Incominciamo dalla copertina. Come
sempre, Musica Insieme ama associare ogni Stagione ad un’immagine
tratta dal mondo dell’arte figurativa, volendo da un lato
evidenziare la vicinanza e le affinità delle arti, e dall’altro
veicolando attraverso le immagini un particolare momento storico o
una speciale caratteristica della Stagione. Negli anni la nostra
immagine è stata interpretata fra gli altri da opere di Botero,
Campisi, Miró, Arman, Kostabi, ma anche dagli studenti
dell’Accademia di Belle Arti, che hanno firmato la grafica della
trentesima edizione. Sempre attenta alla promozione delle nuove
generazioni, ricordiamo che Musica Insieme ha preannunciato sin dalla
scorsa Stagione una Call for Artists, con la collaborazione del
Direttore del MAMBO Lorenzo Balbi, che si concluderà nel 2026/27 con
un premio per giovani creativi che vorranno sperimentarsi
nell’immagine del quarantesimo cartellone di Musica Insieme,
prevedendo anche speciali borse di studio e un’esposizione delle
opere che saranno selezionate.
Quest’anno ad interpretare lo spirito dei Concerti 2023/24 sarà un’immagine di condivisione e di ottimismo, donata a Musica Insieme dall’artista pugliese Millo, noto in tutto il mondo per i suoi murales dallo stile inconfondibile, che riempiono di poesia il grigiore di intere facciate delle periferie di Napoli come di Vienna, e vengono apprezzati dall’Abruzzo, dove Millo ora vive e lavora, alla Cina. L’immagine prescelta per la XXXVII edizione dei Concerti è quella di una fanciulla che suona un violoncello ricavato da un albero fiorito: un messaggio di bellezza e insieme una nuova percezione degli spazi, dove la musica emana colore in un mondo in bianco e nero, e insieme ci ricorda la sua potenza primigenia, che ci connette con la Natura e con la parte più profonda di noi, facendoci sognare, malgrado tutto. Lo stesso Millo ha sottolineato di quest’opera, intitolata Sound of You, «la necessità di trovare una strada in questo mondo frenetico dove a volte ci dimentichiamo di ascoltare la nostra parte interiore. Ho dipinto questo muro a Shanghai nel 2017: questo lavoro è pieno dei miei pensieri più poetici». (nella foto, 'Sound of You', Shangai, 2017)
Musica Insieme ha in progetto inoltre di far “debuttare” Millo anche a Bologna, facendogli realizzare il suo primo murale per la nostra città: un dono che ci ricordi sempre come l’arte e la bellezza debbano essere di tutti e alla portata di tutti.
Altra importante novità da segnalare, la XXXVII edizione dei Concerti andrà a braccetto con la I edizione del Festival Respighi Bologna: il concerto inaugurale della Stagione sarà “gemellato” infatti con il concerto d’apertura della I edizione del Festival, il 24 settembre con l’Orchestra del Conservatorio “G.B. Martini”, straordinari talenti che avranno la possibilità di esibirsi al Manzoni con una solista e un direttore eccezionali come Mariangela Vacatello e Carlo Goldstein. E il 18 giugno il più bel palcoscenico “a cielo aperto”, quello di Piazza Maggiore, ospiterà il concerto-lancio del Festival: l’Orchestra del Conservatorio avrà l’occasione preziosa debuttare nella Piazza della città, e per la prima volta sarà guidata da un Direttore Musicale del Teatro Comunale di Bologna, grazie alla generosa disponibilità di Oksana Lyniv (nella foto). Il concerto sarà aperto a tutta la cittadinanza, ma agli abbonati della Stagione appena conclusa sarà riservato un settore della platea, per accedere al quale sarà sufficiente prenotarsi entro il 16 giugno presso la Segreteria di Musica Insieme (boxoffice@musicainsiemebologna.it): un segno di gratitudine per il nostro pubblico, e un modo per salutare idealmente l’arrivo dell’estate. In occasione del concerto, inoltre, sarà attiva una raccolta fondi per le comunità colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna.
