Con un annuncio in largo
anticipo rispetto alle precedenti edizioni, il FESTIVAL PIANISTICO
INTERNAZIONALE DI BRESCIA E BERGAMO presenta tema, data di inizio e
programma principale con una schiera di grandi orchestre e artisti
internazionali, come è ormai consuetudine per quello che è uno degli
appuntamenti più prestigiosi nel panorama europeo.
A seguire, a inizio 2020,
verranno presentate le rassegne e gli eventi collaterali che affiancheranno il
programma principale arrivando fino a metà giugno.
Un cartellone splendido
quello dei due teatri storici a cominciare dall’inaugurazione il 25 e 26
aprile, doppia, al Teatro Sociale di Bergamo e al Teatro Grande di Brescia,
affidata a MARTHA ARGERICH con
la Filarmonica del Festival e la direzione di Pier Carlo Orizio.
E anche nei contenuti il
Festival quest’anno arriva prima… i riflettori puntati su Bruckner, da
molti ritenuto il maggior sinfonista dopo Beethoven, infatti rappresentano non
solo una novità ma vanno a colmare una sorta di vuoto, di “ buco”
quasi, riscontrabile in Italia e anticipano l’attenzione che il compositore è
destinato a ricevere in vista del bicentenario della nascita nel 2024. “Un
impegno gravoso ma esaltante afferma il direttore Pier Carlo Orizio.
“Armonie sospese” è il titolo
del 57° Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, dedicato
quest'anno a due grandi compositori romantici, Franz
Schubert e Anton Bruckner. Dopo Schumann e Brahms lo scorso anno, nel
2020 il Festival continua così l’esplorazione del Romanticismo attraverso due
compositori austriaci dei quali verranno eseguite le principali pagine
musicali.
Il festival, diretto
dal M° Pier Carlo Orizio ospita da sempre l'élite della grande musica
nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e
del Teatro Sociale di Bergamo Alta facendo delle due cittàla culla
della musica classica anche con il coinvolgimento di palazzi, chiese e antichi
cortili.
Artisti di fama mondiali e le
più grandi orchestre internazionali ne hanno fatto uno degli appuntamenti più
prestigiosi in Europa e tra le rassegne più importanti al mondo dedicate al
pianoforte.
Fin dagli esordi, quando per
cinque anni vide esibirsi Arturo Benedetti Michelangeli, ha come
protagonista indiscusso il pianoforte, che, oltre che dominare la scena come
strumento solista, è spesso anche il prestigioso interlocutore delle grandi
orchestre internazionali dirette da nomi di spicco.
È il direttore artistico
del Festival, Pier Carlo Orizio a
spiegare la scelta tematica di quest'anno: «Con
Schubert il Festival rientra nel suo alveo più naturale, il pianoforte. Molti
saranno i programmi a lui dedicati, in tutto o in parte. Tra i capolavori che
verranno eseguiti non potevano mancare le ultime sonate, gli Improvvisi,
l’Arpeggione e una rarità come la trascrizione di Liszt della Fantasia
Wanderer.
Schubert è ritenuto uno straordinario melodista al
pari di Čajkovskij.Nel titolo di quest’anno facciamo però riferimento all’armonia.
Già Alfred Brendel sosteneva che l’armonia e l’arditezza delle modulazioni
dell’ultimo Schubert anticipassero di quasi sessant’anni il linguaggio di
Mahler. Altri vedono le “divine lunghezze” schubertiane proiettate sulle grandi
sinfonie bruckneriane. Quel che è certo è che nel linguaggio armonico di
Schubert, che ha influenzato compositori molto lontani a lui nel tempo,
abbondano le più ardite sospensioni, da cui il titolo “Armonie sospese”».
Di Bruckner, ritenuto da molti critici il maggior
sinfonista dopo Beethoven, saranno eseguite la Quarta e la Sesta Sinfonia. È la
prima volta che il nome di Bruckner compare a pieno titolo nel Festival: «Nel
nostro Paese solo negli ultimi anni le sue opere maggiori hanno cominciato a
conquistare una relativa popolarità, altre come la Sesta Sinfonia in programma
con Mikhail Pletnev sono del tutto sconosciute al grande pubblico –
continua Orizio - Colmare questa voragine è un impegno, gravoso ma esaltante,
che il Festival vorrebbe assumersi per i prossimi anni in previsione del
bicentenario dalla nascita che cadrà nel 2024».
Ad inaugurare l'edizione 2020
del Festival, Martha Argerich, icona del pianismo mondiale che ha con il
Festival un lungo rapporto di amicizia e affinità.
La leggendaria pianista
argentina aprirà il 57°Festival il 25 aprile al Teatro Sociale di Bergamo e il
26 al Teatro Grande di Brescia, accompagnata dalla Filarmonica del
Festival diretta da Pier Carlo Orizio, con il Concerto in sol
maggiore di Ravel. Nella stessa serata Theodosia Ntokou, che debuttò al Festival nel 2018, eseguirà il
Concerto n.2 in sol minore di Saint-Saëns, eseguito solo una volta in tutta la
storia del Festival.
La storica orchestra
inglese, Philharmonia Orchestra, tornerà dopo oltre 20 anni dalla sua
ultima apparizione al Festival diretta da Pier Carlo Orizio il 4
maggio a Bergamo e il 5 a
Brescia.
Tra i ritorni più attesi
quest’anno, Mikhail Pletnev dirigerà
la Russian National Orchestra con solista il giovane pianista russo Dmitry Shishkin con un programma
che riassume meglio di ogni altro lo spirito del Festival di quest’anno.
E ancora Alexander Lonquich, che, alla sua
25sima apparizione al Festival, porterà un programma interamente dedicato a
Schubert. Confermata la presenza dei grandi Arcadi Volodos e Grigory
Sokolov in recital in entrambe le città.
Dopo l'esordio in Italia lo
scorso anno a Brescia, dove si impose all'attenzione come talento straordinario
e i numerosi successi riportati in Italia e all’estero, la tredicenne Alexandra Dovgan sarà di nuovo
ospite del Festival, questa volta per un doppio appuntamento il 9 maggio a
Bergamo e l’11 a Brescia. Date che si annunciano tra le più attese.
Tra gli altri giovani, ma già
molto affermati, pianisti in cartellone, Filippo Gorini tornerà per una data bergamasca dedicata a
Schubert.
Per una sola data, a Brescia
si esibiranno Boris Petrushansky,
ospite storico della manifestazione, e Alessandro Taverna. Debutto poi per il violoncellista
bresciano Paolo Bonomini, che
insieme ad Andrea Bacchetti, si
esibirà a San Barnaba il 17 maggio interpretando la celebre Sonata per
Arpeggione di Schubert.
Chiuderà il cartellone dei
due teatri la Athens State Orchestra diretta Stefanos Tsialis, per la prima volta al Festival, con solista il
bresciano Federico Colli, uno
dei più talentuosi giovani pianisti sulla scena internazionale. n
programma la “Romantica” di Bruckner e il celebre Concerto di Grieg, eseguito
recentemente dal pianista bresciano diretto da Pier Carlo Orizio con la Royal
Philharmonic Orchestra a Londra.
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