mercoledì 12 luglio 2023

La Stagione Lirica del Teatro Comunale di Modena 2023/24



La Stagione Lirica del Teatro Comunale di Modena presenta nel 2023/24 un cartellone di nove titoli con una varietà di spettacoli che spaziano dai capolavori del melodramma verdiano, con Don Carlo, Il trovatore e Otello, a opere meno rappresentate della musica antica, come l’Orlando Furioso di Vivaldi, e del periodo verista come Fedora di Giordano, fino a nuovi titoli di affermati compositori italiani, quali Cristian Carrara e Daniele Furlati. Dal grande repertorio si ascolteranno anche Anna Bolena di Donizetti e Turandot di Puccini. Fra gli interpreti spiccano nomi affermati nel circuito dei maggiori teatri internazionali, dai cantanti Michele Pertusi, Anna Pirozzi, Gregory Kunde e Carmela Remigio, al regista Pier Luigi Pizzi e ai direttori Jordi Bernàcer, Federico Maria Sardelli e Diego Fasolis. Con questa stagione, particolarmente nutrita, si conclude il programma con il quale il Teatro Comunale ha voluto recuperare gli spettacoli sospesi a causa della pandemia, tenendo fede, con un ulteriore sforzo economico e produttivo, agli impegni con gli artisti, con i fornitori, con il pubblico del teatro e con il programma ministeriale. 

La stagione si apre il 13 ottobre (con replica il giorno 15) con Fedora di Umberto Giordano, titolo di riferimento della ‘giovane scuola’ italiana e assente da trent’anni dal nostro Teatro. L’opera si vedrà in un nuovo allestimento presentato in coproduzione con Piacenza e curato da Pier Luigi Pizzi (nella foto), regista del teatro lirico di portata storica che in questa occasione torna a una delle prime opere affrontate all’inizio della carriera. Con questa proposta prosegue il percorso che vede da alcuni anni il Teatro Comunale di Modena impegnato nella rivalutazione e reinterpretazione di titoli meno frequentati del repertorio fra Otto e Novecento e che ha visto in scena nuovi allestimenti de La Wally di Catalani, del Faust di Gounod, de Le Villi e del Trittico di Puccini, di Andrea Chénier di Giordano, de La Gioconda di Ponchielli e di Adriana Lecouvreur di Cilea. Proposta che mira da un lato a ripercorrere un capitolo importante del repertorio dal punto di vista del teatro musicale rinnovando la sua messa in scena con nuove regie prestigiose e innovative, dall’altro a rivisitare una fase cruciale della vocalità operistica attraverso la partecipazione di interpreti di calibro internazionale. Fu con quest’opera che, nel 1898 al Teatro Lirico di Milano, Enrico Caruso ottenne la sua prima importante affermazione. 

Il Don Carlo di Giuseppe Verdi (3 e 5 novembre) riprende un allestimento curato dal nostro teatro in occasione del bicentenario verdiano del 2012 (questa volta nella versione ‘Milano’ in quattro atti, più breve rispetto alla versione ‘Modena’ presentata per la celebrazione del compositore). L’opera, programmata nella stagione 2021, era stata rappresentata in forma di concerto e per la sola visione in streaming a causa della pandemia. Lo spettacolo presenta un cast di assoluto prestigio internazionale con alcuni dei cantanti protagonisti del teatro lirico italiano quali Michele Pertusi, Piero Pretti, Anna Pirozzi e Teresa Romano. 

Il trovatore
di Verdi (1 e 3 dicembre) si vedrà in un nuovo allestimento firmato dal regista Stefano Monti e presentato in coproduzione con i teatri di Piacenza, dove è andato in scena lo scorso marzo, Livorno, Savona, e Lucca. A dominare lo spazio, un’imponente scatola scenica “che nel suo scomporsi e ricomporsi evoca in modo astratto torri, macchine da guerra medievali, spazi claustrofobici di prigionia”, spiega il regista, che, modenese di nascita, è stato apprezzo per numerose produzioni nel nostro Teatro quali Didone e Enea, Il Nabucco, Il Tamerlano e Madama Butterfly. Ernesto Petti, Chiara Isotton, Anna Maria Chiuri e Angelo Villari, interpreti di prestigio con particolare riferimento al melodramma italiano dell’Ottocento, canteranno i ruoli principali dell’opera. La direzione musicale dello spettacolo è affidata a Matteo Beltrami. 

Il 17 dicembre (con matinée per le scuole il giorno 18) si terrà il debutto in prima assoluta de I salvatori della mezzanotte, un’opera commissionata dal Teatro Comunale di Modena e dedicata al Natale, dal carattere fra il sacro e il popolare, tratta dal libro “Salvataggio di mezzanotte” di Bruno Tognolini, che ne cura anche la trasposizione in libretto. La musica è di Daniele Furlati, compositore particolarmente apprezzato per la sua attività in campo cinematografico e teatrale. Per il cinema è coautore delle musiche di pluripremiati lungometraggi quali L’uomo che verrà (2009) Premio Ennio Morricone al Bari Film Festival 2010, nomination al David di Donatello 2010 per il Migliore Musicista e di Un giorno devi andare (2013), nomination Ciak d’Oro 2013 Migliore Colonna Sonora. La parte visiva dello spettacolo è curata da Gianfranco Cabiddu (nella foto), affermato regista che nel 2017 ha ricevuto il David di Donatello per la migliore sceneggiatura adattata per La stoffa dei sogni. 

