“Da sempre, fin nei paesi più
sperduti, le bande contribuiscono alla conoscenza della musica,”
ricorda Riccardo Muti, “e la gloriosa Banda dell’Arma dei
Carabinieri appartiene a questa storia, una storia a cui non possiamo
e non dobbiamo rinunciare”: nelle parole di un artista
profondamente consapevole della necessità di custodire, trasmettere
e promuovere un patrimonio che concorre a definire la nostra identità
di italiani, c’è tutto il significato dell’appuntamento di
domenica 2 luglio, alle 21 al Pala De André, quando Ravenna Festival
ospiterà la Banda dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal
Colonnello Massimo Martinelli in un programma che spazia da Verdi a
Morricone. In occasione di questa “festa musicale” aperta al
pubblico, lo stesso Maestro Muti ha accettato l'invito del Colonnello
Martinelli a salire sul podio, dal quale dirigerà l’ouverture
dal Guglielmo Tell di Rossini, così rendendo omaggio a
tutte le bande d’Italia.
E nessuna banda più di quella dell’Arma dei Carabinieri diffonde un sentimento d’Italia, che è specchiarsi e riconoscersi nelle pagine musicali che appartengono a noi tutti. Insomma, da Rossini a Spontini, Verdi, Bellini, Ottorino Respighi ed Ennio Morricone – ma anche Beethoven, Hindemith, John Williams – fino al brano Presente, che lo stesso Colonnello Martinelli ha composto per l’80° anniversario della morte del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, che nel 1943 si sacrificò per salvare un gruppo di civili dalla fucilazione ad opera delle truppe naziste. E, irrinunciabili, la Marcia d’ordinanza dell’Arma, ovvero La Fedelissima di Luigi Cirenei, e l’inno nazionale.
Ecco allora che alla Zapfenstreich n. 1 di Beethoven fa eco l’Ouverture dal Guglielmo Tell di Rossini, mentre alla Marcia dalle Metamorfosi sinfoniche di Paul Hindemith si affianca la Fantasia su temi da Norma di Bellini. Non può mancare l’italiano per eccellenza, Giuseppe Verdi, con quel Valzer che Luchino Visconti utilizzò per Il Gattopardo, e neppure Ennio Morricone, con il brano composto per un’installazione realizzata nel 2011 nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia, Da Pitagora e oltre. Di Respighi, oltre a una pagina dai celeberrimi Pini di Roma, viene proposta una meno conosciuta ballata per banda, Huntingtower. Pensata per questo tipo di organico è anche la Olimpic Fanfare and Theme di John Williams, forse il più prolifico autore americano di colonne sonore (per intenderci, da Star Wars a Superman, fino alla saga di Harry Potter e a Schindler’s List).
Una banda sinfonica che suona come un’orchestra: così è spesso definita la Banda dell’Arma dei Carabinieri, le cui origini anticipano il Risorgimento, già dal 1820, mentre l’atto che ne decreta la prima istituzione è del 1862, a Italia appena unita. E lungo la storia del Paese si dipana anche la sua evoluzione: dai primi “trombettieri”, sia sul campo di battaglia sia in parata, alla “fanfara”, potenziata poi sotto il nome di “musica”, approdando, nel 1910, alla “banda” vera e propria – prima della Legione Allievi Carabinieri, poi nel 1920 sotto la denominazione definitiva di Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri. Già da allora, raccontano le cronache, si afferma in ambito europeo per l’alto livello esecutivo – la prima uscita internazionale fu quella a Parigi, dove riscosse un successo senza riserve. Con una qualità che continuerà a essere vanto di questo complesso che nei decenni si esibirà in moltissime tournée all’estero: trenta in Europa, una in Brasile due in Giappone, una in Medio-Oriente, due in Canada e tre negli Stati Uniti d'America in occasione del Columbus Day, e nelle più importanti occasioni ufficiali del nostro Paese. Composta da un maestro direttore, un maestro vice direttore, 102 musicisti e un archivista (tutti laureati nei vari conservatori italiani e selezionati attraverso concorsi pubblici), la Banda è guidata dal Colonnello Massimo Martinelli dal 2000.
Ravenna Festival ringrazia Francesco Palermo, Publimedia Italia e Ravaioli Legnami per il contributo all’organizzazione del concerto.
Ingresso libero su prenotazione
Info 0544 249244
E nessuna banda più di quella dell’Arma dei Carabinieri diffonde un sentimento d’Italia, che è specchiarsi e riconoscersi nelle pagine musicali che appartengono a noi tutti. Insomma, da Rossini a Spontini, Verdi, Bellini, Ottorino Respighi ed Ennio Morricone – ma anche Beethoven, Hindemith, John Williams – fino al brano Presente, che lo stesso Colonnello Martinelli ha composto per l’80° anniversario della morte del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, che nel 1943 si sacrificò per salvare un gruppo di civili dalla fucilazione ad opera delle truppe naziste. E, irrinunciabili, la Marcia d’ordinanza dell’Arma, ovvero La Fedelissima di Luigi Cirenei, e l’inno nazionale.
Ecco allora che alla Zapfenstreich n. 1 di Beethoven fa eco l’Ouverture dal Guglielmo Tell di Rossini, mentre alla Marcia dalle Metamorfosi sinfoniche di Paul Hindemith si affianca la Fantasia su temi da Norma di Bellini. Non può mancare l’italiano per eccellenza, Giuseppe Verdi, con quel Valzer che Luchino Visconti utilizzò per Il Gattopardo, e neppure Ennio Morricone, con il brano composto per un’installazione realizzata nel 2011 nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia, Da Pitagora e oltre. Di Respighi, oltre a una pagina dai celeberrimi Pini di Roma, viene proposta una meno conosciuta ballata per banda, Huntingtower. Pensata per questo tipo di organico è anche la Olimpic Fanfare and Theme di John Williams, forse il più prolifico autore americano di colonne sonore (per intenderci, da Star Wars a Superman, fino alla saga di Harry Potter e a Schindler’s List).
Una banda sinfonica che suona come un’orchestra: così è spesso definita la Banda dell’Arma dei Carabinieri, le cui origini anticipano il Risorgimento, già dal 1820, mentre l’atto che ne decreta la prima istituzione è del 1862, a Italia appena unita. E lungo la storia del Paese si dipana anche la sua evoluzione: dai primi “trombettieri”, sia sul campo di battaglia sia in parata, alla “fanfara”, potenziata poi sotto il nome di “musica”, approdando, nel 1910, alla “banda” vera e propria – prima della Legione Allievi Carabinieri, poi nel 1920 sotto la denominazione definitiva di Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri. Già da allora, raccontano le cronache, si afferma in ambito europeo per l’alto livello esecutivo – la prima uscita internazionale fu quella a Parigi, dove riscosse un successo senza riserve. Con una qualità che continuerà a essere vanto di questo complesso che nei decenni si esibirà in moltissime tournée all’estero: trenta in Europa, una in Brasile due in Giappone, una in Medio-Oriente, due in Canada e tre negli Stati Uniti d'America in occasione del Columbus Day, e nelle più importanti occasioni ufficiali del nostro Paese. Composta da un maestro direttore, un maestro vice direttore, 102 musicisti e un archivista (tutti laureati nei vari conservatori italiani e selezionati attraverso concorsi pubblici), la Banda è guidata dal Colonnello Massimo Martinelli dal 2000.
Ravenna Festival ringrazia Francesco Palermo, Publimedia Italia e Ravaioli Legnami per il contributo all’organizzazione del concerto.
Ingresso libero su prenotazione
Info 0544 249244
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