martedì 26 novembre 2019

Un concerto, ma anche un evento che vede per la prima volta sul podio de laVerdi Diego Matheuz


Stagione Sinfonica 2019/20
La Bella Addormentata
Danze di luce per il capolavoro di Čajkovskij
diretto da Diego Matheuz



















Giovedì 12 dicembre 2019, ore 20.30
Venerdì 13 dicembre 2019, ore 20.00
Domenica 15 dicembre 2019, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler

Pëtr Il'ič Čajkovskij La bella addormentata op. 66

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Visual project Studio Antimateria
Direttore Diego Matheuz

Un concerto, ma anche un evento che vede per la prima volta ospite de laVerdi il direttore d'orchestra e violinista Diego Matheuz, uno dei talenti musicali più promettenti degli ultimi anni. “Figlio” illustre del Sistema di Orchestre Giovanili, fondato in Venezuela da José Antonio Abreu per l'insegnamento musicale gratuito. È stato assistente di Gustavo Dudamel, direttore dell’Orchestra Simón Bolívar, nata dal progetto educativo del “Sistema” e ha lavorato a lungo con Claudio Abbado, che nel 2009, lo ha nominato direttore ospite principale dell'Orchestra Mozart di Bologna da lui fondata. Oggi, a 35 anni, è direttore principale del Teatro La Fenice di Venezia e direttore principale ospite della Melbourne Symphony Orchestra. Giovedì 12 dicembre (ore 20.30), venerdì 13 dicembre (ore 20.00) e domenica 15 dicembre (ore 16.00), Diego Matheuz dirigerà l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nella partitura scritta da Pëtr Il'ič Čajkovskij per il balletto La bella addormentata rappresentato per la prima volta al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo il 16 gennaio 1890; un capolavoro con il quale Čajkovskij aprì di fatto la strada al balletto moderno. Ad accompagnare la musica e la narrazione del balletto saranno le proiezioni e i giochi di luce di Studio Antimateria che ha già collaborato quest’anno con laVerdi creando i "fuochi d'artificio" per il concerto di Ferragosto al Castello sforzesco di Milano. Specializzato in arte digitale, Studio Antimateria animerà il palco dell’Auditorium con una danza di luce, creando una coreografia virtuale e coinvolgente per accompagnare degnamente la grande musica di Čajkovskij. 
Con questo concerto laVerdi sostiene e ospita la Fondazione COOPI - Cooperazione Internazionale, un'organizzazione umanitaria di Milano che da oltre 50 anni si impegna a rompere il ciclo della povertà in Italia, Africa, America Latina e Medio Oriente ed è attiva con 241 progetti in 30 Paesi, nei quali ha aiutato dal 1965 più di 100 milioni di persone. Durante le serate del 12, 13 e 15 dicembre sarà possibile sostenere in particolare l’intervento di distribuzione alimentare per le famiglie in difficoltà nella periferia di Milano, progetto iniziato nel 1999 dal fondatore Padre Vincenzo Barbieri. Solo nell'ultimo anno COOPI ha distribuito 20 tonnellate di cibo, raggiungendo circa 500 persone che vivono in grave disagio economico.

Conferenza
Il concerto di giovedì 12 dicembre sarà preceduto alle ore 18.00 da una conferenza introduttiva nel foyer della balconata dell’Auditorium. Ingresso libero. 

Biglietti: euro 15.00/36.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari d’apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2, 

Petr Il'ič Čajkovskij (1840-1893) La bella addormentata op. 66 (Balletto in un prologo e tre atti)

Čajkovskij si sentì irresistibilmente legato al teatro, in ogni momento della sua esistenza. A questa sua passione è riconducibile l’innovativa linea di tendenza da lui impressa al balletto, caratterizzato in generale da una certa banalità nel lessico musicale. Una delle prime decisioni di Ivan Vsevolozskij, dopo la nomina a direttore dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo nel 1881, fu quella di abolire la carica di "compositore di corte" per il balletto e di rivolgersi a musicisti importanti, Čajkovskij in testa, al quale chiese di musicare il libretto da lui scritto: La bella addormentata, basato sulla fiaba di Perrault. Cajkovskij si dichiarò entusiasta sin dal primo giorno, non vedendo l'ora di gettarsi dietro alle spalle le amarezze della sfortunata impresa del Lago dei cigni, e si mise d'accordo con Marius Petipa, il più grande talento della danza, appena giunto dalla Francia. La prima rappresentazione della Bella addormentata fu il 16 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Le prime reazioni furono fredde, ma le successive repliche, sempre più affollate, furono la cartina di tornasole dell'interesse crescente del pubblico, anche nei confronti della protagonista, la ballerina italiana Carlotta Brianza che partecipò alla riedizione del 1921 di Londra voluta da Sergej Djagilev per i Ballet Russes, questa volta nel ruolo della fata cattiva. 
Con La bella addormentata Čajkovskij riuscì a innalzare il balletto di soggetto fiabesco al più alto livello dell'espressione coreutica "russa", conferendo altresì a queste pagine un'intensità passionale e una tavolozza di colori e di ritmi che hanno siglato un genere creativo e hanno aperto la strada al balletto moderno. Al punto che i veri valori della scrittura strumentale dei suoi balletti risultano percepibili, oltre un secolo dopo, in tutta l'autentica loro bellezza, anche al mero ascolto in sede concertistica, prescindendo quindi dalla scena per la quale furono creati e in cui videro la luce. Nel celebre “Valzer dei fiori” che segnò uno dei vertici della coreografia di Petipa, lo stile della maturità cajkovskijana lascia il posto, in questa pagina, a una peculiarità della celebre danza che può sembrare prossima a certi moduli viennesi della migliore tradizione straussiana. La misura di come il linguaggio sinfonico di Čajkovskij sia connaturato con i ritmi, le strutture, le movenze del balletto, è confermata dall'avvio del primo atto, quando si preparano i festeggiamenti per celebrare la maggiore età di Aurora.


