Si intitola “Pagliacci. Il Gran Teatro della Vita” e si sviluppa attorno al rapporto tra realtà e finzione l’ultimo appuntamento dell’anno della rassegna “In Controluce” che - con il musicologo Giovanni Bietti, lo storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa e la partecipazione dello psichiatra e psicoanalista Stefano Bolognini - racconta Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, mercoledì 4 dicembre alle 20.30 all’Auditorium Manzoni. L’opera sarà poi in scena dal 15 al 22 dicembre al Comunale Nouveau.
“La commedia è finita”, “Acta est fabula, plaudite”: così termina il capolavoro di Leoncavallo, che anticipa tante tendenze artistiche e letterarie novecentesche; così pronunciava in letto di morte l’imperatore Augusto. Sono la vita e il teatro, la realtà e la finzione a confondersi in un gioco di “specchiature” che da sempre affascina l’animo umano e che il compositore napoletano restituisce nello spirito verista del suo tempo.
Nell’appuntamento bolognese, Bietti e Villa propongono un viaggio che intreccia la vita di Leoncavallo con la storia della sua opera più celebre, tutta riassunta nell’aria Vesti la giubba. Questa, registrata da Enrico Caruso, divenne il primo disco al mondo a toccare il milione di copie vendute, oltre a essere ripresa in moltissimi film e serie tv, cartoni animati e musica pop. Il racconto fatto di immagini, suoni e parole si conclude con una riflessione di Bolognini.
Ad arricchire la serata anche due pagine di Pagliacci nell’interpretazione degli allievi della Scuola dell’Opera del TCBO: "Qual fiamma avea nel guardo", l’aria di Nedda, è cantata dal soprano Anna Cimmarrusti (nella foto a destra), protagonista, insieme al baritono Hosung Lee, anche nel duetto "Nedda! Silvio!...E allor perché" , con l’accompagnamento al pianoforte di Claudia D'Ippolito. I montaggi e le video creazioni sono di INNOVIO Arts.
La rassegna “In Controluce - Percorsi d’Opera, tra Arte e Storia”, a cura di Barbara Abbondanza, è realizzata dal Teatro Comunale di Bologna in collaborazione con INNOVIO. Questo appuntamento vede il contributo del consulente finanziario Alessandro Andreoli.
Nessun commento:
Posta un commento