venerdì 1 novembre 2024

Domenica 3 novembre Natalia Abbascià e Agostino Maiurano per "Ferrara Musica al Ridotto", in collaborazione con Associazione Bal'danza

 

Domenica 3 novembre alle 10.30 Bal’danza torna al Ridotto, con una nuova proposta inserita nel cartellone che Ferrara Musica organizza nel Foyer del Teatro Comunale "Claudio Abbado".
Il concerto è a cura del Tiumò Duo, composto da Natalia Abbascià - violino e voce - e da Agostino Maiurano, chitarra e liuto.  All Other Things è il titolo sia del matinée che del primo Ep del duo, pubblicato a settembre dello scorso anno su Spotify.
La citazione è tratta dalla canzone 'Time Stands Still' di John Dowland. Il significato nel testo inglese è legato a una misteriosa figura di donna: 'Tutte le altre cose cambieranno, ma ella rimane la stessa'. In un gioco prismatico di prospettive, per il Tiumó Duo la misteriosa donna a restare sempre la stessa è la Musica Antica e tutto quello che cambia è invece, oltre al contesto, lo stesso modo di suonarla, di reinterpretarla, alludendo a tutto il mondo che sta fuori da questo genere. All Other Things è anche ricerca, attualizzazione ed interiorizzazione della musica antica. I brani che verranno proposti spaziano dalla musica di corte inglese e italiana alla villanella napoletana, passando per i grandi maestri del Barocco, con uno sguardo aperto anche ai compositori contemporanei. Tiumó Duo nasce dall’incontro tra Natalia Abbascià, violinista di formazione classica e cantante jazz incline alle contaminazioni di genere, e Agostino Maiurano, chitarrista classico con una grande passione per la musica antica. Le diverse esperienze musicali dei due interpreti convergono in un sodalizio artistico il cui intento principale è quello di fornire una lettura in chiave contemporanea e colloquiale di un repertorio ricercato come la musica antica. Un approccio multidisciplinare, ma focalizzato su una scrittura idiomatica tipica della strumentazione, conferisce un tono leggero e intimo all’ensemble, manifestando l’esigenza di suonare per raccontare – quasi sussurrare – agli ascoltatori, come se questi fossero amici con cui confidarsi attorno a un focolare. Anche a questo vuole alludere il nome scelto per la formazione nel suo richiamo al greco antico θυμός, per Platone la parte passionale dell’anima legata all’emotività.

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