Giovedì 14 marzo al Teatro Argentina (ore 21) un nuovo concerto della stagione da camera dell’Accademia Filarmonica Romana con il duo tutto italiano formato dal violinista Massimo Quarta e dal pianista Alessandro Marangoni, musicisti dalla consolidata carriera internazionale, con la passione per la musica da camera.
Massimo Quarta è uno dei pochi italiani ad aver vinto, nel 1991 a 26 anni, il Primo Premio al Concorso “Paganini” di Genova. Temirkanov, Chung, Thielemann, Gatti, Harding, Spivakov sono solo alcuni dei direttori con cui ha collaborato, invitato da istituzioni concertistiche e i maggiori festival in Italia e in tutto il mondo. All’attività solistica e da camera, ha affiancato da più di venticinque anni quella di direttore d’orchestra. Numerose le incisioni discografiche, in particolare spicca la rilettura del repertorio paganiniano apprezzata da pubblico e critica.
Vincitore del Premio Abbiati nel 2019, il
pianista (e filosofo) Alessandro Marangoni si è affermato
sulla scena internazionale grazie ad una significativa attività
concertistica e discografica sia come solista che camerista.
Perfezionatosi con Maria Tipo alla Scuola di Musica di Fiesole,
debutta nel 2007 al Teatro alla Scala di Milano, in un omaggio a
Victor de Sabata, insieme a Daniel Barenboim. Da allora ha suonato
nelle principali sale d’Europa, Cina, Stati Uniti e Australia. È
il primo musicista italiano a esibirsi anche nel mondo virtuale
di Second Life, eseguendo più di cento concerti.
Il concerto si apre con un omaggio a Ferruccio Busoni – nel 2024 cade il centenario della morte –, di cui viene eseguita la Seconda Sonata per violino e pianoforte op. 36a, composta nel 1898 e che lo stesso autore considerò il suo “opus 1”, ovvero il primo lavoro che avesse una sua precisa dignità estetica. Accolta con interesse di pubblico e critica, la Sonata divenne molto popolare ed eseguita all’epoca, un riconoscimento meritato che non ha evitato però un certo oblio negli anni a venire. Compositore vissuto a cavallo fra XIX e XX secolo, che ha assorbito il clima decadente di fine secolo ma anche le forze innovatrici del nuovo, Busoni è forse fra i compositori italiani più “europei” della sua generazione, in dialogo con alcuni musicisti che hanno segnato quel delicato passaggio, fra cui Hindemith e Schoenberg, ma allo stesso tempo tenendo come riferimento la musica dei grandi del passato, come Johann Sebastian Bach che omaggia nel terzo e ultimo movimento di questa Seconda Sonata per violino e pianoforte, citando il motivo di “Wie wohl ist mir” tratto dal secondo quaderno per Anna Magdalena.
Seguono due brani di Čajkovskij nella trascrizione per violino e pianoforte: la Sérénade mélancolique op. 26, dal carattere lirico e intimo e il Waltz-Scherzo op. 34 dal carattere brillante e leggero. Chiusura con il virtuosismo sfavillante della Carmen Fantasie di Franz Waxman, qui nella versione per violino e pianoforte, tratta dalla colonna sonora, candidata agli Oscar per la migliore musica per film, di Humoresque (1946) del regista Jean Negulesco.
Il concerto si apre con un omaggio a Ferruccio Busoni – nel 2024 cade il centenario della morte –, di cui viene eseguita la Seconda Sonata per violino e pianoforte op. 36a, composta nel 1898 e che lo stesso autore considerò il suo “opus 1”, ovvero il primo lavoro che avesse una sua precisa dignità estetica. Accolta con interesse di pubblico e critica, la Sonata divenne molto popolare ed eseguita all’epoca, un riconoscimento meritato che non ha evitato però un certo oblio negli anni a venire. Compositore vissuto a cavallo fra XIX e XX secolo, che ha assorbito il clima decadente di fine secolo ma anche le forze innovatrici del nuovo, Busoni è forse fra i compositori italiani più “europei” della sua generazione, in dialogo con alcuni musicisti che hanno segnato quel delicato passaggio, fra cui Hindemith e Schoenberg, ma allo stesso tempo tenendo come riferimento la musica dei grandi del passato, come Johann Sebastian Bach che omaggia nel terzo e ultimo movimento di questa Seconda Sonata per violino e pianoforte, citando il motivo di “Wie wohl ist mir” tratto dal secondo quaderno per Anna Magdalena.
Seguono due brani di Čajkovskij nella trascrizione per violino e pianoforte: la Sérénade mélancolique op. 26, dal carattere lirico e intimo e il Waltz-Scherzo op. 34 dal carattere brillante e leggero. Chiusura con il virtuosismo sfavillante della Carmen Fantasie di Franz Waxman, qui nella versione per violino e pianoforte, tratta dalla colonna sonora, candidata agli Oscar per la migliore musica per film, di Humoresque (1946) del regista Jean Negulesco.
Nessun commento:
Posta un commento