giovedì 17 ottobre 2024

Sabato 19 otttobre alla Pergola di Firenze, Jin Ju e i Virtuosi Italiani eseguono Chopin

 

Sabato 19 ottobre 2024, ore 16.00, al Teatro della Pergola, prosegue la Stagione Concertistica degli Amici della Musica di Firenze.
Jin Ju al pianoforte in veste di solista e i Virtuosi Italiani eseguiranno un programma interamente dedicato a Chopin, con il Concerto n. 1 in mi minore, per pianoforte e orchestra, op. 11 e il Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra, op. 21 (versione cameristica).
Riconosciuta dalla critica internazionale come una delle più interessanti artiste della sua generazione per la perfezione tecnica, la sensibilità appassionata e l’incredibile trasparenza dei dettagli narrativi, considerata in Cina tra i più grandi virtuosi del suo Paese, Jin Ju è un astro sempre crescente nel panorama pianistico internazionale. Ha collaborato in qualità di solista con China National Symphony Orchestra, BBC Philharmonic, Belgian National Orchestra, Russian State Symphony, Oslo Symphony Orchestra e molte altre.
Molto importante la sua produzione discografica, che vanta la vittoria di un ECHO Klassik Award nel 2012 come Miglior Disco dell’Anno per l’etichetta tedesca MDG.
Il complesso de I Virtuosi Italiani, nato del 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, regolarmente invitata nei più importanti teatri, festival e stagioni in tutto il mondo. Numerose sono le collaborazioni con solisti e direttori di rilevanza internazionale. Hanno collaborato all’allestimento dell’Apollon Musagete di Stravinskij con il New York City Ballet; nel 2001 hanno eseguito tutte le opere in un atto di Rossini per l’Opera Comique di Parigi e hanno tenuto due concerti al Konzerthaus di Vienna.
Tra gli impegni più rilevanti ricordiamo il Concerto per il Senato della Repubblica Italiana e teletrasmesso in diretta su RAI 1, il “Concerto per la Vita e per la Pace” eseguito a Roma, Betlemme e Gerusalemme e trasmesso dalla RAI in mondovisione, e il concerto presso la Sala Nervi in Vaticano alla presenza del Papa. L’attività discografica è ricchissima, con più di 100 dischi registrati per le maggiori case discografiche e oltre 500.000 dischi venduti in tutto il mondo.

La Stagione Concertistica è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Fondazione Carlo Marchi, American Friends of Florence Music e con il sostegno di Unicoop Firenze, Intrapresa s.r.l., Fondazione Pro Musica.
Gli Amici della Musica sono associati ad AIAM.

Al MAD, primo appuntamento di “Ritratti” con Marco Stroppa, domenica 20 ottobre


Incoraggiati dall’attenzione e dall’affettuosa accoglienza delle scorse stagioni, gli Amici della Musica proseguiranno nell’esplorazione di percorsi d’ascolto meno consueti, a partire dal ciclo “Ritratti”, che prende avvio domenica 20 ottobre, ore 18.30, presso il MAD – Murate Art District (Piazza delle Murate).
La formula di “Ritratti” prevede quattro concerti di cui sono protagonisti altrettanti compositori in attività, ciascuno dei quali ha avuto carta bianca per impaginare un programma cameristico, partendo dalla scelta di propri lavori da mettere in dialogo con opere del passato.  Domenica sarà la volta di Marco Stroppa (foto in alto), presente in sala per raccontare il suo percorso artistico.
Compositore, ricercatore e didatta, Stroppa appartiene alla prima generazione di compositori italiani che hanno utilizzato l’elaboratore elettronico già da studenti, considerandolo, quindi, un mezzo perfettamente idoneo e naturale per la composizione, al pari degli strumenti della tradizione musicale. Ha studiato musica in Italia presso i Conservatori di Verona, Milano e Venezia conseguendo, fra il 1980 e il 1983, i diplomi di pianoforte, musica corale, direzione di coro, composizione e musica elettronica. Si è perfezionato al Media Laboratory del Massachussetts Institute of Technology di Cambridge, negli Stati Uniti. Nel 1982 Pierre Boulez lo invita a unirsi al gruppo di compositori e ricercatori dell’IRCAM (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique), il più grande centro al mondo di musica informatica. Marco Stroppa vi dirige anche il dipartimento di Ricerca Musicale fra il 1987 e il 1990, ma abbandona questa carica per dedicarsi interamente alla composizione.
Stroppa sarà insieme al pianista italiano di origini olandesi Erik Bertsch (foto a destra), musicista che si dedica con curiosità e spirito di ricerca al repertorio contemporaneo, collaborando con compositori come George Benjamin, Ivan Fedele, Fabio Vacchi, Alessandro Solbiati, Fabio Nieder.
 
