Myung-Whun Chung torna alla testa
dell’Orchestra del Teatro La Fenice in una serie di due concerti –
al Malibran e al Teatro La Fenice – che si svolgeranno nell’ambito
della Stagione Sinfonica 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice
di Venezia. Nel primo dei due appuntamenti, in programma al Teatro
Malibran venerdì 22 marzo 2024 ore 20.00 (turno S) e sabato 23 marzo
2024 ore 17.00 (turno U), il maestro sudcoreano sarà impegnato nella
doppia veste di direttore e pianista solista, per l’esecuzione del
Concerto per pianoforte, violino, violoncello e orchestra in do
maggiore op. 56 di Ludwig van Beethoven che sarà interpretato
insieme con i solisti Roberto Baraldi al violino e Emanuele Silvestri
al violoncello. Nella seconda parte della serata la scena sarà
invece tutta per uno dei capolavori del sinfonismo tedesco, la
Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms.
Di Ludwig van Beethoven (1770-1827), verrà eseguito il Triplo Concerto in do maggiore op. 56 per pianoforte, violino, violoncello e orchestra, una composizione che, seppur abbozzata sullo stesso quaderno dove andavano prendendo forma l’Eroica e il Fidelio, è senz’altro ancora immersa nel mondo luminoso e a-problematico della musica del Settecento. Lo si percepisce anche da circostanze ‘esteriori’: l’impiego di più solisti, che era frequente fino alla metà di quel secolo ma era ormai diventato desueto nei Paesi di area tedesca; oppure il fatto che fu composto su commissione, per esaudire un desiderio di un esponente dell’aristocrazia, il fratello dell’imperatore Francesco ii, l’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena, che era grande appassionato di musica e allievo dello stesso Beethoven. Scrivendo la parte del pianoforte, il compositore di Bonn dovette tener conto delle possibilità del suo giovane pupillo – scrisse per lui una parte piuttosto facile ma anche brillante e vistosa, per evitare che fosse messo in ombra dagli altri due solisti – ed è logico dedurne che fu questo il motivo per cui Beethoven affiancò al pianoforte altri due strumenti, le cui parti sono più impegnative, soprattutto quella del violoncello, che si spinge spesso nel registro acuto. La prima esecuzione ebbe luogo nel 1805 nel corso di un concerto privato nel Palais Augarten, di proprietà dell’imperatore.
Johannes Brahms (1833-1897) compose la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 durante il soggiorno estivo «del tutto delizioso» – così scrisse il compositore a Clara Schumann – nel piccolo villaggio stiriano di Mürzzuschlag, alle pendici del monte Semmering, fra il 1884 e il 1885. La prima esecuzione, il 25 ottobre 1885 con l’orchestra della Cappella ducale di Meiningen diretta dall’autore, fu un successo notevole, confermato nella tournée successiva diretta da Bülow in Germania e Olanda. Il compositore tedesco concepì i suoi lavori sinfonici, e quest’ultimo in particolare, come punto di arrivo di un lungo cammino di ricerca e indagine sull’orchestra e le sue problematiche, secondo una personalità per la quale il perfezionamento stilistico, la selezione, il labor limae, la sintesi erano una linea guida. Giunse a rielaborare echi beethoveniani di monumentale imponenza, richiami al folklore e a sentimenti appartenenti a intime sfere, cantabilità liederistica con tratti di commossa confessione, bagliori cameristici, tecniche compositive e alchimie combinatorie sviluppate dalla riflessione sulle forme antiche, in una visione del mondo tra distacco superiore e lacerazione interiore. L’orchestra viene studiata in tutte le sue possibili magie d’intreccio, risultando incredibilmente compatta, con scelte strumentali volte strategicamente a valorizzare il carattere peculiare di ogni tema.
Come di consueto, il concerto di venerdì 22 marzo sarà preceduto da un incontro a ingresso libero, in quest’occasione tenuto dal musicologo Mauro Masiero, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale.
I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online
Di Ludwig van Beethoven (1770-1827), verrà eseguito il Triplo Concerto in do maggiore op. 56 per pianoforte, violino, violoncello e orchestra, una composizione che, seppur abbozzata sullo stesso quaderno dove andavano prendendo forma l’Eroica e il Fidelio, è senz’altro ancora immersa nel mondo luminoso e a-problematico della musica del Settecento. Lo si percepisce anche da circostanze ‘esteriori’: l’impiego di più solisti, che era frequente fino alla metà di quel secolo ma era ormai diventato desueto nei Paesi di area tedesca; oppure il fatto che fu composto su commissione, per esaudire un desiderio di un esponente dell’aristocrazia, il fratello dell’imperatore Francesco ii, l’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena, che era grande appassionato di musica e allievo dello stesso Beethoven. Scrivendo la parte del pianoforte, il compositore di Bonn dovette tener conto delle possibilità del suo giovane pupillo – scrisse per lui una parte piuttosto facile ma anche brillante e vistosa, per evitare che fosse messo in ombra dagli altri due solisti – ed è logico dedurne che fu questo il motivo per cui Beethoven affiancò al pianoforte altri due strumenti, le cui parti sono più impegnative, soprattutto quella del violoncello, che si spinge spesso nel registro acuto. La prima esecuzione ebbe luogo nel 1805 nel corso di un concerto privato nel Palais Augarten, di proprietà dell’imperatore.
Johannes Brahms (1833-1897) compose la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 durante il soggiorno estivo «del tutto delizioso» – così scrisse il compositore a Clara Schumann – nel piccolo villaggio stiriano di Mürzzuschlag, alle pendici del monte Semmering, fra il 1884 e il 1885. La prima esecuzione, il 25 ottobre 1885 con l’orchestra della Cappella ducale di Meiningen diretta dall’autore, fu un successo notevole, confermato nella tournée successiva diretta da Bülow in Germania e Olanda. Il compositore tedesco concepì i suoi lavori sinfonici, e quest’ultimo in particolare, come punto di arrivo di un lungo cammino di ricerca e indagine sull’orchestra e le sue problematiche, secondo una personalità per la quale il perfezionamento stilistico, la selezione, il labor limae, la sintesi erano una linea guida. Giunse a rielaborare echi beethoveniani di monumentale imponenza, richiami al folklore e a sentimenti appartenenti a intime sfere, cantabilità liederistica con tratti di commossa confessione, bagliori cameristici, tecniche compositive e alchimie combinatorie sviluppate dalla riflessione sulle forme antiche, in una visione del mondo tra distacco superiore e lacerazione interiore. L’orchestra viene studiata in tutte le sue possibili magie d’intreccio, risultando incredibilmente compatta, con scelte strumentali volte strategicamente a valorizzare il carattere peculiare di ogni tema.
Come di consueto, il concerto di venerdì 22 marzo sarà preceduto da un incontro a ingresso libero, in quest’occasione tenuto dal musicologo Mauro Masiero, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale.
I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online
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