Diego Matheuz, direttore
All'età di 35 anni, Diego Matheuz vanta una carriera prestigiosa che lo ha visto direttore principale del Teatro La Fenice di Venezia, direttore principale ospite - su invito di Claudio Abbado - dell'orchestra Mozart Bologna e direttore principale ospite della Melbourne Symphony Orchestra. Alcuni dei suoi concerti più importanti includono due concerti di Capodanno alla Fenice, trasmessi in tutto il mondo dalla RAI; l'ECHO Klassik Gala 2016 con Konzerthausorchester Berlin e i solisti Anna Netrebko, Khatia Buniatishvili, Martin Fröst e Andrea Bocelli, trasmesso dal vivo sulla televisione tedesca ZDF; il "Tokyo Gala Concert" che nel dicembre 2018 ha celebrato il 120 ° anniversario di Deutsche Grammophon alla Suntory Hall. Scambiando il testimone con Seiji Ozawa, Diego in questa occasione ha diretto la Saito Kinen Orchestra e la solista Anne-Sophie Mutter in opere di Beethoven e Čajkovskij.
In seguito all'invito di Seiji Ozawa, è stato protagonista di un tour in Asia con la Saito Kinen Orchestra e ha diretto l’orchestra ai festival Matsumoto 2018 e 2019. Sempre in Giappone, ha collaborato anche con la NHK Symphony Orchestra. Inoltre ha lavorato con le Orchestre di Santa Cecilia e della Scala, l'Orchestra da camera Mahler, l'Orchestra de Chambre de Paris, l'Orchestra Philharmonique de Radio France, l'Orchestra Nazionale Spagnola, la BBC e Royal Philharmonic Orchestra, Los Angeles Philharmonic e Vancouver Symphony Orchestra.
Diego Matheuz si sente a suo agio in un vasto repertorio sinfonico che va da Mozart a Mahler, Shostakovich o Bruckner, Ginastera, Márquez e Marsalis. Trae ispirazione da un background come primo violino dell'Orchestra Sinfonica Simón Bolívar, il suo insegnante di direzione José Antonio Abreu e il suo mentore Claudio Abbado. L'approfondimento della sua comprensione della musica, della direzione e della tecnica dell'orchestra, tuttavia, e la ricerca della profondità nelle sue interpretazioni, è un processo che continua ad esplorare, ad esempio con Mark Stringer a Vienna. Come direttore d'opera, Diego ha lavorato sia alla Deutsche Oper che alla Staatsoper di Berlino, al Liceu di Barcellona, ​​al Palau des Arts a Valencia, e più recentemente al Teatro São Carlos a Lisbona, al Maggio Musicale Fiorentino, al Rossini Festival Pesaro e al Teatro Regio di Torino. Ritorna regolarmente a La Fenice e nel 2020 ha in programma la direzione dell’opera di Bela Bartók Il castello del principe di Barbablu. Sempre nel 2020 dirigerà per la prima volta Il Barbiere di Siviglia di Rossini alla Bavarian State Opera di Monaco. Ha debuttato con il Guglielmo Tell di Rossini al Theater an der Wien di Vienna, dove ritornerà nel maggio 2020 per una nuova produzione di Norma di Bellini con Asmik Grigorian. In Venezuela, Diego svolge regolarmente intensi periodi di formazione e amplia il repertorio delle orchestre del Sistema Abreu. Inoltre, collabora con l'Orchestra Sinfonica Simón Bolívar, di cui è direttore principale. Con questa orchestra, ha debuttato con la Nona Sinfonia di Beethoven in Colombia nel 2013, e in Messico nel 2016 all'Auditorio Nacional. Nel 2018, Diego Matheuz e il violinista Francesco Senese hanno fondato MACH, un progetto che fa parte del festival estivo internazionale "Musica sull'Acqua" a Colico, in Italia. Questo progetto consente agli studenti di tutto il mondo di ricevere lezioni gratuite, coaching e la possibilità di suonare insieme ai loro tutor, professori di importanti orchestre come la Mozart, Luzerne Festival Orchestra, l'Orchestra Simón Bolívar e la London Symphony.

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