Gli appuntamenti successivi di “Ritratti” vedranno protagonisti Giulia Lorusso (1 dicembre), Daniele Ghisi (2 febbraio) e Roberta Vacca (9 marzo).
 
La Stagione Concertistica è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Fondazione Carlo Marchi, American Friends of Florence Music e con il sostegno di Unicoop Firenze, Intrapresa s.r.l., Fondazione Pro Musica.
Gli Amici della Musica sono associati ad AIAM.

Sabato 19 ottobre al Teatro dell’Arco di Cagliari presentazione del progetto “Karalis Antiqua”

 

Valorizzare e diffondere la musica barocca attraverso concerti, eventi e attività di ricerca musicologica, creando un legame tra passato e presente: sabato prossimo (19 ottobre) alle 18 al Teatro dell’Arco di Cagliari verrà presentato “Karalis Antiqua”, nuovo progetto musicale con sede nel capoluogo isolano, che si dedica al repertorio del Sei e Settecento.
Nel corso della serata il neonato Karalis Antiqua Ensemble, composto dai soprani Ilaria Corona e Federico Fiorio, dal contralto Federica Moi, dai bassi Nicola Marras e Federico Melis, da Noemi Mulas al clavicembalo e Dario Landi all’arciliuto, si esibirà in un repertorio composto da musiche di Claudio Monteverdi, Orazio Tarditi, Simone Molinaro e Giovanni Gastoldi.
«È con grande emozione che presentiamo oggi il progetto artistico “Karalis Antiqua”, un’iniziativa nata dalla passione per la musica barocca e dall’amore per il patrimonio culturale nella sua totalità», spiega Luca Murgia, direttore generale del progetto: «la nostra missione vuole essere quella di riportare alla luce composizioni e capolavori della musica barocca, con particolare attenzione quindi al Seicento e al Settecento, epoche ricche di espressività e profondità artistiche. “Karalis Antiqua” non è solo un ensemble vocale e strumentale, ma un progetto di ricerca e valorizzazione del nostro passato musicale che riteniamo meriti essere riscoperto e condiviso con il pubblico di oggi. Il nostro percorso ci ha condotti quindi, grazie alla speciale collaborazione con i Musei Nazionali di Cagliari che ringraziamo sentitamente, al Teatro dell’Arco di Cagliari, un luogo storico e suggestivo che è diventata la nostra “casa artistica” per studio, prove e spettacoli. Da qui prenderanno vita concerti, eventi e momenti di riflessione, in cui la bellezza della musica barocca incontrerà la curiosità e la sensibilità del pubblico contemporaneo.  Ringraziamo altrettanto sentitamente tutti coloro che credono in questo progetto, in particolare coloro che stanno sostenendo il crowdfunding per l’acquisto del clavicembalo, uno strumento fondamentale per interpretare con autenticità le opere che eseguiremo. Invitiamo dunque tutti a seguirci in questo viaggio tra note, abbellimenti e bizzarrie del passato, affinché, insieme, possiamo dare nuova voce a una musica che non smette di parlare al nostro presente».
 
