martedì 26 novembre 2024

I numeri del XXIII Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra : 9000 presenze di pubblico e 700 musicisti da tutta Europa e Giappone

 

Con circa 9000 presenze di pubblico e 700 artisti coinvolti, il XXIII Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra si è concluso confermandosi una delle manifestazioni più seguite e apprezzate della Capitale.
“Pensando al festival di quest’anno – commenta il dott. Hans-Albert Courtial presidente della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra che organizza il festival -, credo che questo abbia voluto esprimere e ricordare le parole che il mio amato Papa Paolo VI ha rivolto agli artisti nel discorso che chiudeva il Concilio Vaticano II nel 1965: ‘Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione’. È ciò di cui abbiamo bisogno oggi ed è ciò che il nostro festival vuole infondere: gioia, bellezza e verità nei nostri cuori, e questo è un frutto prezioso”.
 

“L’esperienza di quest’anno per me è stata meravigliosa. Tante persone mi sono venute incontro raccontandomi che tramite la musica ascoltata in questi bellissimi luoghi, luoghi d’arte e soprattutto luoghi sacri, hanno vissuto intensi momenti di spiritualità. Questo è il messaggio che abbiamo ricevuto dai nostri tanti benefattori e amici della musica e arte sacra, parole importanti che ci fanno guardare con fiducia al futuro della prossima edizione, che cade nell’Anno Santo” conclude Courtial.
Cinque i luoghi sacri a far da scenario suggestivo agli appuntamenti del Festival: le Basiliche Papali di San Paolo fuori le Mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio e la Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio.


Memorabile l’inaugurazione dello scorso 23 ottobre a San Paolo fuori le Mura, con il potente Requiem di Verdi eseguito, davanti a 1700 persone, dall’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con un cast di voci internazionale, in una delle primissime apparizioni di Daniel Harding direttore musicale della compagine ceciliana. All’appuntamento di apertura sono seguiti cinque giorni con il grande repertorio della musica sacra di tutti i tempi, dal 15 al 19 novembre, richiamando orchestre, cori, direttori e solisti da tutta Europa e dal Giappone. Fra i momenti salienti vale la pena ricordare la Messa in si minore di Bach eseguita con rigore filologico da Concerto Köln e Vokalensemble Kölner Dom diretti da Eberhard Metternich in una gremita Basilica di Santa Maria Maggiore, e il debutto al Festival, in una delle sue prime apparizioni all’estero, della giovane Swiss National Orchestra diretta con maestria di Ralf Weikert in un concerto che ha festeggiato monsignor Pablo Colino in occasione dei suoi 90 anni a San Paolo fuori le Mura. Di grande suggestione anche i concerti con i due cori di voci bianche dell’Escolanía del Escorial nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio e dei St. Florianer Sängerknaben, formazione dalla tradizione millenaria, per il concerto conclusivo a Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, nonché la Messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri a Sant’Ignazio di Loyola accompagnata dalle note di Mozart eseguite dalle voci giapponesi dell’IlluminArt Chorus e dall’Orchestra di Roma diretti da Tomomi Nishmoto, gli stessi protagonisti anche dell’esecuzione del Requiem di Mozart a San Giovanni in Laterano.

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