A inaugurare la Stagione Lirica, sarà
l’opera che rappresenta la summa dell’esperienza
creativa verdiana, capolavoro del teatro musicale ottocentesco: Otello di Giuseppe Verdi, che andrà in
scena il 15 e 17 dicembre 2023, precedutadall’ormai
tradizionale anteprima di Stagione dedicata ai diciottenni. Penultima
opera verdiana, rappresentata per la prima volta nel 1887, vedrà sul
podio una delle bacchette italiane più apprezzate della sua
generazione, Leonardo Sini, che dirige regolarmente in
importanti teatri italiani e internazionali, da Parigi a Berlino, da
Tokyo a Sydney, in un nuovo allestimento firmato da Italo
Nunziata, regista di grande esperienza che ha lavorato nei maggiori
teatri. Fulcro del dramma la gelosia che, come spiega lo stesso
Nunziata, è “come una stanza chiusa, una prigione nella quale
l’individuo si rinchiude”. Così anche lo spazio scenico sarà
“uno spazio chiuso, fatto di pareti di rame ossidate dal mare o dal
passare del tempo. Una sorta di spazio prigione che, pur aprendosi
verso l’esterno, ha sempre del di fuori una visione non naturale o
oleografica, ma straniante e suggestiva. Uno spazio che si muove, si
fraziona, si chiude, si riapre senza soluzione di continuità”.
L’ambientazione scelta sarà quella
della fine dell’Ottocento, ovvero gli anni di composizione
dell’opera verdiana: “Tragedia di tutti i tempi e di tutte le
epoche, sarà ambientata per i costumi e gli oggetti negli ultimi
decenni del 1800, quasi ad evidenziarne, laddove possibile, la natura
di dramma borghese dello svolgersi dell’azione e del sentimento –
anticipa il regista - Una società ed un periodo storico che non ha
più cotte di ferro o armature, ma corazze ben precise fatte di
particolari tagli degli abiti, di rituali e forme ineludibili di
vivere sociale, di appartenenza per nascita a un mondo dove chi viene
dal di fuori, pur avendo guadagnato con forza la sua esistenza e
posizione in questa società adeguandosi perfettamente alle sue leggi
sociali, sarà visto e ne rimarrà sempre come estraneo e straniero”.
Le scene saranno firmate da Domenico Franchi, che ha collaborato
alla progettazione di allestimenti per i maggiori teatri d'opera e di
prosa europei; i costumi saranno di Artemio Cabassi e le
luci di Fiammetta Baldiserri. Cast vocale di fuoriclasse, a partire
dal ritorno del tenore statunitense Gregory Kunde, dopo il
successo di Ernani al Municipale, insieme al soprano Francesca
Dotto come Desdemona, già apprezzata Elvira in Ernani, e
al baritono Luca Micheletti nella parte di Jago,
considerato fra i talenti più originali e multiformidella sua
generazione. La coproduzione, di cui il Municipale di Piacenza sarà
capofila, sarà realizzata insieme ai Teatri di Modena e di Reggio
Emilia, e vedrà la presenza dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna
Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Municipale di
Piacenza preparato da Corrado Casati e delle Voci
bianche del Conservatorio Nicolini di Piacenza istruite
da Giorgio Ubaldi.
Secondo titolo della Stagione Lirica,
in programma il 16 e 18 febbraio 2024, sarà Anna
Bolena di Gaetano Donizetti. La tragedia lirica in due
atti su libretto di Felice Romani, che andò in scena per la prima
volta al Teatro Carcano di Milano nel 1830, verrà eseguita nella
versione basata sulla prima edizione e su strumenti d’epoca, grazie
alla direzione di Diego Fasolis, riconosciuto come uno degli
interpreti di riferimento per la musica storicamente informata, alla
guida de I Barocchisti, internazionalmente apprezzati per
l’esecuzione del repertorio antico su strumenti storici.
Prima opera delle ‘tre regine’ donizettiane - insieme a Maria Stuarda e Roberto Devereux - Anna Bolena rappresenta una delle vette più alte della produzione operistica di Gaetano Donizetti e dell’opera romantica in generale. Dal Municipale è assente da quasi quarant’anni. A firmare il nuovo, sontuoso, allestimento è il regista Carmelo Rifici, che ha iniziato il suo percorso come regista collaboratore di un Maestro del teatro come Luca Ronconi e il cui talento è stato più volte premiato dalla critica.
Nel ruolo del titolo una carismatica interprete, il soprano Carmela Remigio, insignita nel 2016 del prestigioso Premio Franco Abbiati della critica musicale italiana proprio per questo ruolo. Il soprano Arianna Vendittelli sarà Giovanna Seymour, il tenore Ruzil Gatin interpreterà la parte di Lord Riccardo Percy. La produzione di Anna Bolena è curata da LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con Associazione I Barocchisti, RSI Radiotelevisione svizzera, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, in collaborazione con LuganoMusica.
Si torna a Giuseppe Verdi, con la
seconda produzione che vedrà capofila il Teatro Municipale: I
due Foscari, opera considerata fra le più raffinate musicalmente del
primo Verdi, andrà in scena il 3 e 5 maggio 2024.
L’allestimento, firmato da Joseph Franconi Lee per il
Teatro Verdi di Trieste nel 2011, con le scene e i costumi di William
Orlandi, punta a sottolineare il contrasto tra pubblico e privato,
con lescene che rappresentano di volta in volta le stanze del palazzo
ducale o il tetro carcere, mentre la Serenissima è sempre sullo
sfondo.
Sul podio fa ritorno Matteo Beltrami, dopo il successo del Trovatore di questa Stagione, alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati.
Nomi d’eccellenza per il cast vocale, a partire dal Francesco Foscari di Luca Salsi, uno dei maggiori baritoni dell’attuale panorama internazionale, che torna al ruolo verdiano dopo aver debuttato al Municipale nella parte di Falstaff. Al suo fianco, come Jacopo Foscari, l’affermato tenore Luciano Ganci, più volte già applaudito a Piacenza. Lucrezia sarà una grande star della lirica internazionale, per la prima volta al Municipale: il soprano Marina Rebeka, che a partire dal suo debutto al Festival di Salisburgo nel 2009, sotto la direzione di Riccardo Muti, è stata chiamata ad esibirsi in tutto il mondo, in teatri e sale da concerto quali Metropolitan Opera e Carnegie Hall, Teatro alla Scala, Royal Opera House Covent Garden, Concertgebouw di Amsterdam, Bayerische Staatsoper, Wiener Staatsoper.
La nuova produzione verdiana verrà realizzata insieme al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena; verrà inoltre realizzato un CD/DVD per l’etichetta Prima Classic.
Sarà il Mosé in Egitto di Gioachino Rossini il titolo della ripresa autunnale della Stagione Lirica del Municipale, in programma il 25 e 27 ottobre 2024. L'azione tragico-sacra composta da Rossini, su libretto di Andrea Leone Tottola, andò in scena la prima volta al Teatro San Carlo di Napoli il 5 marzo 1818. Quasi esattamente un anno più tardi, il 7 marzo 1819, Rossini presentò l'opera davanti allo stesso pubblico, con la revisione completa del terzo atto. Con la sua nuova conclusione, che comprendeva la preghiera "Dal tuo stellato soglio", destinata a divenire una delle più popolari composizioni di Rossini, il lavoro venne rappresentato nei teatri di tutt'Europa. Al Municipale di Piacenza il titolo risulta invece rappresentato unicamente nel 1831 e mai più nel corso del Novecento. Sarà il basso Michele Pertusi, acclamato come una delle più grandi voci della scena lirica internazionale,a interpretare Mosé. Nel cast anche Mirco Palazzi, Mariam Battistelli, Ruzil Gatin. Sul podio salirà Giovanni di Stefano, mentre regia, scene e costumi saranno affidati a Pier Francesco Maestrini, considerato un innovatore nella regia lirica, che in questo nuovo allestimento si avvarrà dell’utilizzo di videoproiezioni di ultima generazione. In buca l’Orchestra Filarmonica Italiana, mentre il Coro sarà il Lirico di Modena. La coproduzione unisce le forze di Teatro Comunale di Modena e TeatroMunicipale di Piacenza.
La collaborazione con il Festival
Pergolesi-Spontini di Jesi, nell’anno delle celebrazioni per i 250
anni dalla nascita di Gaspare Spontini (1774-2024), vedrà il
nuovo allestimento di un’opera di non frequente esecuzione, assente
dal Teatro Municipale da oltre quarant’anni, come La Vestale,
tragedia lirica in tre atti su libretto in lingua francese di Etienne
De Jouy.
