Qualche giorno prima della partenza per Stoccolma, Grazia spedisce al Comune il proprio ritratto fotografico in grande formato, con la dedica “Alla città di Cervia con amore”. Lei è Grazia Deledda e nella capitale svedese, il 10 dicembre 1927, riceverà il Premio Nobel per la letteratura. È proprio all’amore per la “bella e ventosa” cittadina dove Deledda trascorse quindici estati che Ravenna Festival rende tributo con il nuovo appuntamento della rassegna Il Trebbo in musica: domenica 2 luglio, alle 21.30 nell’Arena dello Stadio dei Pini a Milano Marittima, con Grazia – a cura di Marcello Fois e in collaborazione con l’Associazione “Grazia Deledda, una Nobel a Cervia” – è un racconto affidato alla scrittrice Sandra Petrignani e all’attrice Francesca Gatto. E la musica? È un viaggio nella memoria, grazie a Luigi Lai alle launeddas, arcaico strumento la cui origine si perde nel mistero del periodo nuragico, affiancato dalla grana densa della voce di Elena Ledda e da Mauro Palmas alla mandola e al liuto cantabile.
Nei quasi cent’anni trascorsi da quella foto con dedica, Cervia è naturalmente molto cambiata; non è invece cambiata, ma è cresciuta al passo coi tempi, la sua vocazione turistica. Né è mutato l’amore, corrisposto, per quella scrittrice che è stata la prima e unica donna italiana a vincere il Nobel per la letteratura (e, tra l’altro, anche la prima donna a candidarsi al Parlamento italiano, nel 1909, quando ancora alle donne non era riconosciuto il diritto di voto). Della Cervia dove Grazia Deledda passeggiava lungamente in spiaggia, pineta o salina rimane la stazione con il suo “tetto rosso”, dove scese per la prima volta nel 1920, dopo una dozzina di ore di viaggio da Roma, carica di valige e di un cestino della merenda che conteneva lepre arrosto, pollo, salame e uova sode. E se i romanzi di ispirazione cervese (Il paese del vento in particolare) sono testimoni dell’affetto che la scrittrice portava alla cittadina, che Cervia abbia sempre ricambiato è evidente nella cittadinanza onoraria che le fu conferita.
“Per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi”: recita la motivazione dell’Accademia di Svezia. È indubbio che l’avventura umana e letteraria di Grazia Deledda sia stata profondamente e felicemente segnata dal legame con luoghi e territori, prima di tutto quelli della sua Sardegna. L’omaggio alla scrittrice non può che passare anche dai suoni di quell’isola e nessuno meglio di Luigi Lai, classe ’32 e maggior interprete vivente di una tradizione di cui custodisce e continua a elaborare il repertorio, riesce a trasmettere tutta la magia delle tre semplici canne, le launeddas. Al suo fianco Elena Ledda, fra le più rappresentative voci della Sardegna in musica e artista che ha collaborato con De André, Fresu e Noa. Ledda ha condiviso progetti, concerti e dischi con Mauro Palmas, compositore, strumentista e ricercatore della musica popolare che ha fondato il gruppo Suonofficina nel 1977 per aprire la tradizione sarda a incontri e sperimentazioni con le musiche di tutto il Mediterraneo.
Scrittrice, giornalista e blogger italiana, Sandra Petrignani ha raccolto molte delle interviste dei suoi anni nel giornalismo nei libri Le signore della scrittura e Fantasia&Fantastico, mentre il suo primo romanzo, Navigazioni di Circe, risale al 1987. È del 2002 La scrittrice abita qui, un percorso fra case e luoghi dove vissero sei tra le più importanti scrittrici del Novecento: il primo itinerario è dedicato proprio a Grazia Deledda e comincia nella Barbagia dove visse prima del matrimonio. Francesca Gatto, diplomata presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, ha all’attivo collaborazioni con Rai Radio e conduce laboratori di lettura espressiva alla Sapienza. La lettura ad alta voce l’ha portata anche alla produzione dell’audiolibro de La corsara di Sandra Petrignani, una biografia di Natalia Ginzburg fra i finalisti del Premio Strega 2018.
nelle immagini, dall'alto in basso: Grazia Deledda, Elena Ledda (foto di Pierluigi Mnca), Luigi Lai, Mauro Palmas
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