
“Il Lato Nascosto. CircOpera
lunare”, è un format nuovo che unisce tradizione dell’opera e spettacolo
circense in un unico spettacolo, con musiche appositamente realizzate, per un
appuntamento adatto ad ogni età. Ne
sono protagonisti un giovane compositore e direttore d’orchestra, il M° Marco
Attura, i giovani e talentuosi musicisti del Time Machine Ensemble, acrobati
circensi e giovani performer provenienti dalla Bernstein School of Musical
Theater, tutti diretti dal pioniere del circo contemporaneo in Italia, Giacomo
Costantini, fondatore e direttore artistico del Circo El Grito.

Il CircOpera Lunare trae
ispirazione dalla doppia ricorrenza del 2019, anno in cui si ricordano i
cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci ed il cinquantesimo del primo
passo dell’uomo sulla Luna. Nella scrittura scenica, si immagina che Leonardo
Da Vinci, in realtà, non sia morto ma che nel maggio 1519 sia decollato con una
delle sue macchine volanti riuscendo a raggiungere il lato nascosto della Luna;
mentre sulla Terra ne viene annunciata la scomparsa, il genio italiano fonda
sul satellite una misteriosa civiltà di eletti. Tra i discendenti sono i
giovani Jacopo ed Ellen, che 50 anni dopo l'allunaggio di Neil Armstrong, e 500
anni dopo l'allunaggio di Leonardo Da Vinci, nel pieno delle celebrazioni sulla
Luna per la nascita della loro civiltà, mettono piede sul lato visibile del
satellite, violando un antico divieto. Da qui si dipana una trama fantastica,
ricca di fantasia e di colpi di scena, in cui anche il pubblico diventa
protagonista.
“Diversi anni fa –
spiega il regista e autore dello spettacolo, Giacomo Costantini - ho
incontrato un Darksider,
ovvero un sostenitore della teoria pseudo-scientifica
che crede nell’esistenza di una civiltà lunare insediatasi su lato nascosto
della luna. Questa teoria non è stata del tutto screditata dalla comunità
scientifica internazionale, anche perché effettivamente noi del lato nascosto
del nostro satellite naturale non sappiamo niente. O quasi. Mentre mi
documentavo, ho scoperto l’esistenza del Project A119 un progetto top-secret
elaborato alla fine degli anni Cinquanta dalla United States Air Force con
l’obiettivo di far esplodere una bomba nucleare sulla Luna. Subito ho ripensato
al Darksider e all’orrore del lato oscuro dell’essere umano. Mi sono chiesto
dove fosse l’altra parte dell’umanità, quella con un potere luminoso e
gagliardo capace di controbilanciare l’assurdità di chi progetta degli
esperimenti atomici sulla luna, come se non gli bastasse il proprio di pianeta
da inquinare e distruggere. E così ho capito: quest’altra parte dell’umanità è
sulla Luna, lontana
“Lo spettacolo –
spiega Marco Attura – è un viaggio notturno e solitario
attraverso il tempo della memoria, in un unico arco espressivo dunque,
articolato da momenti di smarrimento e da improvvisi risvegli di nuove memorie
dove si alternano canto, recitazione, video e spericolate acrobazie”. È,
aggiunge il compitore, “una musica scritta con il naso all’insù a cercar
suggestioni e ispirazioni nell’universo, ultimo bagliore del suono nel buio
abisso del tempo, laddove ci si perde facilmente superata la linea dell’orizzonte.
La partitura è pervasa da fredde e tenui tinte pastello color notte, il cui
linguaggio musicale è lontano da futurismi, sofismi, avanguardie e
sperimentalismi, ma con la propensione all’uso dell’intervallo di quinta,
ingrediente necessario per creare quel senso di vuoto e di incertezza tonale
come centro di gravità dell’intero lavoro, in cui consonanza e dissonanza
vivono nel respiro reciproco. Un’eclissi in cui trovano posto, sotto nuova
veste, alcune melodie del repertorio classico/tardo-romantico che prendono
parte a ri-definire un astrale tessuto connettivo”.
Il cartellone lirico prosegue
venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima
giovani mercoledì 27 novembre ore 16), con “Turandot”, dramma
lirico in tre atti di Giacomo Puccini. L’opera è diretta dal M° Pietro Rizzo
con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova
produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione
Rete Lirica delle Marche, allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.
Venerdì 20 dicembre ore
20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16,
c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la
regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, i costumi di
Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione
della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz
Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne,
Fondazione Rete Lirica delle Marche.
La 52^ Stagione Lirica
di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Stagione è organizzata dalla
Fondazione Pergolesi Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La
sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo,
e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati
Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore
Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi e
Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche. Educational
partner Trevalli Cooperlat. Food partner America Graffiti. Sponsor PS Medical
Center. Si ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il
contributo erogato tramite Art Bonus.
Nessun commento:
Posta un commento