mercoledì 26 marzo 2025

Lunedì 31 marzo recital del chitarrista Manuel Barrueco al Comunale di Vicenza

 

Lunedì 31 marzo la Società del Quartetto ospita al Teatro Comunale di Vicenza Manuel Barrueco, uno dei più eminenti chitarristi classici dei nostri giorni. Nato a Santiago de Cuba nel 1952, a 8 anni ha iniziato lo studio della chitarra al Conservatorio Estebán Salas della sua città e a 15, insieme al resto della famiglia, ha chiesto asilo politico negli Stati Uniti, dove ha brillantemente continuato la sua formazione artistica. Dai primi anni Settanta ha iniziato una carriera concertistica che lo ha portato ad esibirsi nei più rinomati festival chitarristici e nelle più importanti sale da concerto del mondo come la Royal Albert Hall di Londra, il Musikverein di Vienna, la Philharmonie di Berlino, il Concertgebouw di Amsterdam e il Palau de la Musica di Barcellona. Oltre che negli USA, il suo nome è molto noto nel continente asiatico, dove ha effettuato una dozzina di tournée e in tutta l'America Latina. 
Notevole anche il suo impegno nella musica contemporanea, ambito nel quale collabora con Steven Stucky, Michael Daugherty, Roberto Sierra, Arvo Pärt, Jonathan Leshnoff, Gabriela Lena Frank, Dmitri Yanov-Yanovsky e Toru Takemitsu contribuendo ad ampliare in maniera significativa il repertorio del suo strumento. In campo discografico Barrueco ha pubblicato una ventina di album che hanno ottenuto in più occasioni la nomination ai Grammy Awards. La raccolta Nylon & Steel, un’antologia di duetti con grandi nomi del panorama chitarristico internazionale come Al Di Meola, Steve Morse dei Deep Purple e Andy Summers dei Police, dimostra la sua straordinaria capacità di spaziare oltre il repertorio classico.
Per il pubblico della Società del Quartetto, al cospetto del quale torna ad esibirsi a 15 anni dalla sua ultima apparizione, il chitarrista cubano ha scelto un programma che parte dal Vecchio Continente – una trascrizione della celeberrima Suite n. 1 per violoncello di Bach – e poi prende il volo per l'America Latina con Manuel Ponce, il padre della musica messicana del Novecento del quale propone la Sonata Clásica in Omaggio a Fernando Sor e Astor Piazzolla con tre Tango-Études del 1987 che esplorano le varie sfaccettature del “Nuevo tango”. L'ultimo brano in programma è la Sonata Op. 61 di Joaquín Turina, autore fecondo ed elegante che insieme all'amico Manuel De Falla è considerato l'esponente più in vista della scuola musicale spagnola del secolo scorso.
Il concerto inizia alle 20:45.

Teatro delle ombre, a Verona la prima nazionale della Compagnia tedesca The Mobilés in“Moving Shadows – Our World!”. | mercoledì 2 aprile, ore 20:30

 

Luci spente e riflettori accesi sull’ultimo appuntamento della Rassegna Danza 2024/2025 del teatro Ristori che si prepara ad ospitare la prima e unica data italiana della Compagnia tedesca The Mobilés in “Moving Shadows – Our World!”. Lo spettacolo di teatro delle ombre itinerante in tutto il mondo arriverà a Verona mercoledì 2 aprile con inizio alle 20:30. I The Mobilés, noti a livello internazionale, hanno conquistato il pubblico di tutto il globo con la loro maestria nell'arte del movimento e della narrazione visiva. Vincitori di prestigiosi concorsi come “Supertalent” in Francia, “Premio Creatività” al più grande festival della commedia del mondo a Montreal e secondi classificati a Tú sí que vales Italia, la Compagnia continua a incantare gli spettatori con performance poetiche e sorprendenti. “Moving Shadows – Our World!” è uno spettacolo trasversale, adatto a tutte le età.