La prima rappresentazione avvenne con successo all'Académie impériale de Musique di Parigi il 15 dicembre 1807. Viene considerata il capolavoro del compositore marchigiano, per la possente ispirazione drammatica, la finezza della parte strumentale, la stretta aderenza tra valori musicali, psicologia dei personaggi ed azione scenica. È rimasta memorabile la ripresa alla Scala del 1954 con la prima regia lirica di Luchino Visconti, la direzione di Antonino Votto e Maria Callas come protagonista. La direzione musicale sarà affidata all’esperto Alessandro Benigni, che nel 2008 ha diretto un concerto a Parigi con la Spontini Wind Orchestra a conclusione delle celebrazioni del duecentesimo anniversario della rappresentazione nella capitale francese de La Vestale. La produzione vede la presenza dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, del Coro del Teatro Municipale di Piacenza per la prima volta alFestival Pergolesi-Spontini, e un cast di grande rilievo in cui spiccano Carmela Remigio nel ruolo del titolo, Oreste Cosimo (Licinius), Daniela Pini (la GrandeVestale), Christian Federici (Le Chef des Aruspices). Regia, scene e costumi saranno affidati a Gianluca Falaschi, vincitore del Premio Abbiati, attivo nella prosa e nell'opera sui palcoscenici più prestigiosi, oltre che nel balletto e nel cinema. La coproduzione vedrà uniti Teatro di Jesi, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna a Teatro Verdi di Pisa.
Prima opera delle ‘tre regine’ donizettiane - insieme a Maria Stuarda e Roberto Devereux - Anna Bolena rappresenta una delle vette più alte della produzione operistica di Gaetano Donizetti e dell’opera romantica in generale. Dal Municipale è assente da quasi quarant’anni. A firmare il nuovo, sontuoso, allestimento è il regista Carmelo Rifici, che ha iniziato il suo percorso come regista collaboratore di un Maestro del teatro come Luca Ronconi e il cui talento è stato più volte premiato dalla critica.
Nel ruolo del titolo una carismatica interprete, il soprano Carmela Remigio, insignita nel 2016 del prestigioso Premio Franco Abbiati della critica musicale italiana proprio per questo ruolo. Il soprano Arianna Vendittelli sarà Giovanna Seymour, il tenore Ruzil Gatin interpreterà la parte di Lord Riccardo Percy. La produzione di Anna Bolena è curata da LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con Associazione I Barocchisti, RSI Radiotelevisione svizzera, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, in collaborazione con LuganoMusica.
Per il centenario pucciniano, il 22
e 24 marzo 2024, andrà in scena l’estremo capolavoro del
compositore lucchese scomparso nel 1924: Turandot. L’opera in
tre atti e cinque quadri su libretto di Giuseppe Adami e Renato
Simoni, con il finale completato da Franco Alfano, verrà proposta
nell’allestimento creato nel 2003 dal regista Giuseppe
Frigeni, autore anche delle scene, per il Comunale di Modena, teatro
capofila della produzione insieme a Piacenza, Ravenna e Rimini. È
stata definita dalla critica una delle Turandot più evocative e
raffinate, con una regia essenziale, coerente, che suscita nello
spettatore forti emozioni pur adottando calibratissime movenze dei
personaggi e un minimalismo visivo che rimanda al miglior teatro di
Bob Wilson. Sul podio Marco Guidarini, affermato direttore
profondamente influenzato dalla vicinanza di Claudio Abbado, che ha
debuttato come assistente di John Eliot Gardiner. Da qui una carriera
luminosa, dal Metropolitan di New York alla Scala di Milano,
dall'Opera di Sidney al Bolshoi di Mosca. Nel cast internazionale, il
soprano canadese Leah Gordon al debutto nel ruolo del
titolo, affiancata dal tenore Angelo Villari come Calaf, di
ritorno al Municipale dopo il successo del Trovatore, dalla Liù
di Vittoria Yeo, da Giacomo Prestia (Timur), Fabio
Previati (Ping), Saverio Pugliese (Pong) e Matteo
Mezzaro (Pang). In buca l’Orchestra dell’Emilia-Romagna
Arturo Toscanini, con il Coro Lirico di Modena unito
al Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato
daCorrado Casati e le Voci bianche del Comunale di
Modena istruite da Paolo Gattolin.
