7 MARZO Ore 21.00
ARGENTINI
D’OLTREMARE
Javier Girotto sax soprano, flauto
quena
Vince Abbracciante fisarmonica
Mentre viaggiavano avanti e indietro per l’Atlantico lungo tutto un secolo, dentro quelle musiche sono cresciute passioni sempre più vivide e profonde, che oggi fanno capolino ogni volta che sentiamo scandire il passo del tango.
Al tramonto del Novecento, quelle musiche argentine sono infine tornate nella patria di chi aveva contribuito a farle nascere, conquistando chi in quegli accenti riusciva a percepire qualcosa di visceralmente familiare. Sulle orme di Piazzolla, ma anche nell’ombra di Troilo, Pugliese, D’Arienzo, sulle rime delle nenie liguri e piemontesi, sicule e campane, toscane e pugliesi, a confronto con il sentire della contemporaneità, musicisti argentini d’oltremare hanno incontrato italiani che riproponevano l’eredità delle tradizioni e il legame con la terra da cui provenivano. Javier Girotto, originario di Cordoba, prodigioso melodista, lirico narratore di paesaggi emotivi con il suo sax soprano, ha incrociato il percorso dell’ostunese Vince Abbracciante, compositore e improvvisatore che rappresenta oggi per la fisarmonica italiana quello che Richard Galliano è per la Francia. Le memorie d’Argentina, trasfigurate nei linguaggi del jazz moderno, hanno riaffondato le loro radici nella terra rossa pugliese su cui resistono ancora ombrosi gli ulivi millenari.
Abbracciante e Girotto nel 2021 hanno pubblicato “Santuario”, un album che raccoglie undici loro composizioni originali e un brano di Luis Bacalov, altro grande argentino d’oltremare.
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