venerdì 1 novembre 2024

Con La Traviata nella nuova produzione del Teatro Verdi di Trieste per la regia di Arnaud Bernard e la direzione di Enrico Calesso si apre la nuova stagione

 


TEATRO VERDI, TRIESTE
STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 2024-2025
LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi
8, 9, 10, 15, 16 e 17 novembre Trieste, 13 dicembre Udine, 19 dicembre Pordenone
 
Maestro Concertatore e Direttore ENRICO CALESSO
Regia ARNAUD BERNARD
Scene ALESSANDRO CAMERA
Costumi CARLA RICOTTI
Light designer EMANUELE AGLIATI
Assistente alla regia YAMAL DAS IRMICH
Assistente alle scene ANDREA GREGORI
Assistente ai costumi MARGHERITA PLATÈ
NUOVO ALLESTIMENTO DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
 
Personaggi e interpreti
Violetta Valéry
MARIA GRAZIA SCHIAVO (8, 10, 15, 17/XI)
FRANCESCA SASSU (9, 16/XI)
Alfredo Germont
ANTONIO POLI (8, 10, 15, 17/XI)
KLODJAN KAÇANI (9, 16/XI)
Giorgio Germont
ROBERTO FRONTALI (8, 10, 15, 17/XI)
FEDERICO LONGHI (9, 16/XI)
Flora Bervoix ELEONORA VACCHI
Barone Douphol FRANCESCO VERNA
Marchese d’Obigny FRANCESCO AURIEMMA
Dottor Grenvil ANDREA PELLEGRINI
Gastone SAVERIO FIORE
Annina VERONICA PRANDO
Giuseppe GIANLUCA SORRENTINO
Un domestico di Flora GIUSEPPE OLIVERI
Un commissionario DAMIANO LOCATELLI
 
Maestro del Coro PAOLO LONGO
ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
 
La stagione apre l’8 novembre con il più popolare e cinematografico dei titoli verdiani, La Traviata, nel nuovo allestimento per il Verdi del regista francese Arnaud Bernard, noto per la sua capacità di riletture intriganti pur rimanendo sempre in una cornice di impeccabile classicismo. Sul podio il Direttore Musicale Stabile Enrico Calesso, che affrontò per la prima volta il titolo nel 2018 al Maggio Musicale Fiorentino e da allora ne ha fatto uno dei suoi punti di forza sui tanti palchi europei dove stabilmente dirige. Il cast è guidato da una Violetta di assoluta esperienza quale la quarantottenne napoletana Maria Grazia Schiavo (nella foto a destra), voce di riferimento di direttori quali Muti e Dantone e presenza importante sui migliori palchi internazionali, da Salisburgo alla Scala. Con lei il giovane Alfredo di Antonio Poli, tra i tenori più stimati della nuova generazione, precoce scoperta di Riccardo Muti e reduce dal successo personale nella nuova Vestale per l’anno spontiniano.
La Traviata di Arnaud Bernard (nella foto a sinistra), costruita in mesi di lavoro nei laboratori artigiani di Trieste, quest’anno attivissimi su ben cinque produzioni, porterà Violetta in un clima di sofisticata eleganza, con chiari riferimenti alla festosa rinascita post-bellica nelle sontuose collezioni di Christian Dior degli anni ’50, reazione del mondo femminile alle dure ristrettezze della Seconda Guerra Mondiale, perfetta epitome estetica dei festeggiamenti triestini per il ritorno in Italia nel 1954. Bernard, reduce dal fortunato trittico dedicato alle Manon Lescaut di Auber, Massenet e Puccini al Regio di Torino, giunge dunque con un’idea registica ed estetica di grande raffinatezza e peraltro perfettamente centrata nell’atmosfera del libretto, pur nella sua trasposizione temporale. Il gruppo creativo si completa, come al Regio di Torino, con Alessandra Camera alle scene, già con Mariani al Maggio Musicale Fiorentino, ed i costumi di Carla Ricotti.
L’orchestra del Verdi, nel pieno di una fortunatissima stagione sinfonica che sta dando grandi esiti sia sul fronte del pubblico sia su quello della critica, sarà guidata da Enrico Calesso (nella foto a destra) che della sua Traviata racconta: “Sono molto lieto di aprire la stagione operistica del Teatro Lirico Verdi con La Traviata, la prima opera che cominciai a studiare, sin da adolescente. Si tratta di un capolavoro assoluto, di estrema difficoltà interpretativa: la straordinaria potenza di introspezione psicologica di questa partitura impone non solo una rigorosa attenzione al segno scritto, ma anche un'indagine accurata di tutti gli sviluppi melodici e tematici, che Verdi dipana in un poderoso sistema di consapevoli scelte tonali, volte a connotare ogni situazione in modo profondo e peculiare.”

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