Si riconferma come sempre l’attenzione di Musica Insieme per la sostenibilità ambientale, con una serie di iniziative come la digitalizzazione delle tessere d’abbonamento e dei biglietti, che anche quest’anno potranno essere scaricati sul tablet o sul telefonino, riducendo al minimo l’uso di plastica e PVC, e la consegna a Teatro, anziché per posta, del magazine periodico “Musica Insieme”, da qualche tempo scaricabile anche online. Invito alla Musica, la nostra rassegna dedicata ai residenti della Città metropolitana e da qualche anno anche della regione Emilia-Romagna, raggiungerà un traguardo importante, quello dei 20 anni, sempre mantenendo un servizio prezioso come il trasporto di andata e ritorno per il Teatro Manzoni, un servizio a tutt’oggi unico in Italia, che oltre a facilitare la frequentazione del Teatro riduce di fatto di oltre il 90% il tasso di inquinamento ambientale, “riunendo” in sette pullman quelle che sarebbero altrimenti decine e decine di auto.
Allo scopo di rendere sempre più accessibili e inclusive le nostre iniziative, riconfermeremo anche le rassegne Musica per le Scuole, dedicata agli istituti superiori, e Che musica, ragazzi! per le scuole primarie e medie, che trasmetteremo anche in diretta streaming per consentire idealmente a tutti gli studenti italiani di partecipare. Si amplieranno anche gli sconti: gli Under 35 beneficeranno di una riduzione del 25% sull’acquisto di biglietti e abbonamenti, e gli Over 65 potranno acquistare da quest’anno abbonamenti ridotti non soltanto in II Galleria, ma anche in II Platea.
Con le parole della Presidente Alessandra Scardovi: «L’operosità creativa, la generosità e lo spirito di appartenenza ad una comunità che si fa forza anche e soprattutto nel momento del bisogno come quello che stiamo vivendo oggi, è una caratteristica della nostra regione, e appartiene a pieno titolo al nostro pubblico, che ringraziamo per l’affetto con cui ci segue da quasi quarant’anni e che invitiamo a rimanerci accanto: è un momento molto difficile per tutti, tuttavia partecipare al rito del concerto ci consente di fermare per un attimo il tempo per immergerci nella bellezza, e uscirne rinfrancati nello spirito, ritrovando magari la spinta per affrontare il quotidiano (come ha detto Raina Kabaivanska in una delle nostre cartoline vocali, il saluto che diamo quest’anno prima di ogni concerto: entrare a teatro è come entrare in una favola, dove possiamo sognare ad occhi aperti). Voglio ringraziare anche la stampa, che ci onora con la sua attenzione, e naturalmente chi contribuisce in modo fondamentale a realizzare i nostri sogni: le istituzioni pubbliche e i sostenitori privati, presenti sempre con la loro forza non solo economica, ma anche di idee, di incoraggiamento e di passione».
Quest’anno ad interpretare lo spirito dei Concerti 2023/24 sarà un’immagine di condivisione e di ottimismo, donata a Musica Insieme dall’artista pugliese Millo, noto in tutto il mondo per i suoi murales dallo stile inconfondibile, che riempiono di poesia il grigiore di intere facciate delle periferie di Napoli come di Vienna, e vengono apprezzati dall’Abruzzo, dove Millo ora vive e lavora, alla Cina. L’immagine prescelta per la XXXVII edizione dei Concerti è quella di una fanciulla che suona un violoncello ricavato da un albero fiorito: un messaggio di bellezza e insieme una nuova percezione degli spazi, dove la musica emana colore in un mondo in bianco e nero, e insieme ci ricorda la sua potenza primigenia, che ci connette con la Natura e con la parte più profonda di noi, facendoci sognare, malgrado tutto. Lo stesso Millo ha sottolineato di quest’opera, intitolata Sound of You, «la necessità di trovare una strada in questo mondo frenetico dove a volte ci dimentichiamo di ascoltare la nostra parte interiore. Ho dipinto questo muro a Shanghai nel 2017: questo lavoro è pieno dei miei pensieri più poetici». (nella foto, 'Sound of You', Shangai, 2017)
Musica Insieme ha in progetto inoltre di far “debuttare” Millo anche a Bologna, facendogli realizzare il suo primo murale per la nostra città: un dono che ci ricordi sempre come l’arte e la bellezza debbano essere di tutti e alla portata di tutti.