Uno show che esplora le luci e le ombre del nostro mondo in una combinazione incredibile di leggerezza, poesia, commedia, arte e movimento. Con sorprendente precisione e grazia, gli artisti creano una serie di immagini poetiche con i loro corpi fluidi che si trasformano in paesaggi, animali ed edifici, per poi dissolversi nelle misteriose profondità dello spazio. Dietro uno schermo prendono vita scenari mozzafiato, trasportando il pubblico in un viaggio emozionante attraverso la bellezza e la complessità del mondo. La filosofia The Mobilés è quella di emozionare, divertire e commuovere. Per stupire e sorridere. Riflettere sui comportamenti contemporanei e, talvolta, cambiare prospettiva.​ La regia e la coreografia dello spettacolo sono curate da Stefan Südkamp e Michaela Köhler-Schaer.


Nel 1979, Kafi Biermann fondò il teatro di movimento Mobilé di Colonia, in seguito conosciuto in breve come “Die Mobilés”, presso la German Sport University di Colonia. Biermann, allora docente alla Spoho e in seguito cantante dei Bläck Fööss, possedeva una visione che poteva essere realizzata solo con molta creatività, spirito di squadra e passione. Per molti anni i suoi artisti hanno fatto breccia nel cuore dei loro spettatori e hanno raggiunto un pubblico di milioni di persone con numerose apparizioni televisive ed eventi internazionali. Oltre al loro lavoro teatrale in un contesto culturale, i creativi di Colonia producono spettacoli su misura in tutto il mondo da oltre 35 anni.


Venerdì 28 marzo alle13 - Parola e musica in Quaresima 2025 - Basilica Santa Maria presso San Satiro, Milano

 

Basilica Santa Maria presso Satiro
Milano
Via Torino 17/1

I NOMI DI DIO
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Venerdì 28 marzo 2025, ore 13

Nostro perchè Padre?
Il Dio che insegna
(Mt 6,7-15)
a cura di Silvano Petrosino
Matteo Galli, organo
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I NOMI DI DIO
Ogni rivelazione del nome di Dio descrive una vastità che allontana l’uomo dalla tentazione di racchiuderlo in uno schema predefinito. Dio è quel soffio di vita e di resurrezione che non sai da dove viene né dove va.
Dio si cela e respira nelle trame della realtà e si rivela con un amore che non conosce confini perché l’uomo realizzi e abiti pienamente la sua umanità.

(nella foto, Silvano Petrosino)

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Gli appuntamenti delle 13, nell’orario di pausa, offrono il consueto percorso di approfondimento e riflessione tra Parola e musica e sono proposti nel tempo aliturgico che la tradizione ambrosiana riserva ai venerdì di Quaresima.
La parte musicale degli incontri è tradizionalmente costituita da un ciclo di improvvisazioni organistiche, realizzate dal vivo, in tempo reale, e che scaturiscono liberamente dal contesto e dall’intimità dei testi presentati e meditati. L’improvvisazione all’organo è una tradizione con radici molto solidamente affondate nella storia. Da sempre gli organisti hanno coltivato quest’arte fino a renderla una prassi richiesta nel quadro delle competenze professionali e insegnata nelle accademie. L’improvvisazione, con la sua estemporaneità, è qualcosa che unisce fortemente il musicista che suona e il pubblico che ascolta divenendo parte attiva di un momento unico e irripetibile.

(nella foto, Matteo Galli)

IUC: Sabato 29 marzo - Francesco Corti e Il Pomo d’Oro in musiche di C.P.E.Bach, J.S.Bach e G.A.Benda


Istituzione Universitaria dei Concerti
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
80a Stagione 2024 | 2025
Sabato 29 marzo . ore 17.30

Il Pomo d’Oro 
Francesco Corti clavicembalo e direttore

Johann Sebastian Bach 
Concerto n. 3 in re maggiore per clavicembalo e orchestra BWV 1052
Carl Philipp Emanuel Bach 
Concerto per flauto archi e b.c. in re maggiore Wq. 13 
Georg Anton Benda
Concerto in fa minore per clavicembalo e orchestra 
Johann Sebastian Bach
Concerto Brandeburghese n. 5 in re maggiore BWV 1050