Il primo titolo del 2024 sarà l’Otello, terzo verdiano (11, 14 gennaio), uno dei capolavori più importanti del repertorio lirico, andato in scena a Modena l’ultima volta nel 2013. Lo spettacolo presenta una nuova produzione che parte dal Teatro Municipale di Piacenza diretta da Leonardo Sini con la regia di Italo Nunziata, artista recentemente applaudito nel nostro Teatro in occasione della produzione di Adriana Lecouvreur. Il ruolo del titolo sarà interpretato da Gregory Kunde (nella foto), tenore fra i più celebri apparso in tutti i più grandi teatri del mondo, dal Teatro alla Scala al Metropolitan Opera, e che ha interpretato il personaggio verdiano con direttori quali Myung-Whun Chung, Zubin Mehta e Gianandrea Noseda. 

Voci da Hebron
(16 e 18 febbraio) è una nuova opera frutto di una coproduzione italo-francese con l’Opéra-Théȃtre de l’Eurométropole de Metz e vede coinvolti due degli autori più attivi del nuovo teatro lirico italiano: il compositore Cristian Carrara e Sandro Cappelletto che firma il testo letterario. Hebron/Al-Khalil, città della Cisgiordania tagliata in due e luogo di tensioni israelo-palestinesi, è teatro di una forte avventura umana sulla possibile amicizia tra due popoli opposti. La musica di Cristian Carrara è stata eseguita in sale prestigiose, dall’Accademia di Santa Cecilia di Roma alla Berliner Hall al Maggio Musicale Fiorentino. Nel ruolo principale si ascolterà il basso Roberto Scandiuzzi (nella foto), uno dei più noti cantanti italiani della scena lirica internazionale in teatri quali Teatro alla Scala, Covent Garden di Londra, Metropolitan Opera di New York e Opéra National de Paris. 

Anna Bolena
, titolo fra i più popolari del vasto catalogo donizettiano e assente dal nostro teatro dalla Stagione 1995/1996, è attesa il 23 e 25 febbraio in una nuova coproduzione che parte dalla Svizzera, dal LAC Lugano Arte e Cultura, dove debutterà il 4 settembre, e che coinvolge i teatri di Piacenza e Reggio Emilia oltre che Modena. La direzione musicale dello spettacolo è affidata a Diego Fasolis (nella foto) che, alla guida del suo complesso I Barocchisti, affronterà la partitura secondo la prassi esecutiva storica e l’impiego di strumenti d’epoca. Il prestigioso cast vedrà in scena Carmela Remigio, Arianna Vendittelli, Ruzil Gatin e Paola Gardina. 

Appuntamento pucciniano fra i più attesi è quello del 15 e 17 marzo in una produzione di Turandot che ritorna con uno degli allestimenti più apprezzati del Teatro Comunale di Modena, già ripreso da importanti teatri in Italia e all’estero. Lo spettacolo, annunciato nel marzo 2020 e cancellato per la pandemia, è quello firmato da Giuseppe Frigeni nel 2003, ispirato nelle sue linee forti ed essenziali alle leggi estetiche e filosofiche che sottendono alla tradizione culturale cinese, dove è ambientata la vicenda. Di rilievo il cast formato nei ruoli principali da Leah Gordon, Giacomo Prestia, Angelo Villari e Vittoria Yeo. 

Molto atteso anche l’ultimo appuntamento della stagione, con l’Orlando Furioso di Antonio Vivaldi (12 e 14 aprile) prodotto da Teatro Comunale di Ferrara, Fondazione Teatro Comunale di Modena e Bayreuth Baroque Opera Festival per la direzione di uno dei massimi interpreti ed esegeti del compositore veneziano. Federico Maria Sardelli (nella foto) è infatti un protagonista della rinascita del teatro musicale vivaldiano dei nostri tempi, con più di quaranta incisioni discografiche, per Naïve e Deutsche Grammophon, per le quali ha ricevuto due nomination ai Grammy Awards. Famoso anche come pittore, incisore ed autore satirico, nel 2015 ha ricevuto il Premio Comisso alla narrativa per il romanzo L’affare Vivaldi, edito da Sellerio. 

Come sempre gli spettacoli saranno accompagnati dal programma di guide all’ascolto Invito all’Opera che il Teatro Comunale organizza ogni anno insieme all’Associazione Amici dei Teatri Modenesi. Fra gli ospiti si ascolteranno musicologi e giornalisti di fama nazionale quali Susanna Franchi, Sandro Cappelletto, Giovanni Bietti, Piero Mioli, Alberto Mattioli, Oreste Bossini e Federico Maria Sardelli. Biglietti e abbonamenti Oltre ai biglietti per i singoli spettacoli, saranno due le formule di abbonamento proposte: un abbonamento a 8 opere, in prelazione agli abbonati all’intera stagione precedente, con prezzo intero da 135€ a 320€ a seconda dei posti e riduzioni per fasce di età fino a 33 anni, dopo i 65 anni e studenti (fino a un minimo di 52€); due diversi pacchetti a 4 titoli, con prezzo intero da 70€ a 185€ a seconda dei posti e riduzioni per fasce di età fino a 33 anni, dopo i 65 anni e studenti (fino a un minimo di 27€)

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