Una serata musicale di grande intensità tra “Pensieri e Parole” per celebrare uno dei più amati cantautori italiani di tutti i tempi, Lucio Battisti. Melodie e testi che hanno segnato intere generazioni. L’attesissima data, da tempo sold-out, prenderà vita al Teatro Ristori, mercoledì 6 novembre alle 20:30. Insieme, sul palco, un ensemble di fuoriclasse: Peppe Servillo alla voce, Javier Girotto ai sassofoni, Fabrizio Bosso alla tromba, Rita Marcotulli al pianoforte, Furio Di Castri al contrabbasso e Mattia Barbieri alla batteria. Gli arrangiamenti curati da Javier Girotto reinterpretano il repertorio di Battisti con sensibilità ed eleganza. Una sfida particolarmente impegnativa quanto riuscita. L'originalità delle canzoni, il loro essere così diverse tra di loro, così intrise da un'inesauribile vena compositiva, potrebbe rendere arduo il lavoro di affrontarle senza farne delle vere e proprie cover. Gli arrangiamenti di Girotto e il genio teatrale di Peppe Servillo tracciano invece un percorso musicale nuovo, suggestivo e inaspettato, attraverso venti indimenticabili canzoni. Un viaggio ricco di sapori latini, ritmi avvolgenti, storia, emozioni e pathos.
Da Il mio canto libero a Penso a te, La canzone del sole o Mi ritorni in mente, la maestria di Servillo, Marcotulli, Girotto, Bosso, Castri e Barbieri si mette al servizio di questo straordinario autore, abbattendo i confini che separano il mondo della canzone da quello del jazz e dell'improvvisazione per portare il pubblico in un territorio aperto: nella bellezza della musica italiana e della magia dei suoni.
“Abbiamo deciso con Pensieri e parole di reinterpretare l'autore più intimo, lirico e personale della canzone italiana, Lucio Battisti. Popolare e sofisticato, italiano e solitario, costruttore e inventore di una canzone che resta intimamente patrimonio di tutti, incrociando sensibilità e pensieri musicali diversi. Cantare nuovamente le sue canzoni, da Mogol a Panella, è la possibilità per noi di rileggere una nostra storia minore e quotidiana che tanto ci suggerisce e commuove” (Peppe Servillo)
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