Si terrà sabato 6 maggio alle
17.30 al Ridotto del Teatro Comunale Pavarotti-Freni (ingresso libero
da Via Goldoni 1) il secondo evento di Dentro le note,
ciclo di incontri collaterali a l’Altro Suono Festival nato dalla
collaborazione tra Università di Modena e Reggio Emilia e Teatro
Comunale con lo scopo di esplorare tradizioni musicali in contesti
diversi e attraverso il racconto dei suoi protagonisti. Dopo
l’incontro con la comunità cilena, questo appuntamento vedrà
nuovamente la partecipazione attiva dell’Assessorato alle Politiche
sociali, Accoglienza e integrazione, Agenzia casa per coinvolgere
gruppi stranieri residenti nella nostra città, con la regia di Carlo
Stanzani e a cura dell’Ufficio Attività Interculturali del Centro
Stranieri. Questa volta saranno infatti cittadini appartenenti alla
comunità albanese a parlare di sé attraverso un percorso di parole
e musica. “Eravamo partiti da Tirana... e l’Italia era un
sogno” è il titolo di un percorso che segue i protagonisti
nelle peripezie che la fuga dal regime albanese portò ad approdare
in Italia. Sono le storie di quattro vite che si intrecciano,
accomunate dallo strazio dell’abbandono della propria terra
divenuta invivibile e dallo spaesamento dell’arrivo in un paese
conosciuto soltanto in TV.
Ma sono anche quattro storie di
integrazione, che dall’iniziale senso di ostile estraneità ha
portato persone diverse a inserirsi compiutamente nel nuovo tessuto
sociale e culturale. In una sorta di autobiografia della memoria, tra
aspirazioni, disincanti e concrete realizzazioni, si ascolteranno le
narrazioni di Ndue Lazri, giornalista e scrittore, Irma Kurti,
poetessa e scrittrice di testi di canzoni (nella foto, all'inizio del testo), Danaida Delaj, avvocata. A
loro si unisce Mario Sehtl, (nella foto qui sopra) musicista sopravvissuto da ragazzino
all’inferno di Sarajevo e accolto da una famiglia di Carpi, dove ha
potuto continuare a coltivare il suo grande talento musicale.
Info Tel 059 2033010, www.teatrocomunalemodena.it.
Info Tel 059 2033010, www.teatrocomunalemodena.it.
“C’erano molte cose che mancavano
nel mio paese – racconta Irma - però non riuscivo ad ambientarmi
neanche in Italia. Mi sentivo come una pianta che non poteva essere
trapiantata in altri luoghi, tanto meno in una terra straniera. Il
vento mi portava da una parte all’altra ed io trascinavo i giorni,
sempre tentata dal desiderio di scappare, ma quando mi allontanavo
dal mio paese mi rodeva la voglia di tornare”.
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