Istituzione Universitaria dei
Concerti
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
80a Stagione 2024 | 2025
Martedì 3 dicembre - ore 20.30
Ciclo Schumann Bartók (I)
Cristiano Gualco - violino
Nicola Amati, Cremona 1640
Paolo Andreoli - violino Paolo
Antonio Testore, Milano ca. 1758 (Kulturfonds Peter Eckes)
Simone Gramaglia - viola Gioachino
Torazzi, ca. 1680 (Kulturfonds Peter Eckes)
Giovanni Scaglione - violoncello
Dom Nicola Amati, Bologna 1712 (Kulturfonds Peter Eckes)
Béla Bartók Quartetto n. 3
Robert Schumann Quartetto in la
maggiore op. 41 n. 3
Béla Bartók Quartetto n. 4
Nella sezione della programmazione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti dedicata ai quartetti d’archi non poteva mancare il Quartetto di Cremona, eccellenza cameristica mondiale legata alla IUC da un rapporto decennale in esclusiva su Roma. Dopo tanti progetti monografici, per questa 80esima stagione propongono un nuovo doppio ciclo di integrali dei quartetti di Schumann e Bartók: nel primo concerto eseguiranno il terzo e il quarto di Bartok alternati al terzo di Schumann. Nel corso della stagione offriranno anche un secondo concerto in cui presenteranno L’Arte della Fuga di Bach in una speciale versione eseguita con sette strumenti.
L’idea di intraprendere l’integrale dei quartetti di Bartók, - racconta Cristiano Gualco - un must nella vita di un quartetto d’archi, è stata dettata dall’esigenza di cimentarsi con la complessità di un autore il cui virtuosismo strumentale e compositivo vanno affrontati con la maturità musicale acquisita dal nostro quartetto in un quarto di secolo insieme, e con una forza anche fisica che, per ora, non accenna a scemare. La difficile vita di Bartók, la sua ritrosia nell’insegnare composizione e quindi l’impegno e la solitudine che trovò nel lavoro, si riflettono appieno nei suoi quartetti, erroneamente considerati da molti come brani aggressivi e incomprensibili. In Bartók la ricerca della complessità è perfettamente bilanciata da uno sguardo poetico spesso impareggiabile, che si traduce in pagine di musica di una varietà sonora, ritmica e di una profondità impressionanti. Lo studio minuzioso ed estensivo che fece sulla musica popolare della sua regione, che considerava al primo posto per qualità rispetto a quella degli altri paesi, ci fa entrare in un mondo che è insieme “folk” e altamente programmato, strutturato ed esatto al tempo stesso. Molto più che in altri casi, nei quartetti di Bartók la scrittura è così avanzata, contrappuntistica e complessa che la parte dei singoli strumenti non ha senso senza il dialogo con gli altri. Mentre un appassionato di Bartók potrebbe ascoltare in continuazione i suoi sei quartetti, ho sempre avuto l’impressione che per la maggior parte del pubblico ci sia bisogno di un tempo fisiologico per poter “digerire” tutte le informazioni che la sua musica fornisce. Da qui l’idea di affiancare ai suoi lavori i tre magnifici quartetti Op.41 di Schumann, normalmente poco eseguiti e che funzionano perfettamente nell’economia del nostro progetto, per creare una sorta di “cuscinetto poetico” tra le coppie di lavori di Bartók che presenteremo ad ogni concerto. Si tratterà quindi di una doppia integrale, dopo i cicli beethoveniano e mozartiano già presentati alla IUC. L’ascolto di Schumann non solo servirà per recuperare le energie (nostre e del pubblico) prima di un secondo Bartók, ma ritengo verrà apprezzato e goduto ancora di più per le caratteristiche proprie della sua musica: slancio romantico e irrazionalità del sentimento, pur all’interno di una scrittura classica e quindi ben misurata, posti in netto contrasto con il resto del programma. Spero che l’avvicinamento di questi mondi così lontani sottolinei le peculiarità di entrambi e crei in ogni concerto il bisogno dell’uno per amare di più l’altro.
Fin dalla propria fondazione nel 2000, il Quartetto di Cremona si è affermato come una delle realtà cameristiche più interessanti a livello internazionale.
Tra gli impegni più rilevanti delle passate stagioni, concerti al Concertgebouw (Amsterdam), alla Elbphilharmonie (Amburgo), alla Konzerthaus Berlin, alla Wigmore Hall (Londra), a Stoccolma, Mumbai, Ginevra, Salisburgo, per il Festival Schubertiade, la Chamber Music Society del Lincoln Center di New York e per i principali festival e società di concerto italiani. Nella stagione 23/24, l’acclamato debutto alla Carnegie Hall (ottobre 2023) è stato seguito dal re-invito al Lincoln Center (marzo 2024). Nella stagione 24/25 festeggerà i 25 anni di carriera con concerti in Italia, Giappone, Olanda, Germania, Svizzera, Taiwan e Cina, una tournée in Spagna e due in Nord America. Verrà anche pubblicato un nuovo CD: L’Arte della Fuga di Bach, eseguita con sette strumenti per non alterare la scrittura originaria della partitura (Orchid Classics). Tra le precedenti incisioni, tutte accolte con grande interesse dalla critica internazionale: “Italian Postcards” (2020, Avie Records); un doppio CD dedicato a Schubert (2019, Audite); l’integrale dei Quartetti di Beethoven (2018, Audite). Il Quartetto di Cremona è titolare della cattedra del “Corso di Alto Perfezionamento per Quartetto d’Archi” presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona ed è regolarmente invitato a tenere masterclass in Europa, America, Asia.
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