Domenica 20 ottobre alle 11.30, ancora negli spazi del Teatro dell’Arco, si terrà il concerto “Si dolce è il tormento”, con l’esecuzione di un repertorio tratto dalle composizioni di Claudio Monteverdi, Giovanni Felice Sances, Jan Pieterszoon Sweelinck e Pietro Antonio Giramo, con protagonista ancora il Karalis Antiqua Ensemble con i soprani Ilaria Corona e Federico Fiorio, dal contralto Federica Moi, Noemi Mulas al clavicembalo e Dario Landi (nella foto a destra) all'arciliuto. L’evento è realizzato per supportare una raccolta fondi, attivata su Produzionidalbasso.com per l’acquisto di un nuovo clavicembalo.
"Si dolce è il tormento" è un viaggio musicale attraverso le mille sfumature dell'amore, raccontato dalle voci e dagli strumenti dei più grandi compositori del Barocco. Questo concerto esplora l’intenso legame tra amore e dolore, un tema ricorrente nella musica e nella poesia dell’epoca. Il titolo del concerto prende spunto da uno dei capolavori di Claudio Monteverdi, tratto dal Quarto Scherzo delle Ariose Vaghezze (1624), che cattura perfettamente l’ambivalenza dei sentimenti umani. Amore e tormento sono inseparabili in queste musiche, dove la gioia si intreccia indissolubilmente con il dolore, e il desiderio con la pena. Attraverso arie, madrigali e brani strumentali, scopriremo come i compositori del Barocco hanno saputo esprimere la bellezza e la complessità di queste emozioni universali.
 
La direzione artistica del progetto “Karalis Antiqua” è affidata al giovane sopranista di fama internazionale Federico Fiorio (nella foto di Federico Melis), che ha scelto Cagliari come sua città di residenza. La direzione generale è curata da Luca Murgia, musicista esperto nell'organizzazione, comunicazione di eventi dal vivo, che ha fondato questa nuova realtà dopo aver accumulato esperienze in importanti enti culturali sia italiani che esteri. Le prove dell'Ensemble Karalis Antiqua si tengono al Teatro dell'Arco di Cagliari. Questo spazio, recentemente ristrutturato e valorizzato, è stato reso disponibile grazie a un accordo con la Direzione dei Musei Nazionali di Cagliari - Ministero della Cultura.
 
OBIETTIVI DEL PROGETTO – Karalis Antiqua nasce per la valorizzazione del repertorio barocco attraverso concerti ed eventi, mirando a far riscoprire opere meno conosciute e a far apprezzare al pubblico la ricchezza musicale di questo periodo storico. Elemento fondamentale è la ricerca musicologica che porterà a esplorare manoscritti storici e a raccogliere informazioni sul contesto musicale dell'epoca (è stata avviata una collaborazione con la Cattedrale di Cagliari per lo studio di documenti dell'Archivio Capitolare). La raccolta fondi promossa su Produzionidalbasso.com "Un clavicembalo per Karalis Antiqua" mira al raggiungimento di una somma necessaria per l’acquisto di uno strumento, fondamentale per l'esecuzione del repertorio barocco, che verrà utilizzato durante concerti e prove. La promozione del Patrimonio Barocco permetterà di far conoscere e apprezzare i luoghi di cultura barocca attraverso concerti ed eventi, evidenziando la loro importanza storica e artistica. Verranno attivate, inoltre prestigiose collaborazioni con enti pubblici e privati e si lavorerà a stretto contatto con la Direzione dei Musei Nazionali di Cagliari e altre istituzioni per creare sinergie proficue. Karalis Antiqua si impegnerà a partecipare a festival di musica barocca nelle principali città italiane, europee ed extraeuropee.

