Nei panni di Calaf il tenore Amadi
Lagha (nella foto) che sfida la principessa, Sandra
Janušaite sciogliendo tutti gli enigmi e cedendo sulle note del
finale di Luciano Berio diretto da Robert Trevino all’amore
per il giovane principe.
“ ….. ritengo che Turandot sia il pezzo di teatro più normale e umano di tutte le altre produzioni del Gozzi… Un’opera che possiamo rendere moderna, con il lavoro tuo, d’Adami e mio” scrive Giacomo Puccini a uno dei librettisti che aveva scelto per quella che il destino avrebbe voluto fosse la sua ultima composizione.
E proprio la modernità dell’incompiuta pucciniana che ha teso ad esaltare Daniele Abbado che firma la regia dello spettacolo in scena al Festival Puccini di Torre del Lago. Una produzione di successo che torna in scena per il terzo anno consecutivo, - coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno - nel Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago per 4 rappresentazioni (15 luglio/ 4-11-19 agosto) nell’allestimento con le scene ideate da Angelo Linzalata realizzate dagli artisti della Cittadella del Carnevale e i bellissimi costumi di Giovanna Buzzi.
Giacomo Puccini morì prima di poter terminare l’opera, gli mancava proprio poco, ormai: il finale del III atto, in cui doveva avvenire il duetto tra Turandot e Calaf, la scena del bacio, e la celebrazione dell’Amore come redenzione. Puccini si tormentò fino ai suoi ultimi giorni dietro a questo finale ma non riuscì a concludere l’opera. Lo ha fatto Luciano Berio attingendo ai suoi ultimi appunti: 36 pagine di musica disposte su 22 fogli.
“ ….. ritengo che Turandot sia il pezzo di teatro più normale e umano di tutte le altre produzioni del Gozzi… Un’opera che possiamo rendere moderna, con il lavoro tuo, d’Adami e mio” scrive Giacomo Puccini a uno dei librettisti che aveva scelto per quella che il destino avrebbe voluto fosse la sua ultima composizione.
E proprio la modernità dell’incompiuta pucciniana che ha teso ad esaltare Daniele Abbado che firma la regia dello spettacolo in scena al Festival Puccini di Torre del Lago. Una produzione di successo che torna in scena per il terzo anno consecutivo, - coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno - nel Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago per 4 rappresentazioni (15 luglio/ 4-11-19 agosto) nell’allestimento con le scene ideate da Angelo Linzalata realizzate dagli artisti della Cittadella del Carnevale e i bellissimi costumi di Giovanna Buzzi.
Giacomo Puccini morì prima di poter terminare l’opera, gli mancava proprio poco, ormai: il finale del III atto, in cui doveva avvenire il duetto tra Turandot e Calaf, la scena del bacio, e la celebrazione dell’Amore come redenzione. Puccini si tormentò fino ai suoi ultimi giorni dietro a questo finale ma non riuscì a concludere l’opera. Lo ha fatto Luciano Berio attingendo ai suoi ultimi appunti: 36 pagine di musica disposte su 22 fogli.
Un cast d’eccezione per questa opera considerata un vero capolavoro del novecento con il debutto a Torre del Lago nel ruolo del titolo del soprano lirico drammatico Sandra Janušaite (nella foto). Nel ruolo del principe Calaf il ritorno sulle scene del Festival Puccini del tenore Amadi Lagha. Liù sarà interpretata da Emanuela Sgarlata, Timur Antonio Di Matteo, Ping Simone Del Savio, Pong Marco Miglietta, Pang Andrea Giovannini. Sul podio il gradito ritorno della bacchetta di Robert Trevino che guiderà Orchestra e Coro del Festival Puccini.
Completano il cast l’Imperatore Altoum Marco Montagna, il Mandarino Francesco Auriemma le ancelle Maria Cristina Napoli e Sara Guidi , artisti della Puccini Festival Academy. Il Coro del Festival Puccini è diretto da Roberto Ardigò e il Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini è istruito da Chiara Mariani. Sulla scena le traduzioni in cinese tratte dalle parole del libretto sono a firma di Giuseppe Avino.
Turandot al Festival Puccini torna in scena in agosto per altre tre rappresentazioni 4-11-19
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