Venerdì 29 marzo 2024, ore 13
una
Via Crucis contemporanea
testi di Angelo Casati
Giulia
Gaudenzi, voce narrante
Emanuele Cisi, sassofono
Matteo
Galli, organo
Alle 13 saranno le parole poetiche di Angelo Casati (nella foto a sinistra)ad essere contrappuntate di suoni che scaturiranno direttamente dai testi delle stazioni a disegnare una polifonia a tre voci. Un linguaggio musicale che sgorga dalle radici culturali del nostro tempo, dalla tradizione improvvisativa che collega straordinariamente secoli di cultura liturgica con la modernità del jazz (inteso come luogo della musica certamente non omologante). Un sassofono d'eccezione, con la sua voce quasi umana fatta di respiro, di aria, di forza e di sussurri per interpretare una Via Crucis contemporanea senza timore di spendere linguaggi inusuali che toccano la radice della spiritualità.
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Emanuele Cisi, nato a Torino nel
1964, Emanuele Cisi è oggi uno dei compositori e sassofonisti
(tenore e soprano) più apprezzati della scena jazz internazionale.
Un suono personale e ricercato, un approccio energico, uniti a una
profonda conoscenza della tradizione e a uno spiccato senso della
melodia e dello swing, sono i tratti salienti del suo stile. Nel
1995, viene premiato dalla rivista Musica Jazz come miglior nuovo
talento. Da allora la sua carriera professionale si snoda tra Italia,
Europa e Stati Uniti, ma si è esibito anche in Cina, in Russia, in
Oceania e Sud America. Ha suonato con: Clark Terry, Nat Adderley,
Jimmy Cobb, Sting, Albert Heath, Benny Golson, Billy Cobham, Branford
Marsalis, Joe Lovano, Robert aGambarini, Aldo Romano, Enrico Rava,
Paolo Fresu e molti altri. Al suo attivo 10 dischi a suo nome e più
di 100 come sideman o co-leader. E’ l’unico artista europeo ad
essere stato pubblicato da una delle più prestigiose etichette
specializzate statunitensi, la Maxjazz (“Where or When”, 2013).
Inizia a studiare il sax alto a 16 anni, passando presto al tenore e
al soprano. Dopo pochi anni, inizia ed esibirsi nei jazz club della
sua città e dei dintorni, e nel 1984 riceve il suo primo ingaggio
professionale importante, col gruppo Area II, riedizione degli
storici Area, guidati dal batterista Giulio Capiozzo. Si mette così
in luce a livello nazionale, e inizia a collaborare con molti
musicisti trasferendosi a Milano. Nel ’94 registra il primo disco a
suo nome, destando molta attenzione tra il pubblico e la critica.
Espatria sempre più spesso, soprattutto in Francia, dove registra
due lavori a suo nome e dove, nel 2001, viene chiamato a far parte
del gruppo di Aldo Romano “Because of Bechet” con cui si esibisce
in tutti i principali festival e teatri transalpini. Nel 2006 fonda,
insieme al collega di Detroit Chris Collins, il Detroit-Torino Urban
Jazz Project, un ambizioso e articolato progetto multidisciplinare
(che vede coinvolti anche due fotografi) che esplora differenze e
similitudini culturali tra le due “città dell’auto”. Nel 2008
pubblica 3 nuovi progetti discografici, tra cui uno realizzato in
Belgio col gruppo di Bart DeFoort che ha ottenuto il premio Django
d’Or come miglior disco dell’anno. A fine agosto dello stesso
anno si è esibito, unico artista europeo, al prestigioso Detroit
International Jazz Festival con una formazione americana. Nel 2009 è
stato in tournée in Cile, partecipando al festival jazz di
Providencia, ha partecipato ad alcuni reading-musicali con gli
scrittori Paolo Giordano e Luca Ragagnin, si è esibito in tour con
un suo quartetto (presentando il cd “The Age of Numbers” –
Auand Records), col pianista americano Xavier Davis, si è esibito in
Norvegia, e ha compiuto una tournée negli Stati Uniti con il
progetto Detroit-Torino Urban Jazz Project. Sempre nello stesso anno
risiede per quattro mesi a Washington DC, dove collabora con molti
artisti rappresentativi della scena U.S.A., esibendosi in vari jazz
clubs e rassegne, e compie nuovamente un lungo tour tra Belgio e
Olanda. Nel 2010 si esibisce ancora negli U.S.A. e da vita ad un
nuovo progetto, il Northbound, un quartetto “pianoless” con
trombone. Il 9 maggio 2011 si è tenuta con grande successo al Teatro
Regio di Torino la prima mondiale del DTUJP (Detroit-Torino Urban
Jazz Project) in versione “sinfonica”, dove l’orchestra
Filarmonica ’900 diretta dal M° Damian Iorio ha eseguito insieme
al quartetto guidato da Cisi e Collins le due partiture commissionate
appositamente ai compositori Carlo Boccadoro e James Hartway. Tra le
sue più singolari collaborazioni, su disco e dal vivo, spicca quella
con il prestigioso ensemble di musica barocca La Venexiana, in cui
fonde la sua personale sonorità e il suo stile in un repertorio
classico che spazia tra Monteverdi e Handel. Con loro si esibisce
frequentemente all’estero, soprattutto in Germania. Il suo cd,
“Homecoming”, registrato per l’etichetta giapponese Albore
Jazz, lo vede guidare un quartetto con alcuni vecchi compagni di
viaggio: Luigi Bonafede, Rosario Bonaccorso e Francesco Sotgiu, in un
programma di composizioni originali. Nel 2015 e nel 2016 ha vinto il
Jazzit Readers Poll (indetto dalla rivista italiana Jazzit) come
migliore Sax Tenore italiano. A maggio 2016 ha compiuto un lungo tour
in Russia riscuotendo consensi entusiastici. Nel 2016 è stato
pubblicato un pregevole lavoro discografico che lo vede al fianco
del pianista afroamericano Eric Reed. A maggio 2018 il suo primo
disco prodotto dalla Warner Music, “No Eyes – Looking at Lester
Young” un sentito omaggio a uno dei massimi geni della storia del
Jazz e “inventori” del sax tenore. Negli anni è stato invitato a
tenere una masterclass alla Juilliard School di New York. In campo
didattico, dal 2010 è docente di Sassofono jazz al Conservatorio di
Torino.
Giulia Gaudenzi, è attrice, scrittrice, redattrice e autrice, si occupa di danza e di comunicazione. sviluppa un forte interesse per la scrittura e nel 2018 consegue la laurea in Lettere presso l’università di Bergamo. Poco dopo si avvicina al mondo del teatro grazie alla conoscenza dell’artista Franz Cancelli e delle sue maschere teatrali con il quale collabora per spettacoli ed eventi a Bergamo e Venezia. Nel frattempo frequenta corsi di danza classica attraverso i quali scopre la sua forte passione per la danza. Nel 2019 viene accettata alla scuola di Teatro Arsenale di Milano dove si diploma come attrice nel 2021. Il 2021 è anche l’anno in cui si trasferisce a Milano: va in scena per lo spettacolo Infinito Nero di Salvatore Sciarrino (2021) e lavora al progetto di danza Amante con la danzatrice e coreografa Michela Priuli (2022). Inizia a collaborare con diverse realtà creative che vanno dal teatro, alla danza, al disegno, alla fotografia, alla moda e alla scrittura. Pubblica degli articoli per la rassegna teatrale Prima del Teatro Arsenale di Milano.
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