25 OTTOBRE 2024 | TEATRO ARIOSTO | REGGIO EMILIA | Otomo Yoshihide Special Big Band | Unica data italiana

foto di Peter Gannus

È possibile mantenere impeccabili credenziali d’avanguardia ed essere un fenomeno della cultura popolare? È il caso di Otomo Yoshihide, figura centrale della comunità improvvisativa di Tokyo, conosciuto a livello internazionale dalla fine degli anni ’90 grazie alla sua partecipazione alla scena downtown di New York al fianco di John Zorn e molti altri. Con la Otomo Yoshihide Special Big Band presenta il suo ultimo Stone Stone Stone, un jazz-rock multilingue con gusto hardcore, molto diverso dal live precedente.
«Il titolo del progetto e il nome dell’etichetta Little Stone Records – racconta Otomo Yoshihide – derivano entrambi dallo stesso pensiero. L’origine è un tweet che diceva: “Abbiamo lanciato molte piccole pietre e la montagna si è mossa un po’”, quando la situazione politica si è scossa leggermente in seguito a una manifestazione su Twitter a maggio 2020. In quel momento ho pensato che fare il mio lavoro musicale in modo giusto sia come lanciare piccoli sassi.
Iniziamo realizzando con attenzione album ed etichette insieme agli artisti con cui abbiamo lavorato e alle nuove persone che abbiamo incontrato. Ho creato questo lavoro con questi pensieri in mente durante il disastro del Covid. Spero che l’etichetta diventi un luogo dove “lanciare tanti piccoli sassi” per smuovere un po’ la montagna».


Otomo Yoshihide Special Big Band è un ensemble giapponese di 17 elementi di free jazz/improvvisazione elettroacustica/sperimentale guidato dal compositore, produttore sonoro, turnista e chitarrista Otomo Yoshihide. Attiva dal 2013, la Special Big Band è l’ultima formazione orchestrale di Yoshihide, che dalla fine degli anni Novanta ha lavorato con diversi ensemble strumentali e ha gradualmente evoluto il suo New Jazz Quintet and Ensemble, acclamato dalla critica, in un’orchestra. La Special Big Band, composta da membri di Kin Kon Kan e The Saxophonettes, dalla collaboratrice di lunga data Sachiko M e da diversi altri importanti jazzisti giapponesi contemporanei, si è riunita inizialmente durante le sessioni di registrazione della colonna sonora di Amachan. Nel dicembre 2013, la “Amachan Special Big Band” si è esibita alla NHK Hall di Tokyo, e lo spettacolo è stato successivamente pubblicato su Amachan Live 2xCD. La band ha inoltre presentato il mini-album Ejanaika Ondo nel giugno 2014.
La Otomo’s Special Big Band ha continuato a fare tournée nel 2015, con concerti al Pit Inn di Shinjuku, all’Amber Hall di Kuji e alla Kuji Autumn Festival Parade. La loro esibizione allo Shinjuku Bunka Center di Tokyo, per commemorare il 50° anniversario del Pit Inn, è stata pubblicata come CD Live At Shinjuku Pit Inn. Nel 2022, la Special Big Band pubblica il suo quarto album, Stone Stone Stone, tramite la nuova etichetta di Otomo, la Little Stone Records.

chitarra elettrica Otomo Yoshihide
sopranosax, sax tenore Suzuki Hiroshi
soprano sax, sax alto Egawa Ryoko
sax baritono, sax alto Higashi Ryota
flauto, ottavino Saito Kan
clarinetto, clarinetto basso Inoue Nashie
tromba, flicorno Sato Shutoku
trombone Imagome Osamu
tuba Kimura Jinya
fisarmonica Okuchi Shunsuke
tastiere, armonica Kondo Tatsuo
basso elettrico Kawai Shinobu
elettronica, sintetizzatore Sachiko M
batteria, percussioni Kobayashi Takefumi,
batteria Itoken
percussioni Aikawa Hitomi
musiche Otomo Yoshihide

con il sostegno di Arts Council Tokio
con la collaborazione di No Earplugs
Festival Aperto – Fondazione I Teatri di Reggio Emilia in coproduzione con AngelicA | Centro di Ricerca Musicale
con il sostegno di Arts Council Tokyo – con la collaborazione di No Earplugs  

