Gran finale di stagione nel mese di
maggio con due nuove produzioni che vedono sul palco artisti italiani
di fama internazionale. A inizio mese - il 4 maggio al Teatro Verdi
di Firenze e il 6 al Teatro Garibaldi di Figline - troviamo il
pugliese Vincenzo Milletarì (classe 1990, nella foto), direttore che
richiama sempre più attenzione in Italia e nel Nord Europa, per il
repertorio sinfonico e per l’opera italiana approfondita da studente dell’accademia
ravennate di Riccardo Muti. Per il suo ritorno all'ORT, dopo il
debutto nell'estate 2021, si trova accanto Alessandro Carbonare,
primo clarinetto dell’Orchestra Nazionale dell’Accademia di S.
Cecilia. Il programma si apre con A coda di rondine,
composizione commissionata dalla Fondazione ORT e i Pomeriggi
Musicali al compositore milanese Filippo Del Corno, allievo di
Azio Corghi e Danilo Lorenzini, docente in conservatorio. Carbonare,
poi, è protagonista del Concerto op.73 di Carl Maria von
Weber. In programma anche due pagine strumentali tratte
dall’opera Arianna a Nasso di Richard Strauss (1916)
e la Sinfonia K.504 di Mozart, detta Praga in omaggio
alla città per cui fu composta.
L'orchestra è poi impegnata fuori stagione con produzioni ad hoc. La prima a Siena, il 12 maggio, con il concerto conclusivo della Micat In Vertice 2022/23 che vedrà sul palco del Teatro dei Rinnovati, il ritorno di Francesca Dego, una delle migliori e affermate violiniste della nuova generazione, allieva dell’Accademia Chigiana, diretta da Jordan De Souza, tra i direttori emergenti più promettenti ed esuberanti dopo essersi distinto sulla scena musicale berlinese. La seconda produzione extra stagione è in programma il 26 maggio al Teatro degli Animosi di Carrara. Sul podio dell'ORT il carrarese Bruno Nicoli, pianista, compositore e direttore d’orchestra, che da sempre si è occupato di opera lirica: è stato maestro di palcoscenico e sala, suggeritore, direttore di coro e direttore d’orchestra per vari teatri e istituzioni musicali in Italia e all’estero. In programma la Settima Sinfonia di Beethoven e le più famose ouverture e intermezzi dalle opere di Rossini, Verdi, Mascagni e Puccini.
Per Fondazione Toscana Spettacolo nel calendario si aggiunge il concerto a Porcari (LU) il 13 maggio con Gli Ottoni dell'ORT in Jazz Sebastian B(ach)rass. Un viaggio ironico attraverso le letture e la musica del più grande compositore di tutti i tempi: Johann Sebastian Bach. Musiche arrangiate in stile jazz si alternano a letture in un gioco di rimandi tra i musicisti dell’ORT e la voce di Isabella Brogi.
Per l'ultimo appuntamento di stagione,
una sola data a Firenze il 23 maggio, ci sarà un direttore da
record: il veronese Andrea Battistoni, il più giovane mai
scritturato dalla Scala. Era il 2012 e lui aveva venticinque anni.
Proprio allora usciva per Rizzoli il suo libro Non è musica per
vecchi in cui ribadiva l’assoluta attualità della musica
classica. Adesso è un’autorità in Giappone, dove guida la
Filarmonica di Tokyo. All’ORT torna dopo un anno con un programma a
tema schubertiano che è anche un tributo, nel ventennale della
scomparsa, a Luciano Berio, uno dei padri fondatori di questa
orchestra, con il suo Rendering (1989-90).
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