Altra importante novità da segnalare, la XXXVII edizione dei Concerti andrà a braccetto con la I edizione del Festival Respighi Bologna: il concerto inaugurale della Stagione sarà “gemellato” infatti con il concerto d’apertura della I edizione del Festival, il 24 settembre con l’Orchestra del Conservatorio “G.B. Martini”, straordinari talenti che avranno la possibilità di esibirsi al Manzoni con una solista e un direttore eccezionali come Mariangela Vacatello e Carlo Goldstein. E il 18 giugno il più bel palcoscenico “a cielo aperto”, quello di Piazza Maggiore, ospiterà il concerto-lancio del Festival: l’Orchestra del Conservatorio avrà l’occasione preziosa debuttare nella Piazza della città, e per la prima volta sarà guidata da un Direttore Musicale del Teatro Comunale di Bologna, grazie alla generosa disponibilità di Oksana Lyniv (nella foto). Il concerto sarà aperto a tutta la cittadinanza, ma agli abbonati della Stagione appena conclusa sarà riservato un settore della platea, per accedere al quale sarà sufficiente prenotarsi entro il 16 giugno presso la Segreteria di Musica Insieme (boxoffice@musicainsiemebologna.it): un segno di gratitudine per il nostro pubblico, e un modo per salutare idealmente l’arrivo dell’estate. In occasione del concerto, inoltre, sarà attiva una raccolta fondi per le comunità colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna.
Si riconferma come sempre l’attenzione di Musica Insieme per la sostenibilità ambientale, con una serie di iniziative come la digitalizzazione delle tessere d’abbonamento e dei biglietti, che anche quest’anno potranno essere scaricati sul tablet o sul telefonino, riducendo al minimo l’uso di plastica e PVC, e la consegna a Teatro, anziché per posta, del magazine periodico “Musica Insieme”, da qualche tempo scaricabile anche online. Invito alla Musica, la nostra rassegna dedicata ai residenti della Città metropolitana e da qualche anno anche della regione Emilia-Romagna, raggiungerà un traguardo importante, quello dei 20 anni, sempre mantenendo un servizio prezioso come il trasporto di andata e ritorno per il Teatro Manzoni, un servizio a tutt’oggi unico in Italia, che oltre a facilitare la frequentazione del Teatro riduce di fatto di oltre il 90% il tasso di inquinamento ambientale, “riunendo” in sette pullman quelle che sarebbero altrimenti decine e decine di auto.
Allo scopo di rendere sempre più accessibili e inclusive le nostre iniziative, riconfermeremo anche le rassegne Musica per le Scuole, dedicata agli istituti superiori, e Che musica, ragazzi! per le scuole primarie e medie, che trasmetteremo anche in diretta streaming per consentire idealmente a tutti gli studenti italiani di partecipare. Si amplieranno anche gli sconti: gli Under 35 beneficeranno di una riduzione del 25% sull’acquisto di biglietti e abbonamenti, e gli Over 65 potranno acquistare da quest’anno abbonamenti ridotti non soltanto in II Galleria, ma anche in II Platea.
Con le parole della Presidente Alessandra Scardovi: «L’operosità creativa, la generosità e lo spirito di appartenenza ad una comunità che si fa forza anche e soprattutto nel momento del bisogno come quello che stiamo vivendo oggi, è una caratteristica della nostra regione, e appartiene a pieno titolo al nostro pubblico, che ringraziamo per l’affetto con cui ci segue da quasi quarant’anni e che invitiamo a rimanerci accanto: è un momento molto difficile per tutti, tuttavia partecipare al rito del concerto ci consente di fermare per un attimo il tempo per immergerci nella bellezza, e uscirne rinfrancati nello spirito, ritrovando magari la spinta per affrontare il quotidiano (come ha detto Raina Kabaivanska in una delle nostre cartoline vocali, il saluto che diamo quest’anno prima di ogni concerto: entrare a teatro è come entrare in una favola, dove possiamo sognare ad occhi aperti). Voglio ringraziare anche la stampa, che ci onora con la sua attenzione, e naturalmente chi contribuisce in modo fondamentale a realizzare i nostri sogni: le istituzioni pubbliche e i sostenitori privati, presenti sempre con la loro forza non solo economica, ma anche di idee, di incoraggiamento e di passione».
Gli abbonamenti saranno in vendita a
partire da mercoledì 31 maggio presso la Biglietteria di Bologna
Welcome (Piazza Maggiore 1/E), dal lunedì al sabato con orario 10-13
e 15-18.
Le attività di Musica Insieme si realizzano grazie al contributo di:
MINISTERO DELLA CULTURA, REGIONE EMILIA-ROMAGNA, COMUNE DI BOLOGNA
ALFASIGMA, ARETÈ & COCCHI TECHNOLOGY, BANCA DI BOLOGNA, BPER BANCA, CENTRO AGRO-ALIMENTARE DI BOLOGNA, CONFCOMMERCIO ASCOM BOLOGNA, CONFINDUSTRIA EMILIA, COOP ALLEANZA 3.0, EMIL BANCA, ESPANSIONE GROUP, FATRO, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO IN BOLOGNA, FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA, GALLERIA D’ARTE MAGGIORE G.A.M., GRAFICHE ZANINI, GRUPPO GRANAROLO, GRUPPO HERA, GRUPPO UNIPOL, GUERMANDI GROUP, ILLUMIA, INTESA SANPAOLO, NEXUMSTP SPA, OTTICA MASSARENTI 78, PALAZZO DI VARIGNANA, PELLICONI, PENSKE CARS, PILOT, ROUGJ GROUP, S.O.S. GRAPHICS, UNICREDIT SPA
Le attività di Musica Insieme si realizzano grazie al contributo di:
MINISTERO DELLA CULTURA, REGIONE EMILIA-ROMAGNA, COMUNE DI BOLOGNA
ALFASIGMA, ARETÈ & COCCHI TECHNOLOGY, BANCA DI BOLOGNA, BPER BANCA, CENTRO AGRO-ALIMENTARE DI BOLOGNA, CONFCOMMERCIO ASCOM BOLOGNA, CONFINDUSTRIA EMILIA, COOP ALLEANZA 3.0, EMIL BANCA, ESPANSIONE GROUP, FATRO, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO IN BOLOGNA, FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA, GALLERIA D’ARTE MAGGIORE G.A.M., GRAFICHE ZANINI, GRUPPO GRANAROLO, GRUPPO HERA, GRUPPO UNIPOL, GUERMANDI GROUP, ILLUMIA, INTESA SANPAOLO, NEXUMSTP SPA, OTTICA MASSARENTI 78, PALAZZO DI VARIGNANA, PELLICONI, PENSKE CARS, PILOT, ROUGJ GROUP, S.O.S. GRAPHICS, UNICREDIT SPA
(nella foto)
IL CALENDARIO – INTERPRETI E
PROGRAMMA
16 concerti, 6 debutti a Bologna, 1 prima esecuzione assoluta, 3 prime italiane. Non sono soltanto numeri: sono segni di vita e di vitalità della musica, che mai come in questa trentasettesima stagione mostrano quanto le etichette di “classica”, “repertorio”, “cameristica” vadano strette a una materia tanto pulsante come quella dei nostri Concerti. Ciascuno di essi, più che una mera esecuzione, è un rito, un momento irripetibile che inizia quando le luci si abbassano e i nostri interpreti si donano letteralmente alla musica e al pubblico, consacrandosi anima e corpo alla partitura. E quando finisce, dall’una e dall’altra parte del palco qualcosa è cambiato, perché si sono incontrate energie e condivise emozioni, in uno scambio che è anche un arricchimento reciproco.