Torna in Aula Magna sabato 29 marzo alle 17.30 per l’Istituzione Universitaria dei Concerti, il Pomo d’Oro, ensemble di affermati musicisti tra i migliori nel campo della performance storicamente informata. Caratterizzato da un’autentica e dinamica interpretazione delle composizioni strumentali del periodo Barocco e Classico, l’ensemble, diretto dal clavicembalista Francesco Corti, eseguirà il terzo concerto per clavicembalo e orchestra ed il Quinto Concerto Brandeburghese di Bach, accostati ad un concerto per flauto archi e basso continuo del suo secondo figlio Carl Philipp Emanuel e ad un concerto per clavicembalo e orchestra del ceco Georg Anton Benda.

Il clavicembalista e direttore d’orchestra Francesco Corti è nato ad Arezzo in una famiglia di musicisti. Ha studiato organo e clavicembalo presso i conservatori di Perugia, Ginevra e Amsterdam. Ha vinto il primo premio assoluto al XVI Concorso J. S. Bach di Lipsia nel 2006 ed un secondo premio al Concorso di Musica Antica di Bruges nel 2007. La sua attività concertistica lo porta ad esibirsi in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Canada, America Latina, Estremo Oriente e in Nuova Zelanda. Suona in alcune delle sale più famose al mondo, fra cui il Concertgebouw di Amsterdam, la Konzerthaus di Vienna, il Bozar di Bruxelles, il Mozarteum e la Haus für Mozart di Salisburgo, la Tonhalle di Zurigo, la Salle Pleyel e il Thêatre des Champs Elysées di Parigi, la Philharmonie di Berlino e di Amburgo, il Teatro Real di Madrid e il Palau de la Música Catalana di Barcellona.  Dal 2018 è Direttore Invitato Principale dell’orchestra Il Pomo d’Oro, alla testa del quale ha partecipato a numerose tournée e registrazioni (fra cui tournée europee di “Orlando”, “Radmisto”, “Tolomeo” e “Berenice” di Händel). È inoltre chiamato a dirigere orchestre del calibro della Freiburger Barockorchester, l’Akademie für alte Musik Berlin, Les Musiciens du Louvre, la Tafelmusik Baroque Orchestra, la Kammerorchester Basel, la B’Rock Orchestra e la De Nederlandse Bachvereniging. Da Gennaio 2023 è Direttore Musicale del Teatro Reale di Drottningholm. Le sue registrazioni solistiche sono state premiate con i più prestigiosi premi della critica internazionale: Diapason d’or de l’Année, Preis der Deutschen Schallplattenkritik, Grammophon’s Editor’s Choice, Choc de Classica, tra i molti. Il suo ultimo album, “Arcana”, è dedicato a D. Scarlatti. Insegna regolarmente in masterclass in Europa, Asia e America. Dal 2016 è Professore di Clavicembalo e Basso Continuo alla Schola Cantorum Basiliensis.