Sul podio fa ritorno Matteo Beltrami, dopo il successo del Trovatore di questa Stagione, alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati.
Nomi d’eccellenza per il cast vocale, a partire dal Francesco Foscari di Luca Salsi, uno dei maggiori baritoni dell’attuale panorama internazionale, che torna al ruolo verdiano dopo aver debuttato al Municipale nella parte di Falstaff. Al suo fianco, come Jacopo Foscari, l’affermato tenore Luciano Ganci, più volte già applaudito a Piacenza. Lucrezia sarà una grande star della lirica internazionale, per la prima volta al Municipale: il soprano Marina Rebeka, che a partire dal suo debutto al Festival di Salisburgo nel 2009, sotto la direzione di Riccardo Muti, è stata chiamata ad esibirsi in tutto il mondo, in teatri e sale da concerto quali Metropolitan Opera e Carnegie Hall, Teatro alla Scala, Royal Opera House Covent Garden, Concertgebouw di Amsterdam, Bayerische Staatsoper, Wiener Staatsoper.
La nuova produzione verdiana verrà realizzata insieme al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena; verrà inoltre realizzato un CD/DVD per l’etichetta Prima Classic.
Sarà il Mosé in Egitto di Gioachino Rossini il titolo della ripresa autunnale della Stagione Lirica del Municipale, in programma il 25 e 27 ottobre 2024. L'azione tragico-sacra composta da Rossini, su libretto di Andrea Leone Tottola, andò in scena la prima volta al Teatro San Carlo di Napoli il 5 marzo 1818. Quasi esattamente un anno più tardi, il 7 marzo 1819, Rossini presentò l'opera davanti allo stesso pubblico, con la revisione completa del terzo atto. Con la sua nuova conclusione, che comprendeva la preghiera "Dal tuo stellato soglio", destinata a divenire una delle più popolari composizioni di Rossini, il lavoro venne rappresentato nei teatri di tutt'Europa. Al Municipale di Piacenza il titolo risulta invece rappresentato unicamente nel 1831 e mai più nel corso del Novecento. Sarà il basso Michele Pertusi, acclamato come una delle più grandi voci della scena lirica internazionale,a interpretare Mosé. Nel cast anche Mirco Palazzi, Mariam Battistelli, Ruzil Gatin. Sul podio salirà Giovanni di Stefano, mentre regia, scene e costumi saranno affidati a Pier Francesco Maestrini, considerato un innovatore nella regia lirica, che in questo nuovo allestimento si avvarrà dell’utilizzo di videoproiezioni di ultima generazione. In buca l’Orchestra Filarmonica Italiana, mentre il Coro sarà il Lirico di Modena. La coproduzione unisce le forze di Teatro Comunale di Modena e TeatroMunicipale di Piacenza.
La prima rappresentazione avvenne con successo all'Académie impériale de Musique di Parigi il 15 dicembre 1807. Viene considerata il capolavoro del compositore marchigiano, per la possente ispirazione drammatica, la finezza della parte strumentale, la stretta aderenza tra valori musicali, psicologia dei personaggi ed azione scenica. È rimasta memorabile la ripresa alla Scala del 1954 con la prima regia lirica di Luchino Visconti, la direzione di Antonino Votto e Maria Callas come protagonista. La direzione musicale sarà affidata all’esperto Alessandro Benigni, che nel 2008 ha diretto un concerto a Parigi con la Spontini Wind Orchestra a conclusione delle celebrazioni del duecentesimo anniversario della rappresentazione nella capitale francese de La Vestale. La produzione vede la presenza dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, del Coro del Teatro Municipale di Piacenza per la prima volta alFestival Pergolesi-Spontini, e un cast di grande rilievo in cui spiccano Carmela Remigio nel ruolo del titolo, Oreste Cosimo (Licinius), Daniela Pini (la GrandeVestale), Christian Federici (Le Chef des Aruspices). Regia, scene e costumi saranno affidati a Gianluca Falaschi, vincitore del Premio Abbiati, attivo nella prosa e nell'opera sui palcoscenici più prestigiosi, oltre che nel balletto e nel cinema. La coproduzione vedrà uniti Teatro di Jesi, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna a Teatro Verdi di Pisa.
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