L’emblema dell’ascolto e della condivisione è naturalmente rappresentato dagli ensemble, che in questo cartellone saranno cinque, a partire dalla doppia inaugurazione, dei Concerti e del Festival Respighi Bologna, che domenica 24 settembre vedrà impegnati al Manzoni i talenti dell’Orchestra del Conservatorio “G.B. Martini”, ma anche un giovane compositore, che sarà selezionato fra i più meritevoli del Conservatorio felsineo per firmare la prima esecuzione assoluta del brano Omaggio a Respighi, tassello iniziale di una serie di commissioni che il Festival assegnerà ogni anno. Ad un altro brillante allievo del Conservatorio, il pianista Gian Marco Verdone (nella foto), sarà affidato poi il Concerto in modo misolidio di Respighi, mentre una guest star come Mariangela Vacatello, da oltre vent’anni sulle scene con virtuosismo e passione, eseguirà il Quarto Concerto di Rachmaninov, coronando così le celebrazioni per il 150° anniversario della nascita del compositore. Sul podio un altro interprete brillante e raffinato come Carlo Goldstein, Direttore Ospite Principale della Volksoper di Vienna.
16 concerti, 6 debutti a Bologna, 1 prima esecuzione assoluta, 3 prime italiane. Non sono soltanto numeri: sono segni di vita e di vitalità della musica, che mai come in questa trentasettesima stagione mostrano quanto le etichette di “classica”, “repertorio”, “cameristica” vadano strette a una materia tanto pulsante come quella dei nostri Concerti. Ciascuno di essi, più che una mera esecuzione, è un rito, un momento irripetibile che inizia quando le luci si abbassano e i nostri interpreti si donano letteralmente alla musica e al pubblico, consacrandosi anima e corpo alla partitura. E quando finisce, dall’una e dall’altra parte del palco qualcosa è cambiato, perché si sono incontrate energie e condivise emozioni, in uno scambio che è anche un arricchimento reciproco.
L’emblema dell’ascolto e della condivisione è naturalmente rappresentato dagli ensemble, che in questo cartellone saranno cinque, a partire dalla doppia inaugurazione, dei Concerti e del Festival Respighi Bologna, che domenica 24 settembre vedrà impegnati al Manzoni i talenti dell’Orchestra del Conservatorio “G.B. Martini”, ma anche un giovane compositore, che sarà selezionato fra i più meritevoli del Conservatorio felsineo per firmare la prima esecuzione assoluta del brano Omaggio a Respighi, tassello iniziale di una serie di commissioni che il Festival assegnerà ogni anno. Ad un altro brillante allievo del Conservatorio, il pianista Gian Marco Verdone (nella foto), sarà affidato poi il Concerto in modo misolidio di Respighi, mentre una guest star come Mariangela Vacatello, da oltre vent’anni sulle scene con virtuosismo e passione, eseguirà il Quarto Concerto di Rachmaninov, coronando così le celebrazioni per il 150° anniversario della nascita del compositore. Sul podio un altro interprete brillante e raffinato come Carlo Goldstein, Direttore Ospite Principale della Volksoper di Vienna.
Il 22 ottobre tornerà
poi a Bologna dopo vent’anni (e dopo aver debuttato nella nostra
città, giovanissima, nel 1992) una straordinaria violinista come
Midori (nella foto), che ha dedicato la propria arte a progetti umanitari, e con
l’International Community Engagement Program porta la musica negli
ospedali, negli orfanotrofi e per le strade delle comunità più
povere dell’Est del mondo, dalla Cambogia al Laos, al Nepal. Al suo
fianco gli archi del Festival Strings Lucerne, per un programma che
fugge espressamente dalla “comfort zone” per proporre pagine
inconsuete, con una prima italiana dedicata a Beethoven da Richard
Dubugnon, il maturo Concerto di Schumann e la Romanza per violino di
Bartók, per concludere con l’apoteosi della danza della Settima
Sinfonia di Beethoven, che Wagner definì “l’azione felice dei
movimenti del corpo incarnati nella musica”.