22 OTTOBRE 2024 | SALA DEGLI SPECCHI DEL TEATRO VALLI | Il combattimento di Tancredi e Clorinda | Versione site-specific • CCN Aterballetto

foto di Alice Vacondio

Il progetto rappresenta la costruzione di un percorso di ricerca, collaborazione e produzione dove, insieme alla necessità di sperimentare nuove forme di co-progettazione, all’ibridazione dei linguaggi performativi e al bisogno di costruire strade nuove per la valorizzazione degli artisti e la diffusione delle opere, è centrale una forte identità estetica e tematica.
 La scelta musicale è caduta su uno dei brani più straordinari di Claudio Monteverdi, la figura più universalmente nota nella musica barocca italiana. Il combattimento di Tancredi e Clorinda, che nel 2024 compirà 400 anni dalla sua prima rappresentazione, diventerà la creazione/ bandiera di questo progetto, allestita per due danzatori, una cantante, un clavicembalo e, per la versione da palcoscenico, un quartetto d’archi
La regia è curata da Fabio Cherstich, affermato regista che dal 2021 collabora anche con il CCN/Aterballetto in veste di curatore degli allestimenti. I movimenti scenici sono affidati a Philippe Kratz, già danzatore di Aterballetto e ora coreografo, che ha debuttato nel 2023 al Teatro alla Scala e lavora stabilmente in Germania.

“Nella mia visione del Combattimento tra Tancredi e Clorinda, immagino uno spazio ristretto e circolare, dove la vicinanza e la somiglianza dei corpi giocano un ruolo fondamentale. Con il coreografo Philippe Kratz, esploriamo l’idea dei corpi come specchi, narrando così di un’ umanità in lotta contro se stessa. Eros e Thanatos emergono come forze egualmente potenti, creando un’atmosfera paradossale in questa lotta perfettamente alla pari tra esseri umani. Nel concepire questa nuova creazione, mi ispiro esplicitamente alla body art, in particolare al lavoro di Marina Abramović e Ana Mendieta, che esplorano la connessione tra il corpo, la terra e i riti primordiali e delle origini. Voglio che il combattimento rifletta la relazione dei protagonisti con lo spazio circostante, incorporando elementi naturali nella loro assurda danza di morte. Una voce sola darà vita a tre personaggi: il testo stesso, Tancredi e Clorinda si fonderanno nel corpo e nel suono di un controtenore. Questo suono straniato e obbligato da un percorso circolare crea una sensazione di ripetizione costante, rimarcando il ciclo senza fine di questa storia d’amore e morte, destinata purtroppo a ripetersi attraverso i secoli giungendo fino a noi in tutta la sua forza, l’emanazione della potenza poetica della parola di Tasso e della magnifica musica di Monteverdi.” (Fabio Cherstich, regista)

“Del racconto tassiano, trasposto da Claudio Monteverdi in musica, i temi più ovvi sono la lotta tra donna e uomo e la conversione religiosa, ma sono anche gli aspetti che trovo meno intriganti: adattandoli nella danza, si cadrebbe in una narrazione di circostanze di fatto. Una lettura più filosofica o psicoanalitica di questa lotta dalla quale i due protagonisti escono sconfitti, ingannati e solitari, mi appare molto più interessante. Nell’opposizione dei due ruoli c’è già un mondo: il cercarsi, il confrontarsi e il ferirsi a vicenda. La dinamica è quella del rituale bellico e conflittuale di due entità che si avvicinano. L’assurdità dell’atto si manifesta quando una delle due persone perde la vita, e realizziamo che l’altra persona, comunque, non ha vinto… una ferita forte e condivisa, che rimane su entrambi i corpi. Sono quindi due persone che combattono tra di loro o forse è una persona che lotta con sé stessa?” (Philippe Kratz, coreografo)

Versione site-specific
Nuova produzione
Regia e visual Fabio Cherstich
Coreografia e movimenti scenici Philippe Kratz
Musica Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi
Danzatori Gador Lago Benito, Alberto Terribile
Tenore Roberto Rilievi
Clavicembalo Daniel Perer


Progetto cofinanziato attraverso il bando della Direzione Generale Spettacolo per la valorizzazione delle attività di spettacolo dal vivo negli istituti e nei luoghi della cultura, con capofila il Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto (attraverso i Musei nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria).