domenica 24 novembre 2019

Petrushansky e Shokhakimov con l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi tra Chopin e Prokof'ev


Stagione Sinfonica 2019/20

Giovedì 28 novembre 2019, ore 20.30
Venerdì 29 novembre 2019, ore 20.00
Domenica 1 dicembre 2019, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler

Fryderyk Chopin Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Mi minore op. 11
Sergej Prokof'ev Suite n. 1 da "Cenerentola" 

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Boris Petrushansky
Direttore Aziz Shokhakimov

La musica di Chopin e Prokof’ev caratterizza il nono appuntamento della Stagione sinfonica dell’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi che per l’occasione vede il graditissimo ritorno sul podio del Maestro uzbeko Aziz Shokhakimov, protagonista di un felicissimo debutto sul palco dell’Auditorium nel 2012, a soli 24 anni. 
A lui è affidata la direzione de laVerdi nella Suite n. 1 tratta da Cenerentola, il secondo dei balletti composti in Russia da Sergej Prokof'ev dopo il suo rientro definitivo in patria nel 1932, ricco di spunti lirici e con un'orchestrazione brillante, di grande godibilità melodica e vivacità ritmica. Come già aveva fatto col precedente balletto “Romeo e Giulietta”, Prokof’ev ricavò poi dalla composizione tre suite da concerto, tra le quali ascolteremo la prima nella personale direzione del Maestro Shokakimov. 
Giovedì 28 novembre (ore 20.30), venerdì 29 novembre (ore 20.00) e domenica 1 dicembre (ore 16.00) all’Auditorium di Milano, largo Mahler.
In programma anche uno dei capolavori di Fryderyk Chopin, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Mi minore op.11, composto alla vigilia del suo definitivo addio a Varsavia e alla Polonia. A eseguire il concerto il grande pianista russo Boris Petrushansky nato a Mosca - dove a soli 15 anni è stato allievo di uno dei più grandi musicisti dei nostri tempi, Heinrich Neuhaus - e che da tempo vive a Imola, dove insegna, dividendo la sua intensa attività concertistica tra l’Italia e la Russia. 


Conferenza
Il concerto di giovedì 28 novembre sarà preceduto alle ore 18.00 da una conferenza introduttiva “La mano di Chopin” - In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore-Studium musicale d’Ateneo - relatore Martino Tosi, nel foyer della balconata dell’Auditorium. Ingresso libero. 

Biglietti: euro 15.00/36.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari d’apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2, 

Programma

Fryderyk Chopin (1810 - 1849) Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Mi min. op.11.
Chopin scrisse i suoi due Concerti per pianoforte e orchestra tra i 19 e i 20 anni d'età, quando ancora si trovava a Varsavia. Dopo il momento drammatico dell’abbandono della sua terra natia, egli non scrisse più alcun lavoro per pianoforte con accompagnamento d'orchestra. La prima esecuzione del suo Primo concerto per pianoforte, composto tra il marzo e l'agosto del 1830, si tenne al Teatro Nazionale di Varsavia l'11 ottobre 1830 con l'orchestra diretta da Warlo Ewasio Soliwa e con Chopin stesso al pianoforte, nella sua ultima esibizione in pubblico. Il compositore infatti decise di presentarlo ai suoi concittadini come un dono d'addio prima di abbandonare Varsavia: né lui, né i suoi amici, però, immaginavano che non vi avrebbe più fatto ritorno. Infatti, emigrato a Parigi, non avrebbe potuto più tornare in patria in seguito ai disordini della “Rivolta di novembre”.
È curiosa la separazione - mai colmata - tra il favore che il brano ha sempre goduto da parte del pubblico e la scarsa stima che gli ha invece tributato la critica. La prima "stroncatura" eccellente è firmata nientedimeno che da Franz Liszt, proprio colui che assieme a Schumann è stato uno dei più accaniti difensori della musica di Chopin. Se l'amore del pubblico per questo capolavoro non sembra accennare a diminuire d'intensità (ne sono testimonianze anche le frequenti incisioni ed esecuzioni dal vivo da parte dei maggiori virtuosi di tutti i tempi), la critica non ha invece modificato nel tempo il proprio parere. Infatti, si continua a sentir parlare di scrittura orchestrale di mero accompagnamento di un concerto centrato sul solista, di mancata adesione nella costruzione dei movimenti al modello classico, addirittura di una scarsa preparazione di Chopin come orchestratore. 
Uno dei motivi più plausibili è che si giudichino i Concerti per pianoforte del compositore polacco accostandoli alla tradizione classica, situandoli su quella linea che passa dall'ultimo Mozart, da Beethoven e Schumann per giungere sino a Brahms. 

Sergej Prokof'ev (1891 - 1953) Suite dal balletto "Cenerentola", op. 109
La musica di Cenerentola è tanto più interessante in quanto è tra i lavori composti in seguito al difficile ritorno in patria di Prokof’ev. La musica per il balletto gli era stata commissionata dal Teatro Kirov di Leningrado e portata a termine nell'estate del 1944; il balletto andò in scena per la prima volta al Teatro Bolshoi di Mosca il 21 novembre 1945. Come già aveva fatto col precedente balletto, “Romeo e Giulietta”, Prokof’ev nel 1946 trasse, dai cinquanta brani del balletto, tre suites per orchestra, op.107, 108 e 109; la prima comprende otto pezzi, la seconda sei e la terza otto.
Musicalmente Cenerentola presenta una grande ricchezza di spunti lirici e amorosi, cui si accompagnano una garbata ironia, colorata talvolta di inflessioni genuinamente umoristiche, un'orchestrazione brillante, godibilità melodica e una grande vivacità ritmica. La musica caratterizza la protagonista con tre temi: il primo allude alla Cenerentola maltrattata, il secondo alla Cenerentola candida dei sogni ad occhi aperti, e il terzo alla Cenerentola innamorata e felice. Oltre ai caratteri della fanciulla, Prokof’ev cerca di esprimere quelli del padre pavido, della crudele matrigna, delle sorelle perfide e beffarde, del principe giovane e ardente, in modi immediatamente comprensibili e conformi al linguaggio del genere coreutico. La brillantezza della partitura, la sua vivacità ritmica e la sua vena melodica con una drammaticità velata di ironia, unitamente all'orchestrazione ben strutturata, ricca e brillante, fanno di Cenerentola una delle opere più espressive e serene del musicista che l’hanno resa subito molto popolare. 

Biografie

Boris Petrushansky Pianoforte 
Boris Petrushansky è nato a Mosca nel 1949 da genitori musicisti. A 8 anni viene ammesso alla Scuola Centrale presso il Conservatorio di Mosca nella classe di Inna Levina. Nel 1964 egli incontra uno dei più grandi musicisti dei nostri tempi, Heinrich Neuhaus, e diventa il suo ultimo allievo. Quei pochi mesi trascorsi nella classe di Neuhaus sono stati determinanti sotto molti aspetti per la crescita dell’artista. Il maestro russo avrebbe poi continuato gli studi sotto la direzione di L. Naumov, allievo ed assistente di Neuhaus, un musicista fine, fedele custode delle tradizioni romantiche della scuola che ha dato al mondo Gilels e Richter.
Ai primi tre concorsi vinti (Leeds, 1969; Monaco, 1970; Mosca; 1971) è seguita la vittoria al Concorso “Casagrande” di Terni nel 1975, a cui fece seguito un’importante tournée di concerti. Gli avvenimenti più rilevanti di questo periodo sono rappresentati dai concerti tenuti ai Festival pianistici di Spoleto, di Brescia e Bergamo, al Maggio Musicale Fiorentino (dove sostituì Sviatoslav Richter), a Roma, Milano e Torino.
Tra le orchestre con cui ha suonato ricordiamo l’Orchestra Sinfonica di Stato dell’URSS, le Orchestre Filarmoniche di S. Pietroburgo, di Mosca, della Repubblica Ceca, di Helsinki, la Staatskapelle di Berlino, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Moscow Chamber Orchestra, New European Strings, Orchestra da Camera della Comunità Europea, ecc. 
Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, come J. Ferencik, M. Atzmon, P. Berglund, Lu Jia, E-P. Salonen, V. Fedoseev, J. Latham- Koenig, A. Nanut, V. Gergiev, R. Abbado, V. Jurowsky. Tra i partner di musica da camera spiccano i nomi di L. Kogan, I. Oistrakh, V. Afanasiev, D. Sitkovetsky, M. Maisky, Quartetto Borodin, Philharmonia Quartett Berlin. 
Ha registrato per le case discografiche Melodia (Russia), Art & Electronics (Russia-USA), Symposium (Inghilterra), Fone, Dynamic, Agora e Stradivarius (Italia). 
Boris Petrushansky continua un’intensa attività concertistica sia in Italia che in Russia, dove ritorna regolarmente, nonché in Germania, Austria, USA, Svizzera, Francia, Svezia, Finlandia, Irlanda, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Belgio, Slovenia, Croazia, Polonia, Ungheria, Israele, Sud Africa, Egitto, Messico, Taiwan, Japan, Hong Kong, Chile.. 
Docente al Conservatorio di Mosca dal 1975 al 1979, ha tenuto masterclass in USA, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Francia, Belgio, Giappone, Corea del Sud, Russia, Polonia. È stato membro di giuria nei concorsi di Bolzano, Varsavia, Terni, Vercelli, Tongyeong, Orlèans, Parigi, Mosca. Il M° Petrushansky vive in Italia, e insegna all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” dal 1990.
Nel giugno del 2014 è stato insignito del premio internazionale dell’Accademia delle Muse di Firenze.