Il violino è protagonista anche di
altri due appuntamenti “allargati”, e sempre connotati da scelte
di programma originali e stimolanti: il 13 novembre, la Lithuanian
Chamber Orchestra diretta da Sergej Krylov (nela foto) accosterà Bach e Bartók
alla prima esecuzione italiana del Concerto per violino di Nicola
Campogrande, mentre il 29 gennaio I Solisti Aquilani debutteranno in
cartellone con un mattatore delle scene come Gilles Apap, definito
dal suo mentore Yehudi Menuhin come “il vero musicista del XXI
secolo”, ovvero l’artista che rappresenta la naturale evoluzione
di quella musica viva di cui si parlava sopra, che rispetta il
patrimonio della classicità ma apre anche gli orizzonti alla
creatività popolare. E proprio una panoramica folkloristica che va
dalla Bulgaria all’Irlanda punteggia il concerto del “menestrello”
del violino, senza rinunciare però a Mendelssohn e a Nino Rota, con
l’unica discriminante di coinvolgere e trascinare con sé il
pubblico.
Passiamo all’arco grave del violoncello e ci troviamo di
fronte a un debutto da record: il 4 marzo approderà per la prima
volta a Bologna nella sua storia centenaria una delle più
prestigiose orchestre internazionali, quella del Mozarteum di
Salisburgo, diretta appunto dal violoncello dal nostro Artista in
residenza Luigi Piovano (nella foto), per la prima data di una selezionatissima
tournée italiana che lo vedrà esibirsi nel Concerto n. 1 di
Šostakovič e dirigere poi nella Jupiter di Mozart la compagine che
più di ogni altra al Salisburghese è storicamente legata.
Il pianoforte si farà in cinque, con due importanti ritorni e tre debutti, e un’estrema varietà di programmi. Il talento adamantino della pianista franco-albanese Marie-Ange Nguci, classe 1997, risuonerà per la prima volta a Bologna il 30 ottobre, scegliendo due campioni del romanticismo come Schumann e Chopin (di cui eseguirà l’integrale dei quattro Scherzi), mentre Lucas Debargue, rivelazione del Concorso “Čajkovskij” 2015 per la qualità visionaria e l’estrema libertà interpretativa, il 12 febbraio renderà omaggio al centenario della morte di Gabriel Fauré con un programma che ne alterna le opere a Beethoven e Chopin.
Il pianoforte si farà in cinque, con due importanti ritorni e tre debutti, e un’estrema varietà di programmi. Il talento adamantino della pianista franco-albanese Marie-Ange Nguci, classe 1997, risuonerà per la prima volta a Bologna il 30 ottobre, scegliendo due campioni del romanticismo come Schumann e Chopin (di cui eseguirà l’integrale dei quattro Scherzi), mentre Lucas Debargue, rivelazione del Concorso “Čajkovskij” 2015 per la qualità visionaria e l’estrema libertà interpretativa, il 12 febbraio renderà omaggio al centenario della morte di Gabriel Fauré con un programma che ne alterna le opere a Beethoven e Chopin.
