenore. «Dove crede che siamo? Al cinema?». Farrar non si lasciò scoraggiare e, in un momento successivo, scelse di reagire in scena a una stretta di Caruso sul suo polso… mordendogli una mano, causando non poco scorno al riottoso collega.
 
Chaplin, proprio per via del suo lavoro di parodia sul film di DeMille, avrebbe molto voluto vedere Farrar nei panni di Carmen al Metropolitan, ma si perse la recita per via di un’indisposizione; in cambio, gli fu offerto di assistere a un Rigoletto proprio con Caruso. Al termine della rappresentazione, il regista decise di andare nel camerino del tenore, anche perché gli era stato riferito che questi avesse pronunciato parole lusinghiere nei suoi confronti, chiamandolo “il Caruso dei film”. Ebbene, Chaplin si trovò di fronte un Caruso sdegnoso, che gli dava ostentatamente la schiena mentre si rimirava nello specchio. Dopo una certa attesa, Chaplin decise di passare al contrattacco: fissandolo attraverso lo specchio, lo apostrofò con un «saluti dal Caruso dei film al Charlie Chaplin dell’opera lirica!», per poi dileguarsi, a sua detta, come in una rapida dissolvenza…
Marco Bellano
 


lunedì 20 gennaio 2025

Orchestra Sinfonica di Milano | Eine Alpensinfonie | Alexander Soddy | 7-9 febbraio, Auditorium di Milano

 
Venerdì 7 febbraio 2025 ore 20
Domenica 9 febbraio 2025 ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler


Richard Strauss
Eine Alpensinfonie op. 64

Orchestra Sinfonica di Milano
Alexander Soddy Direttore

Con il contributo del Ministero della Cultura.
Fondatori Istituzionali: Regione Lombardia, Comune di Milano.
Fondatori Promotori: Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza
Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli, Intesa Sanpaolo.
Con il sostegno di Fondazione Cariplo.


Venerdì 7 (ore 20) e domenica 9 febbraio (ore 16), l’Orchestra Sinfonica di Milano propone la magniloquente Alpensifonie, la “Sinfonia della Alpi”, forse il più grandioso e compiuto affresco musicale della storia dedicato alla montagna. Un poema sinfonico composto da Richard Strauss con profonda conoscenza del paesaggio montano e dell’esperienza in quota. Un grande racconto sinfonico della vita montana, che scorre lungo il torrente, sul ghiacciaio, sui pascoli o sui prati fioriti, una sequenza di miniature sonore ispirate a squarci del paesaggio alpino, ognuna con un suo metro e con una sua armonia, con un suo timbro e con una sua indicazione agogica. Dal brulicare della penombra in crescendo, prima che i raggi solari facciano capolino oltre le cime, fino al glorioso tema del sole maestoso alto nel cielo, in tutt’altra tonalità, dai belati delle greggi allo scintillio della cascata, dai passi pesanti della salita fino alla paura sul crepaccio. Nella “Sinfonia delle Alpi”, vita e musica si intrecciano senza soluzione di continuità, in una partitura circolare che inizia e finisce nella notte.
Sul podio Alexander Soddy, musicista che negli ultimi tempi ha diretto molta musica di Richard Strauss, un compositore a cui è profondamente legato, tra cui alcune delle più belle opere del suo catalogo (Salome, Elektra e Die Frau ohne Schatten). Come afferma Soddy: “Ho una particolare affinità con Richard Strauss. Quando ero un pianista accompagnatore, ho lavorato molto sulla musica di Richard Wagner e di Richard Strauss. Per me il linguaggio di Strauss, in particolare per quel che riguarda il teatro musicale, è qualcosa di assolutamente naturale. Mi piace molto addentrarmi tra le pieghe del linguaggio dei lavori per orchestra sinfonica. Strauss ha iniziato la sua carriera scrivendo poemi sinfonici, poi i Lieder. Successivamente si è dedicato all’opera, innegabilmente queste due produzioni artistiche sono connesse”.
Il suo debutto con l’Orchestra Sinfonica di Milano avviene proprio sotto il segno della Alpensinfonie, lavoro sinfonico la cui genesi è stata molto lunga, e i cui primi abbozzi risalgono a quando Strauss era giovane, al 1902. Strauss riprende a lavorare a quella che sarebbe rimasta la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni e ambizioni solo nel 1911. Il 18 maggio 1911, appresa la morte di Mahler, scrive sul suo diario della necessità di una rappresentazione dionisiaca della natura, dipingendo “la purificazione morale dell'uomo grazie ai suoi soli forzi, la liberazione dal lavoro, il culto dell'eterna, splendida natura”. Ridotta dai quattro tempi previsti in origine a un unico grande movimento sinfonico e terminata di comporre l'8 febbraio 1915, dopo cento giorni di lavoro, la sinfonia fu diretta in prima assoluta a Berlino dallo stesso Strauss alla guida dell'Orchestra reale di Dresda, dedicataria dell'opera, il 25 ottobre di quell'anno. La composizione è ispirata dall’amore di Strauss per la montagna, e in particolare per le Alpi bavaresi che egli ammirava dalla sua villa a Garmisch, ma il pensiero e l'immaginazione vanno ben oltre il paesaggio. Questo enorme lavoro è un ingombrante enigma, che nella sua spettacolare sonorità con una scrittura di stupefacente complessità tematica e polifonica nasconde molto. Un capolavoro da scoprire.


Alpensinfonie Bootcamp

L’Orchestra Sinfonica di Milano offre a 12 giovani musicisti la possibilità di trascorrere un periodo di perfezionamento all’Auditorium di Milano, una residenza artistica che consente di approfondire Eine Alpensinfonie di Richard Strauss insieme alle prime parti dell’Orchestra e al M° Alexander Soddy. Un’esperienza a 360°: lo studio dei “passi d’orchestra”, sessioni dedicate agli aspetti più complessi del percorso professionale, per un percorso formativo che culmina con la partecipazione all’esecuzione della Alpensinfonie, in programma venerdì 7 e domenica 9 febbraio. Un progetto che ben rappresenta la profonda attenzione della Fondazione verso la formazione e verso l’accesso dei giovani musicisti al mondo del professionismo. Per realizzare questo grande progetto, l’Orchestra Sinfonica di Milano ha promosso una campagna di donazioni per raggiungere il contributo straordinario di 12.000 €, necessario per realizzare questa iniziativa. Attraverso la campagna di donazioni “Alpensinfonie BootCamp” è possibile scegliere di adottare simbolicamente un giovane musicista oppure contribuire al progetto con una donazione minima di 50 euro!

Conferenza introduttiva

Venerdì 7 febbraio alle ore 18.30 si terrà una conferenza nel Foyer della Balconata dell’Auditorium di Milano, intitolata “Verso la cima. Tra buio e luce”. Relatore Quirino Principe: “Tra i suoi 25 e i 35 anni d'età, Richard Strauss si dedica con particolare predilezione al genere della ‘symphonische Dichtung’. Un'eccezionale forza inventiva, icastica e persuasiva fa splendere quelle composizioni, innalzando immediatamente l'autore al vertice della fama. Al volger del secolo, Strauss quarantenne è attratto piuttosto da altri generi, fra cui emerge il teatro d'opera. Eine Alpensinfonie op. 64 (1915) pare a prima vista un ritorno dell'artista cinquantunenne al poema sinfonico: in realtà, è una meditazione ‘di secondo grado’: un'esplorazione osservata dall'alto, con strumenti ottici che accarezzano ogni dettaglio. Un'esperienza del passato, vissuta da un aspirante alpinista nell'adolescenza, ci illumina, nell'esordio, con una meravigliosa pagina: il sorger del sole.”