Fondato nel 2012, Il Pomo D’Oro è caratterizzato da un’autentica e dinamica interpretazione delle opere e delle composizioni strumentali del periodo Barocco e Classico. I musicisti sono specialisti ben affermati e tra i migliori nel campo della performance storicamente informata. L'ensemble collabora con direttori del calibro di Riccardo Minasi, Maxim Emelyanychev, Stefano Montanari, George Petrou, Enrico Onofri e Francesco Corti. Il Concertmaster Zefira Valova guida l'orchestra in vari progetti. Dal 2016 Maxim Emelyanychev ne è il direttore principale e dal 2019 Francesco Corti è il direttore ospite principale. Il Pomo D'Oro è ospite regolare di prestigiose sale da concerto e festival in tutta Europa. Dopo il successo mondiale del programma «In War and Peace» con Joyce DiDonato, nel 2020 il Pomo D’Oro e Maxim Emelyanychev hanno presentato “My favourite things” e sono ora in tournée mondiale con “Eden”, l'ultimo programma e album frutto di una collaborazione tra il Pomo D'oro, Maxim Emelyanychev e il Mezzosoprano americano. La discografia de Il Pomo D’Oro comprende numerose incisioni operistiche: “Agrippina”, “Serse”, “Tamerlano”, “Partenope” e “Ottone” di G. F. Händel, “Catone in Utica” di Leonardo Vinci e “La Doriclea” di Alessandro Stradella. Presenta inoltre recital con i controtenori Jakub Józef Orliński, Franco Fagioli, Max Emanuel Cencic e Xavier Sabata, con i mezzosoprani Ann Hallenberg e Joyce DiDonato e con i soprani Lisette Oropesa, Emöke Barath e Francesca Aspromonte. Tra gli album strumentali, le registrazioni dei Concerti per violino e clavicembalo di Haydn e un album per violoncello con Edgar Moreau hanno ricevuto il premio "Echo Klassik" nel 2016. Nel 2022 Il Pomo D'Oro ha avviato un progetto di registrazione a lungo termine incentrato sulle Sinfonie di Mozart e selezionati concerti da solista con la direzione di Maxim Emelyanychev. Il primo volume, "The Beginning and the End", è stato pubblicato da Aparté all'inizio del 2023 e contiene la prima e l'ultima Sinfonia di Mozart e il Concerto per pianoforte n. 23 con Maxim Emelyanychev come solista. Gli album “Anima Sacra” con Jakub Józef Orliński e “Voglio Cantar” con il soprano Emöke Barath hanno ricevuto il prestigioso premio Opus-Klassik mentre la registrazione di “Serse” di G.F. Händel, diretta da Maxim Emelyanychev, è stata premiata con un Premio Abbiati. Nel 2018, la registrazione dell'opera “La Doriclea” di Alessandro Stradella, diretta da Andrea di Carlo, ha ricevuto il Preis der Deutschen Schallplattenkritik tedesco. “Virtuosissimo” con Dmitry Sinkovsky, pubblicato nel 2019, ha ricevuto un Diapason d'Or. Nel 2022, “Eden” con Joyced DiDonato ha ricevuto un Choc de Classica e un Opus Klassik.
Il Pomo D'Oro è ambasciatore ufficiale di El Sistema Grecia, un progetto umanitario volto a fornire educazione musicale gratuita ai bambini nei campi profughi greci. Il nome dell'ensemble Il Pomo D’Oro si riferisce all'opera di Antonio Cesti dell'anno 1666. Composto per le celebrazioni nuziali dell'imperatore Leopoldo I e Margherita Teresa di Spagna, Il Pomo d'Oro fu probabilmente una delle più grandi e costose produzioni operistiche nella storia ancora giovane del genere. 24 diverse scenografie, un balletto con 300 cavalli, uno spettacolo pirotecnico di 73.000 razzi, numerosi superlativi "effetti speciali", che avevano lo scopo di fare della corte dell'imperatore il culmine dello splendore culturale in Europa.

Sébastian Jacot, già primo flauto dei Berliner Philarmoniker, ospite a Rovereto per la 103° Stagione dei Concerti dell’Associazione Filarmonica


Martedì 1 aprile 2025 ore 20.30 | Rovereto, Sala Filarmonica
Sébastian Jacot, flauto
Irene Veneziano, pianoforte

C. Debussy, Sirynx | Prélude à l’après-midi d’un faune
J.S. Bach, Sonata per flauto in mi minore BWV1034
W.A. Mozart, Sonata IV KV13
H. Cowell, The Tides of Manaunan per pianoforte solo
F. Martin, Ballade
P-A. Génin, Carnaval de Venise op. 14

Sébastian Jacot è stato nelle ultime due stagioni primo flauto dei Berliner Philharmoniker. Vincitore di concorsi internazionali, tra cui l’ARD Music Competition, è inoltre un profondo interprete di musica da camera; si esibisce come solista con le più importanti orchestre al mondo, tra cui Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, l’Orchestra da Camera di Ginevra e la Kansai Philharmonic Orchestra. Per questo recital d’eccezione, dividerà il palco con Irene Veneziano, protagonista di un’intensa attività concertistica in tutto il mondo. Di lei hanno scritto “una pianista che non ha paura del silenzio e in esso pone il fondamento della sua forza pianistica”.