Aziz Shokhakimov Direttore
Kapellmeister Deutsche Oper am Rhein e Direttore Principale della National Symphony Orchestra Uzbekistan.
Aziz Shokhakimov attira su di sé l’attenzione del mondo musicale già dal 2010, anno in cui a soli 21 anni, vince il secondo premio al concorso internazionale per direttori d’orchestra “Gustav Mahler”, indetto dai Bamberger Symphoniker. Da questo momento Aziz Shokhakimov riceve numerosi inviti da rinomate orchestre internazionali e debutta presso la Sächsischen Staatskapelle Dresden, la Kammerphilharmonie Bremen, i Düsseldorfer Symphonikern, la RadioSinfonieorchester Stuttgart, la HR-Sinfonieorchester, i Dresdner Philharmonikern, la Tonkünstlerorchester Niederösterreich, l’Orchestra Philharmonique de Strasbourg in Francia, l’Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, la London Philharmonic Orchestra, la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna e l’Orchestra Filarmonica della Fenice in Italia, la Sinfonia Varsovia in Polonia, e presso la Houston Symphony Orchestra, la Pacific Symphony e l’Oregon Symphony Orchestra negli Stati Uniti d´America. 

Nato nel 1988 a Tashkent (Uzbekistan), a sei anni Aziz Shokhakimov è ammesso alla Uspenskij, scuola per bambini di grande talento musicale, dove impara a suonare il violino e la viola. Successivamente studia direzione sotto la guida di Vladimir Neymer. A soli 13 anni debutta come direttore d’orchestra sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Uzbekistan, dirigendo la Quinta sinfonia di Beethoven e il primo concerto per pianoforte di Liszt. Soltanto un anno dopo dirige per la prima volta la “Carmen” all’Opera Nazionale Uzbeka. Nel 2001 è nominato assistente direttore dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Uzbekistan, di cui è direttore principale dal 2006. Parallelamente al repertorio sinfonico, Aziz Shokhakimov è molto attivo anche in ambito operistico. Nella stagione 2013/14 dirige la produzione di “Eugenio Onegin” di Čajkovskij presso il Teatro Comunale di Bologna. Dopo aver diretto una recita di “Carmen” alla Deutsche Oper am Rhein, viene qui nominato Kapellmeister a partire dalla stagione 2015/16 e vi dirige diverse opere tra cui “Aida”, “I racconti di Hoffmann” e “Rigoletto”. La prossima stagione lo vedrà inoltre alla direzione di una nuova produzione di “Madame Butterfly”. Dopo esser stato selezionato nel maggio 2016 tra piú di 100 candidati per partecipare al Salzburg Festival Young Conductors Award rivolto a giovani direttori d´orchestra, Aziz Shokhakimov ha diretto la Camerata Salzburg come finalista del concorso.

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