ore 19
| Ridotto dei palchi “A. Toscanini”, Teatro alla Scala
Michele
Marco Rossi violoncello
Aperghis,
Smolka, Ligeti
Nel
concerto «Michele Marco Rossi si cimenta con la Sonata per
violoncello, composta a Budapest da un Ligeti appena diplomato»,
brano tacciato all'epoca di troppa modernità e rimasto fuori
repertorio fino ad anni recenti. Michele Marco Rossi è anche il
destinatario della versione per violoncello di Obstinate di
Aperghis, brano originariamente composto per contrabbasso e
«rielaborato dal compositore in modo tale da mantenere la sfida
originaria di gesti strumentali “ripetuti, furiosi e instancabili”
che abitano un mondo sonoro frenetico, striato da incursioni vocali
dello strumentista». «La voce è centrale anche per la poetica del
compositore ceco Martin Smolka»: Like Ella nasce
dall'intensità di un'immagine sonora, quella della voce di Ella
Fitzgerald.
(Ingrid Pustijanac)
Ore 20
| Teatro alla Scala
SWR
Vokalensemble
Yuval
Weinberg direttore
Ligeti,
Illés, Smolka
«Un'atmosfera
incantata e statica di uno scenario invernale […] rappresenta il
sostrato poetico per Sicut Nix di Martin Smolka», con il
quale si chiude il concerto di SWR Vokalesemble, al suo debutto al
Teatro alla Scala. Se il lavoro di Smolka mette a dura prova il coro,
sia in termini di registro che d'intonazione, non sono da meno le
opere corali di Ligeti, a cui il Festival rende omaggio a 100 anni
dalla nascita: il possente Temétes a
tengeran; Hortobágy derivato dall'armonizzazione di canti
popolari; la toccante ballata Pápáiné; Pletykázo
asszonyok e Éjszaka, a cui prevale una scrittura imitativa
a canone; Lux aeterna, basato sulla tecnica della cosiddetta
micropolifonia, con canoni ravvicinati di molte voci, brano che ha
cambiato la storia della scrittura corale contemporanea; infine,
le Drei Phantasien nach Friedrich Hölderlin, in cui Ligeti
espande l'idea del movimento meccanico. Sulla scia della tradizione
ligetiana si colloca anche «l'imponente Chorrajzok per 24
voci dell'ungherese Márton Illés, in cui lo stile ‘meccanico’
unito alla ripetizione ostinata ora rivestita delle più innovative
tecniche vocali raggiunge livello di complessità esecutiva davvero
significativi».
(Ingrid
Pustijanac)
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