MISSA PRO DEFUNCTIS
Un grande concerto
sinfonico-corale e giovani interpreti di talento
riaprono la stagione
sinfonica con il raro capolavoro di Cimarosa
STAGIONE SINFONICA 2019 DELLA
FONDAZIONE ARENA
TEATRO FILARMONICO
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2019 – ORE
20.00
SABATO 12 OTTOBRE 2019 – ORE
17.00
Venerdì 11 ottobre 2019 alle
20 si riapre la stagione sinfonica al Teatro Filarmonico con la prima
esecuzione veronese della grande Missa pro defunctis di Domenica
Cimarosa. L’ambiziosa pagina si lega alla chiusura della stagione primaverile e
al prossimo Matrimonio segreto, entrambi nel segno del grande compositore
della scuola napoletana del ‘700. I giovani talenti Eleonora Bellocci, Lorrie
Garcia, Matteo Mezzaro e Alessandro Abis sono diretti dal maestro Alessandro Cadario,
al suo debutto alla guida di Orchestra e Coro dell’Arena di Verona.
Replica: sabato 12 ottobre,
ore 17.00.
Il Maestro di cappella,
pagina breve ma di assoluto valore, è stata una gradita sorpresa per il
pubblico veronese che vi ha assistito per la prima volta lo scorso maggio. A
270 anni di distanza dalla sua nascita, l’autore Domenico Cimarosa (1749-1801)
è stato curiosamente poco eseguito sul palcoscenico del Teatro Filarmonico nel
corso degli anni, tanto che è stato scelto come punto di partenza di un
approfondito excursus operistico e sinfonico nella stagione autunnale di
Fondazione Arena. Il Viaggio in Italia fino a dicembre attraversa il
Romanticismo e arriverà a toccare il pieno Novecento, iniziando proprio con
l’opera Il Matrimonio segreto (dal 27 ottobre al 3 novembre), massimo
capolavoro buffo di Cimarosa, preceduto dalla ricca pagina sinfonico-corale
della Missa pro defunctis, anch’essa in prima esecuzione a Verona, che è
stata fino alla fine dell’Ottocento il requiem più apprezzato ed eseguito in
Europa dopo quello (incompiuto e solo parzialmente autografo) di Mozart.
Nel corpus delle oltre venti
messe composte da Cimarosa (prolifico operista ma non solo) alla fine del
Settecento, quella pro defunctis è particolarmente legata alla
fortuna estera del suo autore: chiamato alla corte della zarina Caterina II di
Russia attraverso il duca Antonino Maresca di Serracapriola (ambasciatore del
Regno di Napoli), il compositore dovette scriverla appena giunto a San
Pietroburgo per l’improvvisa scomparsa della moglie del suo mentore: Maria
Adelaide di Camerano. L’opera, compendio dello stile tragico della Scuola
napoletana del ‘700 e allo stesso tempo ricca dell’invenzione melodica
originale di Cimarosa, fu eseguita per la prima volta il 12 dicembre 1787,
sancendo il debutto per il già stimato talento aversano nell’allora capitale
russa e un affettuoso omaggio con somma arte ai suoi benefattori. Dopo una
grande fortuna nel corso del XIX secolo condivisa col capolavoro estremo di
Mozart, l’avvento della moderna e teatrale Messa da requiem verdiana
ha scalzato dal podio quella cimarosiana per frequenza di esecuzioni, la quale
però sta riguadagnando negli ultimi anni l’attenzione degli esperti e del
pubblico, con la pubblicazione dell’edizione critica e nuove incisioni.
Per l’esecuzione veronese
debutta sul podio della Fondazione Arena di Verona un apprezzato maestro, Alessandro
Cadario, direttore dei Pomeriggi musicali di Milano dalla carriera
internazionale e dal repertorio trasversale, con grande esperienza nel campo
sinfonico-corale, che guida l’Orchestra e il Coro preparato
da Vito Lombardi. All’ensemble si unisce un quartetto di giovani solisti
in carriera: il soprano Eleonora Bellocci, il mezzosoprano Lorrie
Garcia, il tenore Matteo Mezzaro e il basso Alessandro Abis.
Sono disponibili biglietti e abbonamenti per le due esecuzioni in cartellone,
venerdì alle 20 e sabato alle 17.
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