Prendono il nome dal più grande compositore inglese del Cinquecento, quel Thomas Tallis che fu al servizio di ben quattro sovrani (Enrico VIII, Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I). Inevitabile che i cantanti scelti nel 1973 da Peter Phillips avessero grandi ambizioni. Dopo 50 anni di attività e calibratissimi ricambi nell'organico, The Tallis Scholars possono affermare di rappresentare l’apice nella musica polifonica. La loro arte ineguagliata ritorna a Ravenna Festival domenica 16 luglio, alle 21.30, quando la Basilica di Sant'Apollinare in Classe ospita il complesso vocale britannico per celebrare uno speciale giubileo – mezzo secolo di concerti. Il programma, diretto dal fondatore Peter Phillips, è un viaggio nelle profondità della musica antica, da Josquin Desprez (di cui si ascolteranno anche il magnifico Veni Sancte Spiritus e lo Stabat Mater) a Giovanni Pierluigi da Palestrina, passando per William Byrd, allievo di Tallis e suo ideale continuatore e del quale proprio quest'anno si celebrano i 400 anni della morte. In occasione del concerto, il numero 2500 della luminosa storia dei Tallis, sarà loro conferito il Premio Ravenna Festival 2023.
Grazie a un meticoloso e quotidiano lavoro sull'intonazione e sulla fusione timbrica delle voci, i Tallis Scholars hanno saputo creare una purezza e una chiarezza di suono assolute. Solo così si può affrontare un repertorio come quello proposto nel concerto di Ravenna Festival, seconda tappa del trittico di ensemble vocali inglesi invitati quest'anno a Ravenna (il 19 luglio sarà il turno del Tenebrae Choir). Per il loro 50° anniversario, i Tallis hanno scelto un precoce lavoro di Josquin Desprez, la messa basata sulla chanson Une mousse de Biscaye, che mette in scena un dialogo tra un giovane francese e la sua innamorata di lingua basca. È una messa singolarissima per le dissonanze risolte in modo inconsueto e visionario. Completano il programma alcuni cristallini mottetti di Palestrina (Surge amica mea, Ecce tu pulcher es) e di William Byrd, il cui Vigilate si apre alle suggestioni sonore del madrigale italiano.
Dal 1973 i Tallis Scholars tengono una media di 70 concerti l'anno in auditorium, chiese, festival e teatri d'Europa, dagli Stati Uniti all'Australia fino al Giappone. L’insuperabile nitore sonoro li ha portati a cantare sotto gli affreschi restaurati di Michelangelo nella Cappella Sistina (1994) e per il quarto centenario della morte di Palestrina nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, dove il compositore era stato maestro di cappella. Nel dicembre 1998 hanno festeggiato il loro millesimo concerto a New York. Storico il concerto londinese alla National Gallery nel 1998, quando hanno eseguito in prima assoluta un lavoro appositamente composto da John Tavener e narrato da Sting. Ormai incalcolabile il numero delle loro incisioni, molte delle quali hanno ricevuto prestigiosi premi, tra i quali "Record of the Year" della rivista Gramophone (la prima volta in cui il premio è stato attribuito a un complesso di musica antica) e due "Diapason d’or de l’année". L'attuale formazione si compone di dieci cantanti, tutti selezionati personalmente da Peter Phillips, che dal 1973 (quando aveva appena vent'anni) cura il percorso artistico e il mantenimento degli altissimi standard vocali di questo ensemble unico al mondo.
le foto sono di Nick Rutter
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