Debutterà a Musica Insieme il
6 maggio Alexander Malofeev (nella foto), nato nel 2001 e rivelazione a sua volta
della sezione “giovani” del Concorso “Čajkovskij” 2014,
scegliendo di interrogarsi sull’evoluzione del linguaggio
tastieristico da Händel a Rachmaninov e Skrjabin. «Per gli tzigani
in musica non vi sono leggi, principi, regole, disciplina… Per essi
tutto va bene purché piaccia loro: e piace loro a patto che il loro
sentimento ne sia esaltato». Sono parole di Liszt, la cui
tredicesima Rapsodia Ungherese concluderà ammiccando ancora al
folklore il recital di uno dei massimi pianisti del nostro tempo,
Arcadi Volodos, primo concerto del nuovo anno il 15 gennaio 2024,
mentre sarà un ritorno attesissimo dopo 15 anni di assenza da
Bologna, e per una delle uniche due date italiane in programma,
accanto alla Scala di Milano, quello di Hélène Grimaud, che il 4
giugno si rivolgerà alle “tre B” della storia della musica,
Bach, Beethoven e Brahms, per chiudere il cartellone di Musica
Insieme.
Se il pianoforte è il sovrano indiscusso delle scene concertistiche, il quartetto d’archi rappresenta l’aristocrazia, per nascita e discendenza: di certo il Quartetto Hagen (nella foto) ne incarna le radici più profonde, composto com’è da quattro fratelli salisburghesi che la musica l’hanno vissuta sin dalla culla, e che da oltre quarant’anni la portano nel mondo, con una cinquantina di cd per Deutsche Grammophon e un palmarés di premi che fa tremare le vene. In cartellone il 27 novembre, quello che ad oggi è forse il più celebre quartetto al mondo non mancherà di indicarci le origini e gli sviluppi di un genere che ha entusiasmato e continua a entusiasmare i compositori, da “papà Haydn” a Bartók, passando per Beethoven. All’indiscussa autorevolezza del Quartetto Hagen farà eco il successivo lunedì 4 dicembre il Danish String Quartet, anch’esso blasonato e a sua volta sulle scene da ben vent’anni, ma al suo debutto assoluto a Bologna. Anche il Danish stabilirà i fondamentali del genere, affondando le radici ancor più indietro, nella Ciaccona di Purcell trascritta da Benjamin Britten, e spingendosi fino agli anni Sessanta con lo struggente Settimo Quartetto di Šostakovič, dedicato alla memoria della moglie Nina.
Ancora una prima italiana e una “prima volta” nella nostra città ce la offrono il 18 dicembre i catalani del Kebyart Saxophone Quartet, che insieme ad Albert Cano Smit al pianoforte e a Pablo Barragán al clarinetto non raggiungono la media di trent’anni di età. E trent’anni li avrà appena compiuti la giovane violoncellista Anastasia Kobekina (nella foto) il 22 aprile, quando debutterà a sua volta in duo con Jean Selim Abdelmoula al pianoforte. BBC New Generation Artist dal 2018 al ’21, e premiata al Concorso “Čajkovskij” come all’“Enescu”, Kobekina ha appena firmato con Sony Classical, e la sua creatività e la passione nel superare i confini della musica classica si traducono in programmi dove a comandare è la bellezza, quella che raggiunge gli ascoltatori a prescindere dall’età e dalla formazione, accostando Schumann a Nadia Boulanger e Mjaskovskij a Šostakovič. Proprio quello che farà il Kebyart, nel suo programma che “danza” intorno ai Maestri del Novecento, dall’Uccello di fuoco di Stravinskij alla prima italiana dedicata da Francis Ciesla a Leonard Bernstein, con i colori del sax.
Progetti unici sono non da ultimo quelli di due trii originali e dalla creatività tutta italiana: l’11 marzo Domenico Nordio (violino), Giovanni Gnocchi (violoncello) e Orazio Sciortino (pianoforte) renderanno omaggio alla poesia di Ovidio affiancandole musiche di Janáček, Szymanowski e Liszt ispirate alle sue Metamorfosi e al poemetto Tristia, mentre la lettura dei versi sarà affidata alla voce di una straordinaria attrice e autrice lei stessa, Laura Morante: un progetto assolutamente inedito sul palco di Musica Insieme. Il trio di corno, violino e pianoforte, con tre fuoriclasse come Alessio Allegrini, Marco Rizzi e Benedetto Lupo, sarà poi al centro di un programma che l’8 aprile affiancherà i due brani per eccellenza dedicati a questa formazione: il Brahms “progressista” e sperimentale del Trio op. 40 e l’omaggio che gli rende un secolo dopo György Ligeti. Radici nel passato e sguardo rivolto al futuro, intrecci fra le arti e metamorfosi: in una parola, la filosofia dei nostri Concerti.
