Venerdì 12 maggio alle 20.30 l’Altro Suono festival al Teatro Comunale di Modena ospiterà Moni Ovadia con il suo nuovo Kavanàh, Storie e canti della spiritualità ebraica. Insieme all’autore, voce recitante e cantante dello spettacolo, si ascolterà il FontanaMIX ensemble formato da Lavina Guillari flauti, Marco Ignoti ai clarinetti, Valentino Corvino al violino, viola e oud, Giovanna Famulari al violoncello, Piero Agosti al contrabbasso.
Il programma raccoglie brani di differente ispirazione, partendo dagli inni sacri ebraici della sinagoga per arrivare a quelli di tradizione tzigana. Voci lontane accomunate nell’esaltazione dell’amore per il divino, linguaggi differenti che si intrecciano nella medesima partecipazione. “Il canto è lo strumento principe della comunicazione interiore – spiega Moni Ovadia -. È la prima gemmazione della nostra identità quando appariamo alla luce uscendo dal ventre materno. Ancora non vediamo, non sentiamo, eppure già cantiamo, urliamo il nostro ‘eccomi’ e, vagito dopo vagito, vocalizzo dopo vocalizzo, sillaba dopo sillaba, conquistiamo la lingua mettendoci in cammino per il canto. In seguito perderemo la grazia di quel canto interiore perché saremo imprigionati in un contesto di apprendimento burocratico e rigidamente normativo. La cantoralità ebraica, khazanuth, una delle grandi arti della spiritualità monoteista, ci consente di riprendere il viaggio nei territori profondi dell’animo umano dove si manifestano le pulsioni primarie a costruire senso nelle proprie emozioni e nelle strutture profonde del sentimento. Per questo lo strumento interpretativo più importante del cantore è la kavanàh, la partecipazione, l’adesione al canto come dialogo intimo con l’urgenza del divino, in presenza come in assenza”.
Nato in Bulgaria nel 1946 da una famiglia ebraico-sefardita, a partire dai primi anni Ottanta Moni Ovadia ha cominciato il suo percorso di avvicinamento al teatro via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un ‘teatro musicale’ assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vasta produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il ‘vagabondaggio culturale e reale’ proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, di cui lui si fa memoria per il futuro.
Biglietti, posto unico 20€ salvo riduzioni. Biglietti online, presso la biglietteria del Teatro, o telefonando allo 059 2033010.
Nessun commento:
Posta un commento