27 GENNAIO 2025 ALLE 20.30 ISABELLE FAUST E IL GIARDINO ARMONICO DIRETTO DA GIOVANNI ANTONINI ACCENDONO "L'ESTRO DI VIVALDI" PER LA 93^ STAGIONE DELLA SOCIETÀ DEI CONCERTI TRIESTE

foto di Felix Broede

Un'occasione imperdibile per gli amanti della musica: Isabelle Faust, violinista di fama mondiale, vincitrice del Concorso Leopold Mozart e del Concorso Paganini, e Il Giardino Armonico, ensemble specializzato nell'esecuzione con strumenti originali, si esibiranno insieme a Trieste per la 93.ma stagione della Società dei Concerti. L'appuntamento è per lunedì 27 gennaio alle 20.30 al Teatro Verdi, dove l'estro di Vivaldi risuonerà in tutta la sua magnificenza.
Isabelle Faust, considerata una delle violiniste più versatili del panorama musicale contemporaneo, sarà per la prima volta ospite della Società dei Concerti Trieste. La sua straordinaria sensibilità musicale e la sua profonda conoscenza del repertorio la rendono l'interprete ideale per affrontare le sfide de "L'estro armonico", opera terza di Antonio Vivaldi.
Pubblicata nel 1711, questa raccolta di 12 concerti contribuì a consacrare Vivaldi come uno dei compositori più influenti del suo tempo. "L'estro armonico" rappresenta la quintessenza dello stile vivaldiano: brillante, vivace, ricco di melodie cantabili e permeato da una gioia contagiosa per la musica.
Ad accompagnare Isabelle Faust in questa performance sarà Il Giardino Armonico (foto di Alberto Panzani), ensemble di fama internazionale guidato da Giovanni Antonini, direttore d'orchestra tra i più apprezzati interpreti del repertorio classico e del periodo barocco. L'ensemble, che si esibirà con strumenti originali, è noto per la sua energia e la sua precisione, qualità che promettono di rendere l'esecuzione de "L'estro armonico" un'esperienza indimenticabile.
Il concerto di Isabelle Faust e Il Giardino Armonico rappresenta un evento imperdibile per tutti gli appassionati di musica. L'estro di Vivaldi, interpretato da due eccellenze del panorama musicale internazionale, promette di regalare al pubblico un'esperienza emozionante e coinvolgente.

Prima del concerto, alle ore 19.15, il pubblico avrà l'opportunità di incontrare gli artisti al Ridotto del Verdi, in un momento di dialogo e confronto condotto dal direttore artistico della Società dei Concerti Trieste, Marco Seco. Un'occasione imperdibile per approfondire la conoscenza di questi straordinari musicisti e del programma che eseguiranno.

“ROMANTICISMI” CON I SOLISTI DELL'ACCADEMIA D’ARTE LIRICA DI OSIMO


L'Accademia d’Arte Lirica prosegue la sua Stagione concertistica al Teatro La Nuova Fenice di Osimo con “Romanticismi”, domenica 26 gennaio 2025, alle ore 18.00. I solisti dell'Accademia e il pianista Alessandro Benigni saranno impegnati in un affascinante
viaggio nell'Ottocento musicale, con arie, duetti e pezzi d'assieme dei più celebri
compositori dell'epoca: Bellini, Donizetti, Verdi, Halèvy, Offenbach e Bizet. Le loro opere si caratterizzano per l'intensità delle passioni vissute dai personaggi e per il realismo delle vicende: storie d’amore, intrighi, temi politici e soggetti popolari. Italia e Francia ospitano le prime delle opere di più grande successo degli autori italiani: a Milano l'Elisir d'Amore, di Donizetti, Oberto Conte di San Bonifacio e Falstaff di Verdi; a Roma Pia de Tolomei di Donizetti;
a Parigi I Puritani di Bellini e Don Carlo di Verdi - quest’ultimo un vero e proprio grand opéra di stile francese. Sempre a Parigi, divenuta la capitale europea della musica, vengono rappresentate per la prima volta Les Contes d'Hoffmann di Offenbach, La Juive di Halévy e Carmen di Bizet, destinata a diventare l’opera simbolo della seconda metà del secolo in Francia.
Sarà l'occasione per ascoltare i solisti della celebre istituzione osimana: il soprano ucraino Anna Maisuradze, il mezzosoprano giapponese Saori
Sugiyama, il baritono azero Rza Khosrovzade e il basso russo Aleksandr Utkin.
Nel corso del concerto, il sub commissario del Comune di Osimo, Dottoressa Raffaella Minardi, conferirà la cittadinanza onoraria al Direttore Artistico dell’Accademia Vincenzo De Vivo.



nelle foto, dall'alto in basso: Anna Maisuradze, Saori Sugiyama, Rza Khosrovzade e Aleksandr Utkin.