Se il pianoforte è il sovrano indiscusso delle scene concertistiche, il quartetto d’archi rappresenta l’aristocrazia, per nascita e discendenza: di certo il Quartetto Hagen (nella foto) ne incarna le radici più profonde, composto com’è da quattro fratelli salisburghesi che la musica l’hanno vissuta sin dalla culla, e che da oltre quarant’anni la portano nel mondo, con una cinquantina di cd per Deutsche Grammophon e un palmarés di premi che fa tremare le vene. In cartellone il 27 novembre, quello che ad oggi è forse il più celebre quartetto al mondo non mancherà di indicarci le origini e gli sviluppi di un genere che ha entusiasmato e continua a entusiasmare i compositori, da “papà Haydn” a Bartók, passando per Beethoven. All’indiscussa autorevolezza del Quartetto Hagen farà eco il successivo lunedì 4 dicembre il Danish String Quartet, anch’esso blasonato e a sua volta sulle scene da ben vent’anni, ma al suo debutto assoluto a Bologna. Anche il Danish stabilirà i fondamentali del genere, affondando le radici ancor più indietro, nella Ciaccona di Purcell trascritta da Benjamin Britten, e spingendosi fino agli anni Sessanta con lo struggente Settimo Quartetto di Šostakovič, dedicato alla memoria della moglie Nina.
Ancora una prima italiana e una “prima volta” nella nostra città ce la offrono il 18 dicembre i catalani del Kebyart Saxophone Quartet, che insieme ad Albert Cano Smit al pianoforte e a Pablo Barragán al clarinetto non raggiungono la media di trent’anni di età. E trent’anni li avrà appena compiuti la giovane violoncellista Anastasia Kobekina (nella foto) il 22 aprile, quando debutterà a sua volta in duo con Jean Selim Abdelmoula al pianoforte. BBC New Generation Artist dal 2018 al ’21, e premiata al Concorso “Čajkovskij” come all’“Enescu”, Kobekina ha appena firmato con Sony Classical, e la sua creatività e la passione nel superare i confini della musica classica si traducono in programmi dove a comandare è la bellezza, quella che raggiunge gli ascoltatori a prescindere dall’età e dalla formazione, accostando Schumann a Nadia Boulanger e Mjaskovskij a Šostakovič. Proprio quello che farà il Kebyart, nel suo programma che “danza” intorno ai Maestri del Novecento, dall’Uccello di fuoco di Stravinskij alla prima italiana dedicata da Francis Ciesla a Leonard Bernstein, con i colori del sax.
Progetti unici sono non da ultimo quelli di due trii originali e dalla creatività tutta italiana: l’11 marzo Domenico Nordio (violino), Giovanni Gnocchi (violoncello) e Orazio Sciortino (pianoforte) renderanno omaggio alla poesia di Ovidio affiancandole musiche di Janáček, Szymanowski e Liszt ispirate alle sue Metamorfosi e al poemetto Tristia, mentre la lettura dei versi sarà affidata alla voce di una straordinaria attrice e autrice lei stessa, Laura Morante: un progetto assolutamente inedito sul palco di Musica Insieme. Il trio di corno, violino e pianoforte, con tre fuoriclasse come Alessio Allegrini, Marco Rizzi e Benedetto Lupo, sarà poi al centro di un programma che l’8 aprile affiancherà i due brani per eccellenza dedicati a questa formazione: il Brahms “progressista” e sperimentale del Trio op. 40 e l’omaggio che gli rende un secolo dopo György Ligeti. Radici nel passato e sguardo rivolto al futuro, intrecci fra le arti e metamorfosi: in una parola, la filosofia dei nostri Concerti.
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