È uno
dei trii d’archi più apprezzati del panorama musicale europeo:
il Trio Boccherini aprirà venerdì 5 maggio
alle 19 la rassegna “Ferrara Musica alla Pinacoteca
Nazionale”, ciclo di quattro concerti cameristici organizzato
per la prima volta nel Salone d’onore della sede di Palazzo dei
Diamanti. La rassegna - curata da Nicola Bruzzo, violinista e
assistente alla direzione artistica di Ferrara Musica - è
organizzata in collaborazione con le Gallerie Estensi dirette da
Martina Bagnoli.
Composto dalla violinista Suyeon Kang, dalla violista Vicky Powell e dal violoncellista Paolo Bonomini, il Trio sarà protagonista di un programma inedito sospeso tra Ottocento e Novecento, che spazia dal Trio per archi di Ermanno Wolf-Ferrari al Trio op. 9 n. 3 di Beethoven, passando per la Serenade del compositore ungherese Ernst von Dohnányi.
Di madre italiana e di padre tedesco, Ermanno Wolf-Ferrari si dedicò ad un’ampia produzione sia operistica che strumentale, tentando una strada solitaria, al riparo dagli scossoni linguistici delle avanguardie. Appartiene alla sua fase tarda il Trio in la minore, scritto nel 1945, che risuona di una commossa partecipazione alla catastrofe della guerra e alla sconfitta dei due Paesi della sua formazione e della sua vita. Composti nel 1797, a 28 anni, i tre Trii per archi dell’opera 9 furono i primi lavori di Beethoven ad avere risonanza internazionale. Il Trio n. 3 si distingue per l’accurata distribuzione del materiale armonico e melodico al fine di ottenere il migliore equilibrio possibile tra gli strumenti; la tonalità d’impianto in do minore è la chiave che occuperà sempre un posto di rilievo nelle opere più drammatiche e innovative di Beethoven. A chiudere il concerto sarà infine la Serenade in do maggiore op. 10 per trio d’archi di Ernst von Dohnányi, che si colloca nel solco tracciato oltre un secolo prima da Mozart e da Beethoven pur presentando in maniera evidente lo stile proprio dell’autore, che in quest’opera espresse per la prima volta il suo linguaggio ricco di elementi della tradizione ungherese.
Costituitosi a Berlino, il Trio Boccherini nasce da ripetuti incontri musicali serali fra gli artisti, come spesso accade nella vita musicale della capitale tedesca. Fin dagli esordi ha ricevuto suggerimenti e indicazioni da Günter Pichler e Natalia Prischenpenko e nel 2015 è stata nominato Ensemble ufficiale dell’ECMA, l’Accademia di Musica da Camera Europea, studiando con Hatto Beyerle, Johannes Meissl e a Basilea con Rainer Schmidt. Nonostante i pochi anni di attività, ha già ricevuto ragguardevoli apprezzamenti dalla critica musicale nel corso della propria attività in Europa e Australia. Di lì a qualche mese dal loro inserimento nell'ECMA, il Trio è stato invitato due volte alla Wigmore Hall di Londra, alla Konzerthaus di Berlino, al Festival di Mantova e in Cina per un tour di concerti. Individualmente, i suoi membri svolgono una propria attività solistica, cameristica e, a volte, come prime parti di importanti orchestre europee. Finalità principale del Trio Boccherini è la valorizzazione di 500 opere scritte per questo organico strumentale, una vera e propria miniera. Purtroppo molte di queste sono sconosciute alla maggior parte degli ascoltatori, nonostante all’interno di questo repertorio vi siano veri e propri capolavori.
L’ingresso ai concerti è possibile acquistando il biglietto della Pinacoteca (intero 8 euro, ridotto da 2 a 5 euro, giovani fino a 18 anni gratuito) ed è garantito fino a esaurimento della capienza massima della sala.
Composto dalla violinista Suyeon Kang, dalla violista Vicky Powell e dal violoncellista Paolo Bonomini, il Trio sarà protagonista di un programma inedito sospeso tra Ottocento e Novecento, che spazia dal Trio per archi di Ermanno Wolf-Ferrari al Trio op. 9 n. 3 di Beethoven, passando per la Serenade del compositore ungherese Ernst von Dohnányi.
Di madre italiana e di padre tedesco, Ermanno Wolf-Ferrari si dedicò ad un’ampia produzione sia operistica che strumentale, tentando una strada solitaria, al riparo dagli scossoni linguistici delle avanguardie. Appartiene alla sua fase tarda il Trio in la minore, scritto nel 1945, che risuona di una commossa partecipazione alla catastrofe della guerra e alla sconfitta dei due Paesi della sua formazione e della sua vita. Composti nel 1797, a 28 anni, i tre Trii per archi dell’opera 9 furono i primi lavori di Beethoven ad avere risonanza internazionale. Il Trio n. 3 si distingue per l’accurata distribuzione del materiale armonico e melodico al fine di ottenere il migliore equilibrio possibile tra gli strumenti; la tonalità d’impianto in do minore è la chiave che occuperà sempre un posto di rilievo nelle opere più drammatiche e innovative di Beethoven. A chiudere il concerto sarà infine la Serenade in do maggiore op. 10 per trio d’archi di Ernst von Dohnányi, che si colloca nel solco tracciato oltre un secolo prima da Mozart e da Beethoven pur presentando in maniera evidente lo stile proprio dell’autore, che in quest’opera espresse per la prima volta il suo linguaggio ricco di elementi della tradizione ungherese.
Costituitosi a Berlino, il Trio Boccherini nasce da ripetuti incontri musicali serali fra gli artisti, come spesso accade nella vita musicale della capitale tedesca. Fin dagli esordi ha ricevuto suggerimenti e indicazioni da Günter Pichler e Natalia Prischenpenko e nel 2015 è stata nominato Ensemble ufficiale dell’ECMA, l’Accademia di Musica da Camera Europea, studiando con Hatto Beyerle, Johannes Meissl e a Basilea con Rainer Schmidt. Nonostante i pochi anni di attività, ha già ricevuto ragguardevoli apprezzamenti dalla critica musicale nel corso della propria attività in Europa e Australia. Di lì a qualche mese dal loro inserimento nell'ECMA, il Trio è stato invitato due volte alla Wigmore Hall di Londra, alla Konzerthaus di Berlino, al Festival di Mantova e in Cina per un tour di concerti. Individualmente, i suoi membri svolgono una propria attività solistica, cameristica e, a volte, come prime parti di importanti orchestre europee. Finalità principale del Trio Boccherini è la valorizzazione di 500 opere scritte per questo organico strumentale, una vera e propria miniera. Purtroppo molte di queste sono sconosciute alla maggior parte degli ascoltatori, nonostante all’interno di questo repertorio vi siano veri e propri capolavori.
L’ingresso ai concerti è possibile acquistando il biglietto della Pinacoteca (intero 8 euro, ridotto da 2 a 5 euro, giovani fino a 18 anni gratuito) ed è garantito fino a esaurimento della capienza massima della sala.
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