venerdì 14 luglio 2023

Gianandrea Noseda dirige musiche di Respighi, Rimskij-Korsakov e il Secondo Concerto di Rachmaninoff con Behzod Abduraimov al pianoforte


Il secondo appuntamento dell’“Estate a Santa Cecilia” (Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone-Cavea) è in cartellone giovedì  13 luglio alle 21 con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Gianandrea Noseda (nella foto, di Pasqualetti), Generalmusikdirektor del Teatro dell’Opera di Zurigo e Direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington, tra i più ricercati direttori al mondo e apprezzato sia in ambito sinfonico sia operistico, e da sempre appassionato sostenitore e interprete del repertorio italiano del Novecento. Il programma, infatti, si apre con la Burlesca di Respighi, eseguita a Bologna nel 1906 sotto la direzione di Bruno Mugellini (e registrata su cd dallo stesso Noseda con la BBC Philharmonic) e per la prima volta in programma nei concerti dell’Accademia di Santa Cecilia.

A seguire, risuonerà il Secondo concerto per pianoforte di Rachmaninoff del 1901 - reso celebre, tra l’altro, dal film di Billy Wilder del 1955 Quando la moglie è in vacanza, interpretato da Marilyn Monroe -, affidato alla musicalità e al virtuosismo del pianista uzbeco Behzod Abduraimov (nella foto), classe 1990, che torna a suonare con l’Orchestra ceciliana dopo il suo debutto romano del 2012 e il concerto eseguito con l’Orchestra di Santa Cecilia a Bratislava nel 2022. Abduraimov è ospite delle migliori compagini del mondo (Philharmonia di Londra, Concertgebouw di Amsterdam, Los Angeles Philharmonic, Cleveland Orchestra) e il suo cd di debutto del 2012 con musiche di Listz, Saint-Saëns e Prokof’ev è stato premiato con uno Choc de Classica. Chiude il programma Shéhérazade di Rimskij-Korsakov, ricca di elementi esotici di derivazione orientale, con una ricchezza di colori e ritmi che sembrano anticipare Stravinskij, e tra le pagine sinfoniche più belle e coinvolgenti composte nella Russia dell’Ottocento. La suite sinfonica, composta nel 1888, è ispirata alla figura della mitica Shéhérazade e ad alcuni racconti delle Mille e una notte, come scrisse lo stesso autore: “[…] una narrazione orientaleggiante, basata su numerosi e diversi racconti fiabeschi, e non già quattro semplici brani suonati uno dopo l’altro”. 


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