domenica 10 marzo 2024

Al Politeama si racconta la fiaba “Magarìa” di Andrea Camilleri su musica di Marco Betta

 


MAGARÌA
Fiaba musicale per voce recitante e orchestra di Andrea Camilleri
Musica di Marco Betta
INTERPRETI
Silvia Ajelli narratrice / Federica Aloisio danzatrice e mimo
Immagini di Massimiliano Scuderi
Orchestra Sinfonica Siciliana
Riccardo Scilipoti direttore
Regia di Alfio Scuderi
Nuovo allestimento
 
Prima della fiaba musicale di Andrea Camilleri e Marco Betta sarà eseguita la Sinfonia dei Giocattoli (Kindersymphonie), tradizionalmente attribuita a Leopold Mozart.

Andrea Camilleri (testo) e Marco Betta (musica) firmano Magarìa, fiaba musicale per voce recitante e orchestra in scena lunedì 11 marzo (ore 9,30 e 11,30) e martedì 12 marzo (ore 9,30 e 11,30) al Politeama Garibaldi per il ciclo “La Scuola a Teatro” della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. «Magarìa» (ossia “Magia”) nasce da un divertente testo/monologo e dalla musicalità del dialetto siciliano che hanno suggerito al compositore Marco Betta di realizzare «una piccola opera di teatro letterario della mente nella quale i personaggi sono evocati dagli strumenti dell’orchestra». E così, se Andrea Camilleri immagina parole magiche che fanno scomparire e riapparire chi le pronuncia, Betta crea una partitura in cui gli strumenti musicali corrispondono ai vari personaggi: il Nonno è un violoncello, Lullina è un violino, il Maresciallo è una tromba, il nano è il fagotto, il grillo è la viola, la balena è la tuba, l’usignolo è il flauto e così via.
La fiaba, intrisa di sicilianità, ha la regia di Alfio Scuderi. Interpreti sono Silvia Ajelli (voce recitante) e Federica Aloisio (danzatrice e mimo) con le immagini di Massimiliano Scuderi. Riccardo Scilipoti dirige l’Orchestra Sinfonica Siciliana.


(dal programma di sala)

Nel 2001 Andrea Camilleri scrive una fiaba e chiede al compositore Marco Betta (nella foto), docente di composizione presso il Conservatorio di Palermo ed Accademico effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, di comporre le musiche “dichiarandosi disponibile ad apportare dei cambiamenti al testo se la musica, che comanda, lo richiede”.
Nasce così “MAGARÌA”, “una piccola opera di teatro letterario della mente nella quale i personaggi sono evocati dagli strumenti dell’orchestra”. E così, se l’arguto romanziere immagina parole magiche che fanno scomparire e riapparire chi le pronuncia, Marco Betta crea una partitura in cui gli strumenti musicali corrispondono ai vari personaggi: Lullina è il violino, il nonno il violoncello, il nano è il fagotto, il grillo è la viola, la balena la tuba, l’usignolo è il flauto, il Maresciallo dei Carabinieri la tromba e così via. Se la parte narrativa si può sintetizzare come apparizione, incantesimo e magia, la dimensione musicale disegna linee immaginarie, di orizzonte, di cielo, di nuvole, plasmando tracce melodiche ad unire l'immaginazione della parola ed il suo divenire suono.
Ecco in breve la trama della fiaba.
A Lullina piace moltissimo passeggiare con il nonno e ascoltarlo mentre racconta storie incredibili inventate apposta per lei. Ma un giorno il nonno si accorge che la sua picciliddra è distratta e pensierosa e quando le chiede cosa non va lei confessa: tutto dipende da un sogno, il più bizzarro e stravagante che abbia mai fatto. Un omino minuscolo, tutto vestito di giallo, le ha rivelato la formula magica per far scomparire le persone, e Lullina muore dalla voglia di fare una prova! Fi ri ri ri, borerò, parupazio, stonibò, qua non sto: appena le sette parole misteriose escono dalla sua bocca la bambina scompare. Prima incredulo e poi disperato, il nonno si mette a cercarla dappertutto, invano. Possibile che quelle sette parole mammalucchigne abbiano sprigionato una magia tanto potente?  Ma, spiega Camilleri, “per dei bambini non potevo lasciare un finale così drammatico e ingiusto, e l’ho modificato, anche perché dalle fiabe ci si aspetta che finiscano col solito e vissero felici e contenti”. Come poi avviene.
 
Biglietti: € 5 al Botteghino del Politeama Garibaldi.

(Immagine di Massimiliano Scuderi)

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